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La degustazione

Philippe Austruy, il francese che si è innamorato del Chianti Classico: gli assaggi

07 Aprile 2022
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di Michele Pizzillo

Anche se appassionato di arte, di architettura e di ottimi vini, per Philippe Austruy imprenditore francese nel settore della sanità, la voglia di produrre grandi vini arriva a cinquant’anni, scoprendo la Commanderie de Peyrassol, tenuta agricola nel cuore della Costa Azzurra.

Per Philippe fu subito innamoramento nel vedere le vigne della Commanderie ed, anche, una sorta di corsa alla scoperta di nuovi e sempre più suggestivi vigneti, magari trascurando il core-business di famiglia, il settore sanitario. E, così, senza allontanarsi troppo dalla Costa Azzurra, approda in Provenza per acquistare La Bernarde. Poi punta sull’Haut Medoc con Chateau Malescasse e, infine, a guardare oltre i confini domestici. La prima acquisizione è in Portogallo, nella Valle del Douro con Quinta Da Corte. Dalla Costa Azzurra, però, l’imprenditore francese, tra un’immersione e l’altra nelle acque del Mediterraneo, sicuramente volge lo sguardo verso le coste italiane, magari scrutando qualche rilievo toscano che gli appariva sempre più ammaliante. Tant’è vero che Austruy approda nel Chianti, anzi nel cuore del Chianti classico, a Panzano, ed è colpo di fulmine per le suggestioni che gli offre il paesaggio, tant’è che nel 2015 acquista la tenuta Casenuove, 120 ettari di estensione, di cui 35 a vigneto, il resto bosco. Da avveduto imprenditore, il viticoltore (lo possiamo definire così essendo già proprietario di quattro tenute) francese intuisce che l’incantevole susseguirsi di colline e vallate del territorio del Chianti ha pure un enorme potenziale e, quindi, avvia grandi lavori per ristrutturare la tenuta, restaurare i paesaggi antichi fatti di muretti a secco e terrazzamenti e soprattutto produrre vini eccezionali. Per raggiungere i suoi obiettivi si potrebbe pensare che Monsieur Austruy in Toscana avrebbe portato un po’ di gente dalla Francia. Invece no. Anzi, cercò subito i migliori professionisti che operavano in zona. E, quindi, Alessandro Fonseca che dirige la tenuta, rampollo di una famiglia fiorentina di esperti agronomi; poi un giovane enologo di talento come Cosimo Casini, a sua volta assistito in cantina da Maria Sole Zoli, presentata come caparbia enologa. Dopo soli cinque anni di lavori, Casenuove ritrova finalmente il suo antico splendore, con alle sue spalle, una gloriosa storia da raccontare con orgoglio e rispetto.

(Tenuta Casenuove)

Da sottolineare, e Fonseca (che guida un team under 40) ci tiene a farlo a Milano – nel ristorante Desco, location scelta per presentare gli ultimi quattro vini imbottigliati a Panzano -, che come per il restauro delle vigne, anche nella ricostruzione della villa l’approccio è stato quello di un recupero conservativo, restituendo valore agli aspetti edilizi architettonici sopiti nel tempo: gli infissi esterni e le finestre sono stati recuperati così come le porte interne, le travi portanti sono state sostituite e riutilizzate per la realizzazione del pavimento in legno di rovere nelle camere, nelle suite e nei bagni. A creare un legame tra la tenuta e il paesaggio circostante sono il viale degli ulivi che porta all’ingresso, il colorato e profumato giardino dei limoni e le scarpate di arbusti e fiori posizionati come per incorniciare piccoli scorci dei vigneti e delle colline toscane. Senza trascurare l’aspetto artistico, perché il desiderio di Philippe di lasciare un segno nel territorio che frequenta, da appassionato di arte contemporanea, con il progetto “Le Radici dell’Arte” ha trasformato la Tenuta Casenuove in un’opera d’arte viva, e grazie alla collaborazione con Lorenzo Fiaschi e Galleria Continua, il territorio e le sue continue mutazioni, trovano espressione nelle opere di artisti ospitati in azienda che espongono le loro opere sia nella tenuta, sia nella galleria collegata che ha sede a Panzano.
Il patrimonio viticolo di Casenuove è fatto prevalentemente di Sangiovese con significative presenze di Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Canaiolo, Colorino e Ciliegiolo che è ritenuto il mix giusto che consente alla Tenuta di intraprendere progetti ambiziosi finalizzati a innovare il settore vitivinicolo. Il passaggio alla produzione biologica ne è un esempio emblematico, tant’è che Tenuta Casenuove è entrata a far parte dell’Unione Viticoltori di Panzano, il primo bio-distretto vitivinicolo d’Italia. Un’altra opera messa in atto in nome dell’innovazione e della volontà di esaltare le caratteristiche naturali del territorio è il progetto “Le Terrazze”, ideato da Cosimo e che consiste nel restauro dei terrazzamenti semi-abbandonati che scendono lungo la collina verso il fiume Pesa. Seguendo i principi di questa vera e propria “arte” (dal 2018 inserita nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco), sono stati piantati vitigni autoctoni coltivati ad alberello lamolese, tipico del luogo. Infine, la produzione, mediamente sulle 100.000 bottiglie all’anno che per il 70% vanno all’estero, il 10% venduto direttamente in azienda e il restante 20% distribuito tra Toscana, Lombardia e Lazio.Questi i vini degustati a Milano, abbinati ai piatti preparati da Desco.

Ziik spumante rosé brut

Prodotto con il Metodo Charmat da uve Sangiovese selezionate nel parco vigneti aziendali coltivati con i protocolli di produzione biologica. E’ stato imbottigliato nel mese di marzo, dopo quattro mesi di sosta sui lieviti. La sfumatura è rosata molto delicata con un perlage fine e costante per tutta la sua persistenza nel calice. Accattivante il bouquet di rosa. In bocca presenta note di frutta rossa, fragolina di bosco e ribes. Chiude con su un finale sapido, asciutto e persistente. E’ un vino che esprime tutto il suo potenziale nei primi due anni di vita. E’ l’ultimo vino nato in Casenuove, con una produzione di 6.500 bottiglie.

Chianti classico docg 2018

Sangiovese (90%) e poi Merlot e Cabernet Sauvignon per il restante 10%, con uva sottoposta a doppia cernita, lasciata fermentare, suddivisa per varietà, in vasche di cemento. La macerazione e l’estrazione vengono modulate in durata ed intensità secondo la maturazione delle uve. Segue affinamento in vasche di cemento, botti di rovere di Slavonia da 25 hl e ulteriore affinamento in bottiglia per 18 mesi. E’ un vino di colore rosso rubino intenso con riflessi tendenti al viola. Al naso si percepiscono aromi di lampone, violetta e ciliegia, accompagnati da tocchi speziati e vanigliati ben fusi nel loro insieme. Il sorso è apparso subito pronto per gradevolezza, freschezza e acidità ben calibrata in rapporto alla struttura tannica oltretutto ben modellata. Finale asciutto con un tocco di sapidità che garantisce una piacevole persistenza.

Chianti classico riserva docg 2017

100% Sangiovese con fermentazione all’interno di vasche di cemento, macerazione misurata in base all’assaggio per valorizzare il potenziale aromatico e di struttura delle uve. Affinamento in botti di rovere di Slavonia da 25 hl e tonneau da 5 hl. Segue un affinamento di 24 mesi in bottiglia. E’ un vino rosso fine, austero, con profumi di frutta rossa, ciliegia, arancia amara essiccata. Al sorso il carattere amabilmente austero del Sangiovese diventa imperioso, riempie la bocca e riemerge con un tannino maturo, nota agrumata ben definita e un sottofondo di frutta rossa e sottobosco. Il sorso è assai persistente, sapido e delicatamente aromatico. Sicuramente un vino di grande eleganza e da lungo invecchiamento. La produzione è stata di 7.272 bottiglie da 0,75 l e 200 magnum da 1,5 l.

Toscana rosso igt 2016

Uve Merlot (60%) e Sangiovese (40%) selezionate nei migliori cru di Casenuove. Il vino fermenta in vasche di cemento e affinato in botti di rovere di Slavonia da 25 hl e tonneau da 5 hl di primo e di secondo passaggio, 12 mesi in barriques e poi 30 mesi in bottiglia. Di colore rosso intenso con riflessi violacei; il bouquet è ricco di frutti neri e rossi, con un aroma di spezie e note minerali. Il sorso è denso e concentrato, con tannini maturi al punto giusto ideali per creare un vino vellutato sin dal primo assaggio. La fase finale della degustazione è sostenuta dalla freschezza tipica dell’annata 2016 che gli conferisce grande persistenza e un notevole poten¬ziale di invecchiamento in costante ascesa di 10-20 anni. La produzione è stata di 8.077 bottiglie da 0,75 lt e 204 magnum da 1,5 lt.

Tenuta Casenuove
Località San Martino a Cecione
Panzano in Chianti (Fi)
T. 055 852009
info@tenutacasenuove.it