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La degustazione

La sfida del tempo secondo Talosa: nel calice anche un Nobile di Montepulciano di 20 anni

12 Ottobre 2022
Edoardo Jacorossi Mottini Edoardo Jacorossi Mottini

di Marco Sciarrini

Interessante degustazione a Roma di una denominazione che passa spesso in secondo piano rispetto a quelle confinanti, ma che splende di luce propria per quello che riguarda la qualità.

L’occasione per parlare del Vino Nobile di Montepulciano è stata una degustazione della Cantina Fattoria di Talosa a Roma nel ristorante trasteverino Eggs, dove i piatti della chef Barbara Agosti sono stati abbinati ai vini di Talosa. La degustazione ha visto la verticale del Vino Nobile di Montepulciano Docg Filai Lunghi con 7 vendemmie a partire dall’annata 2007, 2009, 2011, 2013, 2015, 2016 ed una Special Edition del 2017. A seguire le portate del ristorante con in abbinamento un metodo classico spumante Pietrose Brut Rosè millesimato 2017, 60 mesi sui lieviti, sboccatura giugno 2022, Rosso di Montepulciano Doc 2021. Vino Nobile di Montepulciano Docg Toscana Alboreto 2019, Vino Nobile di Montepulciano Docg Toscana Riserva 2017, Vin Santo di Montepulciano Doc Toscana 1996.

(La cantina storica)

Prima di passare alla descrizione dei vini alcuni piccoli cenni relativi alla Cantina. La famiglia Jacorossi è proprietaria dell’azienda dal 1972 ed attualmente è condotta da Edoardo Jacorossi Mottini terza generazione della famiglia e nipote del fondatore Angelo. La location della Cantina storica è nel cuore di Montepulciano, a pochi passi da piazza Grande, nelle gallerie che corrono sotto due tra gli edifici più antichi della città, Palazzo Tarugi e Palazzo Sinatti, costruiti nei primi decenni del ‘500 di fronte al Duomo di Montepulciano, dove il vino riposa nella Cantina Storica di Talosa, si affina e diventa “Nobile”. “La Cantina Storica è il cuore pulsante di Talosa – racconta Edoardo Mottini – e il luogo in cui i visitatori possono comprendere appieno la filosofia e la cultura che guida la nostra azienda. Gli investimenti che negli anni sabbiamo destinato per migliorare l’offerta enoturistica ci hanno permesso, oggi, di proporre un percorso di alto profilo, che accompagna gli appassionati alla scoperta della storia del vino di questo territorio e di quei luoghi che hanno reso il Vino Nobile di Montepulciano un punto di riferimento enologico per il nostro Paese. La Cantina Storica non offre solo esperienze di degustazione, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta delle tecniche di lavorazione e del know-how che permette a Talosa di raggiungere elevati standard di qualità”. La proprietà è di 100 ettari di cui 33 ettari di vigneti, tra 330 e 400 metri sul livello del mare, che insistono su terreni, per la maggior parte con strati di sabbie e ciottoli, con banchi di argilla in profondità. di origine pliocenica, formatosi da cinque a 2,6 milioni di anni fa dove anche la presenza del mare è confermata dai numerosi ritrovamenti di fossili marini negli stessi vigneti. La Cantina produce circa 100 mila bottiglie, destinate per il 64% in Italia, il rimanente 36% all’estero (Principali mercati: Germania, Olanda, Danimarca, Regno Unito, Belgio, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone, Estonia, Russia).

(La verticale)

“negli ultimi anni abbiamo sostenuto numerosi investimenti con l’obiettivo di portare Talosa ai vertici dell’enologia italiana – commenta Edoardo Mottini Jacorossi – Abbiamo lavorato tanto per dare un nuovo volto all’azienda, tenendo sempre ben chiari all’orizzonte i nostri traguardi: produrre vini di alta qualità e promuovere un’offerta esperienziale legata al vino che potesse portare gli appassionati e i visitatori a godere delle bellezze di un territorio unico, immergendosi nella cultura e nel nostro stile di vita. Talosa è cresciuta e continua a crescere molto ogni giorno. Già da tempo ormai abbiamo rinnovato alcuni ambienti, ad esempio il nuovo centro aziendale e la ristrutturazione della Cantina Storica, e abbiamo apportato innovazioni in vigna con diversi impianti nei vigneti. Più recentemente invece abbiamo inaugurato una nuova sala degustazione adiacente alla cantina, uno spazio un tempo utilizzato come rifugio contro i bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, che oggi abbiamo riportato alla luce”. “Il legno è uno strumento di lavoro – sottolinea Michele Merola – e come tale va considerato e dosato nell’utilizzo. La maturazione del vino in botte non deve essere una regola scolpita nella pietra e non può prescindere da un’attenta valutazione del vino. Noi decidiamo che botte utilizzare solo alla fine della fermentazione malolattica, così da avere già un primo riscontro relativo alle peculiarità del vino, ai suoi tannini e alle sue caratteristiche organolettiche. Il processo di affinamento non è quindi predefinito, ma deve essere funzionale al vino che si vuole ottenere”.

Ogni vino imbottigliato da Talosa è controllato dall’Agroqualità, una certificazione riportata in etichetta e che il consumatore ritrova nell’emblema della farfalla, posta sul retro della bottiglia. “La nostra azienda osserva pienamente i parametri dell’Agroqualità – dice Michele Merola – ciò porta il nostro lavoro ad essere molto certosino in tutte le sue fasi, ma lo svolgiamo con piacere perché il rispetto del territorio è un tratto distintivo di Talosa e di questo ne siamo orgogliosi. Ogni bottiglia di ogni annata viene ispezionata: un controllo puntuale, non a campione, che certifica l’intera produzione aziendale”. “Ci stiamo già attrezzando per la conversione al biologico, senza affanni perché essendo certificati dall’Agroqualità ci permette di essere a buon punto con gli standard da raggiungere – spiega Edoardo Mottini Jacorossi – Il biologico rappresenta una tipologia di lavoro in campagna che prevede anche il rinnovo e l’ampliamento del parco macchinari, dai trattori agli atomizzatori per i trattamenti, che Talosa sta affrontando per essere pronta. Occorre considerare anche che, per la conversione della vite, la normativa europea prevede un periodo di 36 mesi e quindi la possibilità di produrre vino biologico è rimandata di 3 anni rispetto al momento in cui si decide di convertire l’azienda”. La Cantina si avvale della consulenza esterna di Umberto Trombelli. La Verticale di Vino Nobile di Montepulciano Docg Filai Lunghi:

Vino Nobile di Montepulciano Docg Filai Lunghi 2007
L’annata è stata buona ed equilibrata anche se calda, con un agosto fino a 37°. Affinamento in botti grandi di rovere francese per un anno. Al naso fruttato dolce con ciliegia, la prugna, sensazioni floreali secche di erbe aromatiche, al palato leggera alcolicità su note speziate dolci di tabacco, sottobosco e sensazioni fungine, nonostante gli anni ancora fresco e persistente.

Vino Nobile di Montepulciano Docg Filai Lunghi 2009
L’annata ha visto un agosto fino a 39° che si è protratta fino ai primi di settembre, un po’ tribolata. Al naso le sensazioni fruttate dolci vengono sovrastate da sensazioni speziate con liquirizia e pepe, al palato acidità sapida con ritorni delle sensazioni olfattive di dolcezza speziata.

Vino Nobile di Montepulciano Docg Filai Lunghi 2011
Della verticale forse quella che ha subito di più dell’influenza dell’annata, al naso restano le sensazioni fruttate con carruba prugna, ciliegia, leggere sensazioni balsamiche di erbe al palato fresco con corrispondenza gusto olfattiva, rispetto ai precedenti ma anche ai successivi il tannino non dona gli stessi caratteri nobili.

Vino Nobile di Montepulciano Docg Filai Lunghi 2013
Al naso fruttato dolce di piccoli frutti rossi, con leggere note floreali secche, cenni di cacao e liquirizia, al palato dinamico con bella acidità sapida con tannino fine e lunga persistenza sulle note olfattive.

Vino Nobile di Montepulciano Docg Filai Lunghi 2015
Una delle annate dove si è incominciato a vedere il cambiamento climatico, la siccità inizia già dalla primavera, al naso sensazioni fruttate dolci con presenza di nota alcolica che rende i frutti sotto spirito come la ciliegia, speziatura con liquirizia e note balsamiche, al palato torna la frutta dolce sotto spirito con un finale leggermente sapido.

Vino Nobile di Montepulciano Docg Filai Lunghi 2016
“Siamo di fronte alla vendemmia perfetta che tutti i viticoltori vorrebbero avere” come riferiscono dalla Cantina, già al naso la finezza appare evidente il frutto che fino ad ora era dolce e scivolava via qui diventa croccante dove emergono gli stessi frutti dei precedenti le sensazioni speziate e balsamiche si amalgamano perfettamente al quadro olfattivo, al palato la finezza del sorso accompagna la beva dove l’equilibrio tra una trama tannica di rara finezza si sposa ad un’acidità dinamica, che accompagna un lungo e persistente finale dove si esaltano le note fruttate. Grande possibilità di invecchiamento.

Vino Nobile di Montepulciano Docg Filai Lunghi 2017 Riserva
Nonostante l’annata difficile si è riusciti ad uscire con una riserva, l’unica pioggia fu quella del novembre del 2016, tanto per confermare i cambiamenti del clima, ma l’esperienza delle precedenti ha fatto si che sia le vigne che i tecnici si sono adeguati e sono riusciti, nonostante le avversità a “portare a casa” un prodotto di qualità. Le sensazioni olfattive confermano la vocazione fruttata del vitigno e di un’affascinante sensazione speziata balsamica fresca, che accompagna anche la beva rendendola agile, accompagnata da un tannino presente ma non invasivo, persistenza sapida finale.