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La degustazione

Nel paese dove tutti (o quasi) sono produttori di vino: la storia di Alice Bel Colle

13 Dicembre 2021
Asti_metodo_classico Asti_metodo_classico

di Michele Pizzillo

Dopo una chiacchierata con Claudio Negrino e Bruno Roffredo, rispettivamente presidente e vice presidennte della piemontese Cantina Alice Bel Colle, ti chiedi “ma questa è una cantina sociale, una grande famiglia o, addirittura, la stessa Municipalità?”.

E sì, perché i soci sono più di cento; sembra che quasi tutti siano imparentati fra loro; sulle etichette dei vini sono riprodotti lo skyline o scorci stilizzati di Alice Bel Colle, un paese di circa 800 abitanti che hanno la fortuna di essere “proprietari” anche di uno dei belvedere più spettacolari per ammirare le Alpi. Negrino e Roffredo, che sono anche cugini dicono: “Noi siamo “viticoltori insieme” con un forte legame identitario vino-paese, impegnati a valorizzare la conoscenza del nostro territorio presso gli estimatori del buon vino”. Un vino, quello che producono, che si potrebbe anche definire semplice per la facilità di interpretazione che, però, riesce a veicolare le caratteristiche, in particolare i profumi, del territorio dell’Alto Monferrato Acquese che dai 418 metri di altitudine di Alice è possibile abbracciarlo come un unico sterminato vigneto. Di questi vigneti, 350 ettari sono di proprietà dei soci della cantina cooperativa (200 ettari coltivati a Moscato bianco, 60 ettari a Brachetto, 50 ettari a Barbera e i restanti 40 ettari divisi tra Dolcetto, Chardonnay e Cortese). E, dei vini che abbiamo degustato in occasione della trasferta milanese di Negrino e Roffredo, è stato proprio il Moscato a sorprenderci, in particolare l’Asti metodo classico e, senza sottovalutare Brachetto e Barbera che si sono difesi molto bene.

Lo scopo della degustazione milanese di alcuni dei vini di Alice Bel Colle oltre a presentare le nuove annate è, anche, da ricercare nella volontà dei soci della cantina di voler partecipare attivamente alle iniziative di valorizzazione di un territorio immerso in uno straordinario paesaggio tra le provincie di Alessandria e Asti con il colle di Alice che è un meraviglioso crocevia al centro di un vigneto che sembra non finire mai. Insomma, un posto di “produttori di meraviglie”: così possono essere definiti i soci della cantina perché sono dei veri specialisti che curano la vite una per una e conoscono ogni pianta come una di famiglia. Poi ci pensa Diana Reggio, responsabile della conduzione enologica e trasformare le loro uve in vini piacevoli, di bella beva e, possiamo dire, di facile interpretazione. La cantina Alice Bel Colle attualmente produce mediamente 150.000 bottiglie all’anno, che saranno 200.000 l’anno prossimo; e, stante il potenziale viticolo, ci sono le potenzialità per arrivare a produrre anche 1,5 milioni di bottiglie all’anno. Questi i vini degustati.

Asti docg metodo classico spumante dolce

Il colore giallo paglierino con perlage sottile e persistente, anticipa un profumo delicatamente aromatico con sentori agrumati sostenuti da note di miele e frutta secca. In bocca è dolce, piacevolmente agrumato, di buona complessità e struttura e senza essere stucchevole. L’affinamento sui lieviti di almeno 12 mesi conferisce al vino anche una eccezionale longevità esaltando le sorprendenti note agrumate ma anche di canditi e frutta secca.

Moscato d’Asti docg Paiè 2018

Paiè è una valletta chiusa con un microclima particolarmente caldo dove l’uva matura precocemente oltre ad essere caratterizzata da una particolare doratura del grappolo e uno sviluppo di aromi dalle caratteristiche uniche. Il bouquet è prevalentemente floreale con belle note di acacia e sambuco. In bocca è elegante, raffinato, delicato ma persistente.

Filarej Piemonte doc moscato secco 2020

Di colore giallo paglierino chiaro. Il bouquet è prevalentemente aromatico, con note di fiori di acacia anche perché la vigna dove sono selezionate le uve moscato è circondata da boschetti di acacia che spargono nell’aria del bel profumo mieloso.

Monte Ridolfo lupus gloriosus Acqui docg secco 2018

Possiamo dire che questo è un vino curioso perché l’uva Brachetto diciamo che viene reinterpretata perché utilizzata in una versione più matura. Tant’è vero che questo Brachetto fermo e secco, caratterizzato da una aromaticità molto particolare, svela anche profumi insoliti per un vino rosso quali petali di rosa appassiti e fiori di geranio. Il sapore è equilibrato, morbido e armonioso con un tannino appena percepibile ma che rende il finale più lungo e persistente oltre ad aggiungere un delicato sapore balsamico.

Brachetto d’Acqui docg Le Casette di Alice 2020

Il colore è rosso rubino chiaro. Profumo è fragrante e aromatico, con sentori di piccola frutta rossa matura come lamponi e fragola. In bocca è armoniosamente dolce, fresco, sapido, delicatamente tannico e con una lunga persistenza aromatica.

Cantina Alice Bel Colle
Regione Stazione 9 – Alice Bel Colle (Al)
T. 0144 74103
www.cantinaalicebc.it
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