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La degustazione

L’antica storia di Tenuta di Capezzana a Milano: “Qui facciamo vino da oltre 1200 anni”

25 Giugno 2019
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(Beatrice e Benedetta Contini Bonaccorsi)

di Michele Pizzillo, Milano

Beatrice, Benedetta e Filippo Contini Bonacossi, proprietari della Tenuta di Capezzana, la più grande e la più ricca di storia – produce vino dal lontano 804 – del territorio del Carmignano, hanno scelto Milano per raccontare la propria esperienza di produrre vini biologici, certificati ovviamente, grazie all’uso delle antiche pratiche agricole come il sovescio, senza ricorrere a diserbanti e, in cantine, utilizzo di lieviti indigeni con il controllo affidato a Food Micro Team e il coinvolgimento dell’Università di Firenze. 

Ma, anche, per sottolineare che solo una terra fertile e rispettata dall’uomo è in condizione di garantire qualità costante e tipicità dei vini. L’incontro milanese ha rappresentato anche l’occasione per presentare le ultime novità che Capezzana è pronta per distribuire sul mercato italiano e negli Stati Uniti, Canada, Germania e Gran Bretagna. Come il Trefiano, dedicato a Vittorio, il fratello venuto a mancare da poco e personaggio fondamentale per lo sviluppo della Tenuta di Capezzana oltre ad essere stato il primo a fare un vino utilizzando le uve raccolte nelle vigne che circondano la grande villa dell’azienda di Carmignano, scegliendo di imbottigliarlo solo nelle grandi annate. E il Trefiano presentato a Milano è frutto di una delle migliori vendemmie di Capezzana. L’altra novità è la riproposta delle etichette già utilizzate negli anni '30 e per i Contini Bonacossi, raffinati collezionisti d’arte – la grande collezione privata di tutto il ‘900 è stata donata allo stato italiano nel 1969 da parte degli eredi ed è stata di recente integrata nelpercorso di visita della Galleria degli Uffizi di Firenze, all’interno di otto nuove sale allestite per ospitarla – è una scelta di cui ne vanno fieri.

Diciamo che la degustazione milanese ha rappresentato un susseguirsi di sorprese per i partecipanti, perché i signori di Capezzana non si sono risparmiati ad offrire i loro gioielli come, per esempio, il bianco ottenuto da uva Trebbiano rosa raccolta in una vecchia vigna estesa per mezzo ettaro; nonché il passaggio, per qualche grande rosso, dal taglio bordolese al Sangiovese vinificato in purezza. E, poi, scoprire che la superficie dell’uliveto è il doppio di quella riservata alle vigne. Tant’è che a Capezzana si produce dell’ottimo olio da cultivar come Moraiolo, Leccino, Frantoio, Pendolino, ovviamente tutto certificato biologico.

E, non poteva essere diversamente, visto che la famiglia Contini Bonacossi mantenendo tutto com’era in origine, un parco protetto voluto da Cosimo de’ Medici, è divenuta la “custode” di questo territorio. Vittorio, per esempio, si è dedicato molto alla formazione del Bio-Distretto del Montalbano, del quale è stato il primo presidente, con l’intento di fare sistema con tutti i cittadini dei comuni del Montalbano, per valorizzare e tutelare queste affascinanti colline dotate di un ecosistema estremamente variegato, una lunga storia e un paesaggio unico. Il vino di Capezzana rappresenta l’autenticità degli elementi presenti in natura senza contaminazioni.Le vigne hanno esposizione e età diverse. La più vecchia ha cinquantacinque anni e le più giovani sono state piantate di recente.“Il terreno ha una conformazione piuttosto eterogenea. E’ stupefacente osservare il caos da cui tutto trae origine. Molte vigne hanno terra argillosa che passa a sabbiosa per tornare argillosa e magari galestrosa, metro dopo metro c'è una grande differenza perché il tutto viene da una situazione caotica con biodiversità estrema e fantastica Se qualcuno volesse trovare la formula alchemica del vino di Capezzana, la troverebbe proprio nell'estrema disomogeneità della terra e dell'esposizione dei vigneti.E' esattamente da questa “caoticità” che scaturisce la grande complessità dei nostri vini, inimitabili esattamente perché è impossibile ripetere la stessa ricetta in altre regioni o in terreni anche non lontani dal Carmingnano.”, lo diceva Vittorio e lo hanno confermato Beatrice e Benedetta che erano presenti alla degustazione milanese. Che hanno pure ricordato che dal 2006, vengono tenute da parte tremila bottiglie di Villa di Capezzana, per poterle proporre dopo dieci anni dalla vendemmia per mostrare la longevità di questo vino.  

Questi i vini degustati

Trefiano Vittorio Contini Bonacossi Carmignano Docg 2015

Da uve Sangiovese per l’80% e poi Canaiolo e Cabernet Sauvignon, fermenta in tonneaux dove matura per 18 mesi a cui segue un affinamento di due anni in bottiglia. Alla degustazione si propone subito con profumi avvolgenti di frutta rossa matura e note speziate e, in bocca, è possente, corposo, pieno, con tannini fitti ma vellutati, tutto sostenuto da una formidabile persistenza. E’ un vino di lungo invecchiamento.

Ugo Contini Bonacossi Toscana Igt 2015

E’ fatto di solo Sangiovese che matura per 18 mesi tra tonneau e barrique. E’ un vino dai profumi complessi e dal gusto elegante e raffinato, sapore caldo, con tannini fini e un’ottima persistenza.

Ghiaie della Furba Toscana Igt 2016

Cabernet Sauvignon (50%) e in parti uguali Merlot e Syrah per questo vino di colore rosso rubino molto intenso che fermenta e matura 15 mesi in barrique, più 18 mesi di affinamento in vetro. Avvolgente al naso tra frutta e specie dolci, in bocca è possente, corposo, tannico energico ma equilibrato.

Villa di Capezzana Carmignano Docg 2016

Prevalenza di Sangiovese (80%) e poi Cabernet Sauvignon (15%) e Cabernet Franc per questo rosso  dai profumi complessi tra fruttati, floreali e leggermente speziati. Sapore caldo e ben sostenuto dalla componente acida e con tannini morbidi.

Villa di Capezzana “10 anni” Carmignano Docg 2009
Da Sangiovese (80%) e Cabernet Sauvignon (20%) è un vino di colore rosso luminoso che affascina  per la sua complessità di profumi. Al palato è vino elegante, ancora fresco, possente, caldo e una lunga persistenza su ricordi balsamici.

Vin Santo riserva 2011 Carmignano Doc

Per Capezzana questo Vin Santo porta in alto il nome dell’Italia nel mondo. Tant’è vero che Benedetta Contini Bonacossi, winemaker dell’azienda, lo segue giorno per giorno, sino a quando non è sicura che il vino ha raggiunto la sua maturità. Cioè, quando entra nel bicchiere con un bel colore giallo carico, con un’esplosione di profumi prevalentemente di frutta matura. L’entrata in bocca è calda, avvolgente, con un perfetto equilibrio tra acidità e dolcezza. Un vino davvero unico.

Capezzana
Via Capezzana, 100 – Carmignano (Po)
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