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La degustazione

Not 2023 a Palermo, il meglio dei vini franchi: i nostri 10 migliori assaggi

19 Gennaio 2023
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di Fosca Tortorelli

Grande successo per “Not 2023”, la rassegna sui vini franchi, che si è tenuta ai cantieri culturali della Zisa di Palermo e ha visto la presenza di oltre un centinaio di produttori provenienti in prevalenza dalla Sicilia, ma anche da tutta Italia, da Francia, Germania, Austria, Slovenia, Spagna, con oltre 500 etichette in degustazione.

L’evento, che celebra la figura del vignaiolo e il lavoro artigianale come atto culturale di salvaguardia dell’identità territoriale e della Natura, ha accolto il pubblico e gli addetti al settore all’interno dello spazio Tre Navate. Una grande festa conviviale che ha sicuramente raccolto molti consensi, ma anche qualche critica costruttiva, come il dare la possibilità ai tanti artigiani del vino, di poter vendere le loro bottiglie agli interessati. In ogni caso, come affermano gli organizzatori Franco Virga, Giovanni Gagliardi, Stefania Milano e Manuela Laiacona, “Palermo si conferma una delle capitali del vino più importanti; c’è tantissima voglia di riunirsi al centro del Mediterraneo, di condividere esperienze. La rassegna Not si fa portavoce di questo spirito, dando alla vivace comunità del vino naturale e artigianale l’occasione di ritrovarsi in una piazza importante rinomata per cultura enogastronomica e oramai affermata come meta turistica nello scenario internazionale”. Tantissimi i vini degustati, molte conferme e qualche interessante novità; di seguito i nostri 10 migliori assaggi:

Spumante Metodo Classico Dosaggio Zero Blanc de Blancs “Dady” – Divella

Quella di Alessandra Divella è una piccola realtà situata a Gussago, comune sito nel cuore della Franciacorta. Pochi ettari vitati a Chardonnay e Pinot Nero, che danno vita a diversi spumanti, tra cui il Dady, Metodo Classico Dosaggio Zero Blanc de Blancs, ottenuto da uve Chardonnay in purezza, che segue un lungo affinamento di 48 mesi sui lieviti. Uno spumante elegante e deciso, profondo e tridimensionale all’olfatto. Al palato è lungo e godibile, schietto e dinamico.

Igt Marche Bianco “Clochard” 2021 – La Calcinara

Clochard è il bianco di Paolo ed Eleonora Berluti, frutto dell’uvaggio del 90% di Verdicchio e un 10% di Chardonnay e Malvasia. Siamo nelle Marche, in Contrada Calcinara situata in località Candia, nel comune di Ancona, il progetto principale della famiglia Berluti è quello di portare il vitigno Montepulciano alla sua massima espressione, valorizzando i suoi pregi ed evidenziando l’interazione che questo vitigno riesce a esprimere con i terreni di Candia. Una visione fresca e contemporanea che si riscontra anche in questo loro bianco, prodotto per la prima volta nel 2016, un vino che rivela un profilo olfattivo complesso, caratterizzato da note floreali e fruttate di albicocca. Gusto pieno e fragrante, ottima sapidità e mineralità data dal calcare della roccia del Conero. Snello e di grande persistenza al palato.

Radica 2021 vino rosso – I Vigneri S.F.

Quella dei Vigneri è senza dubbio una realtà conosciuta, che non delude mai e che non smette di sorprendere. Il “Radica” è un vino rosso prodotto e vinificato dai giovani figli di Salvo, Simone e Andrea Foti, che hanno messo in campo le rispettive esperienze e dato vita a questa loro etichetta che già nel nome si lega al concetto di valorizzazione delle radici (da qui “Radica”). Prodotto da antiche viti di grenache, si rivela un vino di grande personalità. Profondo e ammaliante all’olfatto con le note di frutti scuri, spezie e humus, coinvolge il palato con persistenza e grinta. Un vino che coinvolge tutti i sensi con gentilezza e determinazione. Meritevole anche il loro bianco “Primavera” 2021, un bianco dinamico e carismatico, ottenuto da chenin blanc, gewürztraminer, pinot blanc, savagnin e carricante.

Igt Terre Siciliane Bianco “Encore, Ancora”, 2022 – Nerina Cardile

Una vera sorpresa questo vino bianco ancora in divenire, che proviene da una vecchia vigna situata sul Versante Nord dell’Etna, precisamente in contrada Piano dei Daini a Solicchiata, dove i vecchi vigneti di Nerello Mascalese si compongono sempre al 10-15% di uva bianca; in essa troviamo viti in gran parte ultracentenarie. Questo bianco, come racconta la stessa Nerina, nel nome sottende come la domanda d’amore è una domanda infinita. “L’amore non si soddisfa mai una volta per tutte, la risposta dell’amore alimenta l’amore…da qui il nome del mio vino, perché effettivamente quando beviamo un vino che ci piace tanto cosa diciamo? “Encore, ancora…” godiamo del nostro palato, olfatto, del nostro corpo di ciò che stiamo bevendo e così via dicendo. È un gioco anche di parole “Encore, ancora…”. Un vino solare e coinvolgente, prodotto da maggioranza di uve Grecanico, e in quota restante da Carricante, Catarratto, Inzolia, Grenaccio, Minella, Trebbiano, Coda di volpe, Moscato; un vino che già in questa sua fase embrionale si lascia desiderare.

Doc Sicilia Bianco Millesulmare, 2018 – Santa Maria la Nave

Sull’impervio versante Nord-Ovest dell’Etna, in uno dei vigneti più alti in Europa, a 1100 metri sul livello del mare, in Casa Decima, in Contrada Nave, nasce il Millesulmare, un vino prodotto con Grecanico Dorato. Frutto di una lunga selezione massale, durata oltre quindici anni, il Millesulmare è un vino vulcanico, che esprime note di sapidità e freschezza. Un vino identitario, intenso ed espressivo, che profuma di miele millefiori, agrumi e un leggero speziato di pepe. Avvolgente e persistente al sorso, con un gradevolmente finale sapido. Di questa stessa azienda va segnalato anche il “Re d’Ilice”, un vino reliquia davvero sorprendente, ancora tutto in divenire. Si tratta di un bianco realizzato con circa tredici varietà di cui alcune davvero uniche, come il Moscatello Rosa dell’Etna, Zu’ Matteo, Albanello, Madama Bianca e Vispara Bianca; solo per citarne alcune. Un vino davvero unico che vuole raccontare e preservare la biodiversità di queste terre. Ancora non è definita la sua uscita in commercio, ma sarà prodotto solo in scarse 200 bottiglie e sarà disponibile solo in cantina.

Doc Sicilia Acini di Grillo 2021 – Possente


(Maria Possente)

Quella di Maria e della sua famiglia è una realtà autentica tra Alcamo e le colline di Salaparuta, dove insiste anche la cantina. Tra le sue referenze, tutte davvero interessanti, il suo grillo macerato Acini di Grillo 2021, si distingue per la complessità espressiva dei profumi, che vanno dai fiori di campo alle note agrumate e di erbe mediterranee. Il sorso è coinvolgente, fresco ed energetico. Altrettanto carismatico l’Igt Terre Siciliane Cinque Inverni 2015, si tratta di un Catarratto che macera 15 giorni sulle bucce, un vino che vuole raccontare di un luogo in Sicilia, dove Terra, Tradizione e Vitigno si fondono per dar vita ad un’espressione artigianale e unica del Territorio.

Vecchio Samperi Perpetuo – Marco De Bartoli

 
(Renato de Bartoli)

Anche qui andiamo su una certezza, che non smette mai di affascinare e stupire, siamo a Marsala, il Vecchio Samperi è prodotto con uve grillo, secondo l’autentica e ancestrale tradizione dei vini di Marsala ottenuti con l’antico metodo perpetuo, precedente alla pratica britannica della fortificazione. Si tratta di un vino dotato di profumi coinvolgenti, che vanno dalla frutta secca al tabacco. Un vino seducente, che non ti stanca mai, travolgente e capace di farti sognare e vivere emozioni uniche, deciso, fresco, sapido. Da segnalare anche il suo Doc Sicilia Grillo “Integer”, vinificato sulle bucce per 10 giorni in vecchie botti e in minima parte in anfora.

Igt Terre Siciliane Egesta 2018 – Aldo Viola


(Aldo Viola)

Aldo Viola è un vero e proprio artista, persona diretta e schietta che con tenacia ha realizzato il suop progetto per produrre i suoi vini. Tra tutti il suo ’”Egesta” 2018 è un bianco mediterraneo, ottenuto da uve Grillo in purezza che si distingue per i coinvolgenti profumi di erbe aromatiche, mandarino, bergamotto, uniti alle sensazioni marine e iodate. Il sorso è fresco e ammaliante, con una leggera sensazione tannica che gli dona spessore e personalità.

Terre Argillose e Terre Calcaree 2021 – Marabino

Terre Calcaree e Terre Argillose 2021, sono l’ultima novità di Marabino, la sintesi dei loro suoli, tutti di natura calcareo argillosa, si tratta di due vini, ovviamente a base di solo Nero d’Avola, che vogliono trasmettere – attraverso le loro differenze – come la terra di origine del vigneto sia il fattore più determinante nell’identità di un vino. Entrambi i vini saranno in commercio dalla prossima primavera. Il Terre Calcaree è ottenuto dalla selezione delle uve dei vigneti Conca e Lenza Lunga, vino molto floreale che si distingue per eleganza, freschezza, mineralità salmastra. Il Terre Argillose è ottenuto dalle uve dei vigneti Don Paolo e Parrino, selezionate sul lato più argilloso, “a crita”. È un vino più orizzontale, con una struttura tannica ben esaltata dalla freschezza e con una particolare ricchezza fruttata.

Galant des Abbesses – Jean Bourdy

Chiudiamo con la Francia, siamo nello Jura, quella di Jean Bourdy è una delle più antiche aziende vinicole d’Europa, fondata ad Arlay nel 1579 e da allora, è sempre rimasta in proprietà della stessa famiglia, di padre in figlio per 15 generazioni, attraversando sei secoli differenti. Il prodotto in questione è un vino fortificato, prodotto secondo una ricetta di antiche tradizioni, composto da 2/3 di mosto d’uva non fermentato addizionato a 1/3 di Marc du Jura a 50 gradi alcolici. Questa miscela viene riscaldata a fuoco basso per ridurla e successivamente vengono aggiunte 25 spezie indiane. Si tratta di un prodotto unico e affascinante connotato da un mélange di spezie e un’esplosione di sapori, unico nel suo genere.

Tanti i vini da prendere in considerazione tra cui molto interessante il Toscana Igt Cuna, 2018 di Federico Staderini, sorprendente il Milocca 2008 di Barraco, il Doc Sicilia Nero d’Avola 306 N di Salvatore Tamburello; il Doc Cirò Rosso Superiore 2020 di Vigneti Vumbaca. Infine, l’austriaco “Why Taille? Weiß” di Zuschmann-Schöfmann e l’alsaziano Alsace 2021 di Domaine Loew.