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La degustazione

La famiglia Paladin e la filosofia delle 4 “V”: “I nostri vini che fanno anche del bene”

16 Novembre 2020
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di Michele Pizzillo

Il rosè fa bene al Prosecco, visto che per la prima vendemmia, la 2019, sono state prodotte 12 milioni di bottiglie che saranno il doppio per la vendemmia di quest’anno.

Poi, il Prosecco rosè di Bosco del Merlo, una della quattro aziende che fanno capo alla famiglia Paladin (Bosco del Merlo, Casa Paladin, Castello Bonomi in Franciacorta e Castelvecchi nel Chianti Classico) ha un’altra importante caratteristica, fa bene alla salute. E sì. Perché parte del ricavato dalle vendite di questa bollicina sarà devoluta alla Lilt (Lega Italiana per la lotta al tumore) di Treviso – che, intanto, ha già incassato un assegno di 5 mila euro donati dai Paladin – per sostenere i progetti finalizzati alla prevenzione del tumore al seno, in particolare per il potenziamento dell’attività di educazione alla salute e di sensibilizzazione alla diagnosi precoce, ha sottolineato Francesca Paladin, quarta generazione di questa importante famiglia di viticoltori veneti. E, introdotta da Silvia Baratta, che dell’azienda cura la comunicazione, la giovanissima Francesca ha prima illustrato il progetto #LifeInRosè a sostegno di Lilt Treviso e poi il “4V Project” che è “la sintesi di quella passione che anima la nostra famiglia fin dal 1962”.

(La consegna dell’assegno alla Lilt)

Le 4 “V” stanno per Vino, Vite, Verde e Vita. “Quest’ultima racchiude l’intera filosofia di Casa Paladin e di Bosco del Merlo, espressa e veicolata da prodotti a cui si è pensato non semplicemente come prodotti di qualità elevata, ma perché siano comunicatori attenti e rispettosi dei valori della persona legati al suo benessere fisico e psicologico – ha comunicato la rappresentante della famiglia Paladin -. Questa attenzione per il sociale ci ha portati alla decisione di sostenere le attività di Lilt Treviso (rappresentata da Nelly Raisi Mantovani), devolvendo parte del ricavato delle vendite di Pinot Grigio Rosè e Prosecco rosè brut a sostenere la lotta contro i tumori”. La degustazione virtuale organizzata da Bosco del Merlo aveva la finalità di far conoscere l’attenzione per il sociale dell’azienda ma, anche, quella di presentare l’ultimo nato in casa Paladin, il Prosecco rosè. Tant’è che dopo Francesca, è intervenuto il direttore del Consorzio del Prosecco doc, Luca Giavi, per sottolineare che da qualche settimana il Prosecco-novità ha cominciato a girare il mondo, ovviamente con le difficoltà che conosciamo tutti. Però, ha aggiunto Giavi, la risposta dei mercati internazionali è stata entusiasta e, di questo, ne avevamo la certezza perché si attendeva un prodotto del genere nella grande famiglia del Prosecco. Un prodotto che ha richiesto tre anni di studi e ricerche prima di arrivare alla bottiglia e alla proposta sul mercato. Oggi, ad ammirare l’elegante bottiglia del Prosecco di Bosco del Merlo, che oltretutto esalta anche l’accattivante colore rosa corallo delicato, possiamo dire che si è partiti con il piede giusto.

(Luca Giavi)

Il Prosecco doc rosè brut di Bosco del Merlo è ottenuto da uve Glera (85%) e Pinot nero (15%) che, oltre a distinguersi per la piacevolezza visiva grazie al colore, alla degustazione guidata dalla sommelier Giulia Sattin – ogni partecipante ha stappato la bottiglia a distanza di sicurezza e, comunque, separato dagli altri dal video – si è rivelato vino fragrante e profumato tra perlage fine e persistente e profumo prevalentemente floreale sostenuto da una bella freschezza. Il sapore è secco, persistente, che con la sua grande freschezza riempie la bocca e invoglia il sorso che diventa sempre più piacevole. E’ un vino ottimo per l’aperitivo ma, anche perfetto con gli antipasti di mare e molte minestre di verdure. Tant’è che la degustazione è stata preceduta dall’illustrazione di tre piatti prevalentemente di verdure, studiati da Chiara Canzian, una scrittrice appassionata di cucina vegana. Di questo Prosecco, Bosco del Merlo, azienda collocata in una zona che gode sia dell’influsso delle brezze marine che delle Prealpi Carsiche, si estende su 100 ettari e può contare anche su vigne di 50 anni di età, ha prodotto 20.000 bottiglie. Ma, ha annunciato Francesca Paladin, quest’anno abbiamo raccolto uva che ci permetterà di sfiorare le 100.000 bottiglie. Che probabilmente saranno tutte destinate ai mercati esteri, come d’altronde avviene per i vini rosati. E, aggiunto la rampolla di Casa Paladin, crediamo molto nel mercato asiatico, che ha accolto con entusiasmo le poche bottiglie che abbiamo potuto mandare della vendemmia 2019.

Bosco del Merlo
Via Postumia, 12 – Annone Veneto (Ve)
T. 0422 768167
www.boscodelmerlo.it
boscodelmerlo@boscodelmerlo.it