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La degustazione

Malvasia day, tutti gli assaggi

19 Giugno 2012

di Francesco Pensovecchio 

E si bevve Malvasia.

Quanto mai rara e piacevole, anche per il sentito senso di ospitalità ricevuto presso il Capofaro Malvasia & Resort di Tasca d’Almerita, una degustazione comparativa quasi orizzontale di produttori di Malvasia delle Lipari in Salina. Sulla questione Malvasia, in questi anni si è letto poco e in direzioni diversissime. A questo si aggiunga la leadership di alcuni viticoltori avvolti dall’aura misteriosa del produttore sciamano in regime bio, più o meno certificato, rafforzata peraltro dalla condizione “piccola e ventosa isola vulcanica”. Per tradizione è un vino dolce da meditazione ottenuto sul tipico terroir nero e prodotto dall’omonimo vitigno con piccola percentuale (5%) di Corinto Nero. La concentrazione, sempre per tradizione, deriva dall’appassimento su graticci al sole per mediamente 15-20 giorni.


Momento dell’evento

La degustazione getta per la prima volta una luce nuova su questa tipologia e questo vitigno da molti considerato erroneamente come una varietà aromatica e la cui sostanziale forma di differenziazione consiste nella perfetta esecuzione in vendemmia, della qualità in raccolta, del tipo e dalla durata dell’appassimento, e della fermentazione. Mentre, la variabile sapida e leggermente amara ben evidente nel vino da tavola è qui celata dalle rotondità dello zucchero. 


Scorcio di Capofaro

Così, ci siamo imbattuti in volti già noti alla critica e vini a noi quasi sconosciuti. L’opportunità di entrare in relazione diretta con i produttori nei loro luoghi è stato illuminante.

Note: i due parametri tecnici di cui ho tenuto conto nella valutazione sono i grammi di zucchero residuo, un indicatore del grado di dolcezza del vino; e l’alcol, rafforzativo per non dire moltiplicatore – ma anche disturbatore delle sfumature – della sensazione precedente. Nel parlare con i produttori dell’isola, è emerso come dato statistico che i Cru dell’isola sono a Malfa. Un dato che mi piacerebbe approfondire nei prossimi mesi.

Di seguito alcune note sui vini assaggiati:

Tasca d’Almerita – Malvasia di Salina, Capofaro 2010
Alc. 13 vol. – Zucch. 146 gr/lt.
Anziché al sole, le uve sono appassite in cella per 25 giorni. Elegante, per nulla stucchevole, è vestita da una piacevole freschezza. Un vino da dessert di pensiero internazionale. Perfetto per un aperitivo.

Hauner – Malvasia delle Lipari Doc, Passito 2010 e Passito “selezione” 2009
Alc. 13 vol. – Zucch. 60 gr/lt.
Appassimento classico al sole e su graticci per tre settimane. La vendemmia inizia il 15 settembre circa. Note di lavanda e timo, leggere e tipiche le note medicinali. Morbido. La selezione 2009, è più intensa; viene fatta grappolo per grappolo da uve provenienti da un vigneto a Malfa esteso circa 1 ettaro. Zucchero a 80 gr/lt, alcol 13,5 vol. L’appassimento dura circa un mese, la resa è del 25%, la fermentazione avviene in legno piccolo e dura circa 3 mesi. La produzione non raggiunge le 3.000 bottiglie. Molto più intenso e volitivo del precedente, il naso è opulento e luminoso allo stesso momento. Un vino che sorprende per grinta e morbida pastosità. 

Caravaglio – Malvasia delle Lipari Doc, Passito 2010
Alc. 12 vol;  Zucch. 150 gr/lt.
Appassimento per 20 giorni su graticci e utilizzo di acciaio in fermentazione. Affinamento per 6 mesi in legno. I vigneti sono divisi tra Santa Marina, Malfa e Val di Chiesa. Considerato tra i classici dell’Isola, evidenzia agrumi canditi, pesca sciroppata, miele e baccelli di vaniglia. In un’altra versione 2010, un vigneto a nord-ovest viene vendemmiato in condizione di leggera surmaturazione. Le uve asciugano sotto tettoia per due mesi, all’ombra e al vento. Gli zuccheri arrivano a 200 gr/lt e l’alcol a 13 vol. Il vino è concentrato e di color oro scuro. Un vino fuori da ogni schema da godere lentamente a piccolissimi sorsi.

Fenech – Malvasia delle Lipari Doc, Passito 2008
Alc. 13 vol.; Zucch. 114 gr/lt.
Il regime è biologico, le uve sono appassite al sole, gli acini selezionati singolarmente. I 2,60 ettari sono a Malfa – San Lorenzo. Dal ’98 la cantina è stata rinnovata, proponendosi con vini di taglio più moderno. La produzione si attesta su 15.000 bottiglie. Il vino è pieno, di buona struttura. Il naso si muove tra fichi, albicocche e nespole. Buona la persistenza aromatica. 

Virgona – Malvasia delle Lipari Doc, Passito 2007
Alc. 14 vol.; Zucch.138 gr/lt. 
L’appassimento avviene su graticci al sole per 15-20 giorni. Le uve vengono diraspate e macerate per 48 ore. Dopo la pigiatura e la decantazione a freddo, il mosto fermenta sul pulito per una ventina di giorni. Affinamento per 2 anni in vasca e un anno in bottiglia. Virgona è la scoperta di questo viaggio. Non possiamo qui che accennare a due altri vini, un Extra Dry e un bianco secco da tavola, più che interessanti. Il Passito 2008, forse più che il precedente ma resta sulle stesse sensazioni, è fragrante, fresco, con un’acidità viva nonostante gli zuccheri e l’alcol in rilevante presenza. Integre le note di miele di zagara, albicocca disidratata e marmellata di arance. Da provare e riprovare. 

D’Amico – Malvasia delle Lipari Doc , Passito 2009
Alc. 14 vol. Zucch.120 gr/l7;
Un produttore riferimento degli ultimi anni, considerato da molti quale espressione agricola – produce anche olio e capperi – più autentica di questi luoghi. L’azienda è in biologico. L’appassimento avviene su graticci per 3 settimane circa. Il vino fermenta e affina in tonneau di acacia. La fermentazione dura circa un mese. Il risultato è un vino molto personale, in effetti, diverso rispetto al vino di altri vicini, e le cui sfaccettature sembrano restituire una versione originale di Salina. Il 2008 è invece limpido, denso e ricco. Un vino quasi da masticare, una versione che ci è piaciuta particolarmente. 

Gaetano Marchetta – Malvasia delle Lipari Doc , Passito 2010
Alc. 12.78 vol. Zucch. 140 gr lt; 
Il 2010 è per Gaetano Marchetta una bella annata. Appassita su graticci, l’uva viene pigiata e fermenta per oltre due mesi in acciaio. Segue un affinamento di 4 mesi in legno. Al naso è fresco, con ancora delle fini note floreali. Poi fichi, frutta secca, datteri, confettura di pesche, panettone. Morbido, chiude con una leggera nota amarognola. 

Giona – Malvasia delle Lipari Doc , Passito 2008
Alc. 14 vol.; Zucch. 40 gr/lt.
Tre gli ettari tra Malfa e Val di Chiesa di Giona Hauner. L’appassimento avviene in pianta e su graticci (non soleggiati). Fermentazione e affinamento in acciaio per due anni. Il vino è assai piacevole e balsamico. Si riconoscono pesca, fiori di ginestra, caramelle alla menta, miele, biscotti d’orzo e vaniglia. Bocca morbida e finale agli agrumi. 

Colosi – Malvasia delle Lipari Doc, Passito 2008
Alc. 13 vol. Zucch. 130 gr/lt; 
Versione old stile della Malvasia con note medicinali e animali. Poi fico, albicocca e gelsomino. La vendemmia è a fine settembre, l’appassimento su graticci. 

Florio – Malvasia delle Lipari Doc, Passito 2008
Alc. 14 vol; Zucch. 140 gr/lt.
Appassimento su graticci per 20 giorni circa. Dopo la fermentazione affinamento per 5 mesi in botti piccole. Il colore è quasi ambrato. Naso mielato e balsamico, erbe mediterranee. In bocca è pieno, molto vigoroso. Resta la sensazione alcolica. 

Barone di Villagrande – Malvasia delle Lipari Doc, Passito 2009
Alc. 13.5 vol. Zucch. 90 gr/lt; 
Due gli ettari a Salina di Barone di Villagrande presso Santa Marina. La densità è di 7.000 ceppi-ettaro. L’appassimento è su graticci per 20 giorni, la lavorazione avviene interamente in acciaio, il successivo affinamento in bottiglia. Il territorio viene portato in modo abbastanza fedele e aderente. Il naso è di fiori gialli ed erbe mediterranee, albicocca in confettura, miele di timo, biscotto, fichi. Bocca bilanciata, persistente, buona freschezza. Lungo.