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La degustazione

L’Alto Adige che non ti aspetti a Roma: il tour itinerante (ed emozionale) del Consorzio

09 Ottobre 2018
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(Eduard Bernhart)

di Marco Sciarrini, Roma

Approda a Roma, presso il Set – Spazio Eventi Tirso, la tappa romana dei vini dell’Alto Adige, un tour che toccherà anche le città di Firenze e Milano.

L’idea è quella di far vivere l’Alto Adige e scoprire la sua ricca offerta vitivinicola senza spostarsi dalla propria città, l’obiettivo del road show ideato dal Consorzio Vini Alto Adige, come ha dichiarato il direttore del Consorzio Eduard Bernhart. “I prodotti vengono consumati per il 35% in Alto Adige – spiega Bernhart – per il 40% nel resto d’Italia, che è il nostro mercato di riferimento, il restante 25% in Germania, Stati Uniti, Svizzera, ed in parte residuale anche in Austria, Gran Bretagna e Russia. Siamo presenti in ogni grande aeroporto e a novembre saremo ad Hong Kong per Vinitaly Hong Kong International Wine & Spirits Fair”. Ma i vini dell'’Alto Adige si stanno affermando anche fuori dai confini con riconoscimenti importanti. “Si tratta di un risultato storico  – spiega il direttore – Per la prima volta Robert Parker ha premiato un vino bianco italiano il Gewürztraminer Epokale della Cantina Tramin con 100/100 e per la prima volta questo punteggio va ad un vino non prodotto in Toscana o Piemonte. Siamo molto orgogliosi di aver portato questo riconoscimento in Alto Adige”.

Oggi il consorzio è composto da 13 cooperative che rappresentano il 70% della produzione; a queste si aggiungono 33 tenute e 100 Vignaioli indipendenti. Schiava, Lagrein, Pinot Nero, Pinot Grigio, Gewurztraminer e Chardonnay i vitigni più coltivati. Il clima, anche qui sta facendo cambiare le abitudini: “Non eravamo abituati a periodi così lunghi di siccità ed alcuni hanno provveduto anche con irrigazione di soccorso – spiega Bernhart – a differenza del passato abbiamo iniziato a vendemmiare anche anticipatamente e abbiamo  tempeste improvvise che non si erano mai registrate”. 

Il banco di assaggio itinerante prevede un allestimento emozionale alla scoperta del territorio e le sue zone di produzione attraverso i vini più rappresentativi. Cinquanta le etichette in degustazione, alle quali spetterà il compito di tratteggiare le caratteristiche degli areali e descrivere la tradizione enologica di un territorio che in soli 5.400 ettari vitati ospita venti diversi vitigni nel triangolo vinicolo compreso tra Silandro, Bressanone e Salorno. Le zone di produzione dell’Alto Adige sono quelle della Bassa Atesina, l’Oltradige, Bolzano, la Valle dell’Adige, Merano, la Valle Isarco, la Val Venosta.

Nell’ambito della degustazione abbiamo apprezzato in particolare per i bianchi:

  • Sauvignon Blanc 2016 della cantina Bergkellerei Passeier
  • Gewurztraminer Lyra 2017  di Nals Margreid
  • Gewurztraminer Vigna Kastelaz 2017 di Elena Walch
  • Gewurztraminer Nussbaumer 2016 della Cantina Tramin
  • Gewurztraminer riserva Exilissi 2013 di Baron Pauli

Per i rossi invece:

  • S. Maddalena Classico 2017 della Cantina Pfannstielhof
  • Pinot Nero Riserva  Montico 2016 della Cantina Terlano
  • Pinot Noir Riserva  Mimuet 2015 della Tenuta Alois Lageder 
  • Pinot Nero Riserva  Matan 2015 di Pfitscher