Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

Madri Leone, altri due vini per due grandi donne: continua il progetto di Marilia e Linda

25 Giugno 2021
Leonardo_Palumbo Leonardo_Palumbo

di Michele Pizzillo

Madri Leone l’abbiamo conosciuta con due etichette che esaltavano le gesta due donne, Busa che, probabilmente, è stata la prima infermiera visto che si prese cura di migliaia di feriti della Battaglia di Canne, che vide i Romani sopraffare Annibale.

E, Valla, cioè la milanese Ondina Valla, la prima italiana a conquistare l’oro olimpico (leggi questo articolo>). Due etichette per proporre due vini frutto di altrettanti vitigni del ricco patrimonio viticolo della Puglia, il Primitivo e il Nero di Troia. Adesso le sorelle Linda e Marilia Leone, ritornano con altre due etichette, sempre dedicate a due donne e da imprenditrici attaccate al proprio territorio, sempre frutto di vitigni autoctoni uno, il Nero di Troia che già conosciamo e l’altro il Bombino bianco, un vitigno probabilmente un po’ trascurato ma che può dare grandi soddisfazione, dice Leonardo Palumbo, enologo di Madri Leone. Che, aggiunge: “Ci affidiamo a piccoli conferitori, che allevano le nostre varietà autoctone con particolare cura e attenzione. Scegliamo piccoli appezzamenti, che monitoriamo in modo da garantire in vigna e in cantina il rispetto della biodiversità e della sostenibilità produttiva”. E, tutto in un territorio – a ridosso delle saline di Margherita di Savoia – ricco di influenze vinicole, anche culturali, che negli ultimi anni sta vivendo una vera rinascita qualitativa. Ma, con potenzialità ancora non espresse.

(Leonardo Palumbo)

In questo contesto nasce il progetto di due sorelle che vogliono produrre vini autentici, che rappresentino la loro Puglia, tanto da essere ricordati nel tempo. Marilia e Linda Leone sono due donne moderne, con un punto di vista del tutto nuovo sul ruolo imprenditoriale femminile. “Multitasking, capacità di problem solving, alta resistenza allo stress, attitudine positiva e doti organizzative di altissimo livello: questo è ciò che viene richiesto a una donna che lavora, spesso con dei figli a carico. Un ruolo esattamente equiparabile a quello di un consumato manager di una multinazionale, ma non valorizzato come tale. – spiega Linda – Anche per questo abbiamo voluto chiamarci Madri Leone, perché essere madre di un progetto, e non per forza solo di figli, venisse interpretato in maniera possibile e propositiva”. Un punto di vista femminile, in cui la maternità si confronta col lavoro quotidiano. Anche Marilia, i cui figli sono già fuori casa, ha la sua visione: “La mia esperienza in campo lavorativo mi ha insegnato che conciliare tempo da dedicare ai propri figli, al lavoro e a se stessi, è sicuramente impegnativo, un delicato equilibrio che si conquista a fatica giorno dopo giorno, ma possibile”.

Ecco spiegata la scelta di etichette dedicate a donne esemplari come Delia e Francesca Sanna Sulis. Delia è considerata la prima mamma della storia, ritrovata nel 1991 col suo feto in grembo nella grotta di Santa Maria d’Agnano, vicino Ostuni (i suoi resti risalirebbero a 28.000 anni fa). Mentre Francesca Sanna Sulis, fu una straordinaria imprenditrice sarda del Settecento, stilista, filantropa, benefattrice e da donna libera e indipendente, si ribellò a stereotipi e pregiudizi dell’epoca. Favorì, infatti, l’emancipazione di giovani donne dando loro la possibilità di formarsi e rendersi autonome economicamente lavorando le pregiate sete che furono indossate da molte principesse e dalla zarina Caterina di Russia. A queste due donne le sorelle Leone hanno dedicato gli ultimi due vini che adesso portano le referenze a cinque etichette che sono i rossi Valla 1936 Puglia igt 2018 e Busa Puglia igt 2019, il rosato Saline rosa vino spumante brut e le due novità: Delia a.C. Bombino Bianco igp Puglia 2020 e Sanna Sulis Nero di Troia Rosato igp Puglia 2020. Le uve utilizzate per la produzione degli ultimi due vini sono raccolte nelle ore più fresche e, sottolinea Palumbo, sono accuratamente selezionate, vinificate con fermentazione a temperatura controllata in acciaio, senza uso di legno per mantenere inalterate le peculiarità delle varietà impiegate e, cioè, Bombino bianco e Nero di Troia. Vediamoli, i due nuovi vini: 

Delia a.C. Bombino Bianco Igp Puglia 2020

Elegante vino di colore giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli. Il profumo è di piacevole finezza, ricco di note di fiori di sambuco e gelsomino nonché erbe aromatiche oltre a delicati toni di pesca, melone, su dolci sfumature agrumate. Il sorso è elegante e piacevole che anticipa una bella freschezza e un’armonica sapidità ostenuta da note citrine. E’ vino particolarmente adatto con spaghetti allo scoglio, frittura di pesce, sformato di patate e un grande formaggio della zona, la fresca e sapida burrata di Andria.
Per l’etichetta è stata scelta un’immagine che rievoca le pelli che rivestivano il corpo di qusta madre della preistoria.

Sanna Sulis Nero di Troia Rosato Igp Puglia 2020

Bellissimo il colore rosa salmone pallido che dà un ulteriore tocco di raffinatezza al vino che si presenta con delicati profumi di frutti rossi compreso il melograno e sentori floreali di violetta che danno subito una gran bella sensazione di freschezza. In bocca è coerente con i profumi e, in più, è morbido, fresco e sapido. Vino ideale come aperitivo e, ancora di più, con i piatti della tradizione pugliese, parmigiana di melanzane, pesce al sale, seppie ripiene, involtini di pollo. Per ottenere questo accattivante rosato e mantenere i profumi tipici del Nero di Troia, si utilizza la tecnica della vinificazione in bianco.