Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

Racconto di un siciliano d’alta quota, otto annate di Ficiligno di Baglio di Pianetto

21 Agosto 2014
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La Sicilia non finisce mai di sorprendere. Mai scontata. 

Capita, e per fortuna, che l'inaspettato o l'insospettabile, praticamente il vino della porta accanto, accorre ogni tanto per dare una bella lezione alla nostra smania esterofila. Qualche mese fa abbiamo degustato un bianco dell'isola in grado di regalare scosse di freschezza, elegante, generoso e di essere adatto al lungo riposo in cantina. Ficiligno è il primo vino bianco di Baglio di Pianetto, un tassello importante nella storia della cantina di Santa Cristina Gela. Lo raccontiamo perché ci viene in mente come il compagno da cercare per queste giornate di estate inoltrata ritmata ancora da tavole imbandite e spensierate, dalle cene sotto le stelle o in riva al mare e dai tramonti gourmet.  Più che un vino, un’intuizione.  Che si è accesa in chi ha saputo immediatamente leggere il territorio e le sue potenzialità.  Alta quota, 650 metri sul livello del mare, clima continentale, importanti escursioni termiche, inverni rigidi, terreno siliceo (da cui il vino prende il nome): merito al Conte Paolo Marzotto se da questo angolo dell’entroterra palermitano, dista solo 25 chilometri dal capoluogo e qui la neve è di casa, ha saputo trarre un esemplare di grande complessità , in grado di emozionare superando le sfide del tempo.

Ficiligno ha una doppia anima: l’aromaticità dei frutti tropicali, la setosità  del Viogner e la struttura dell’Insolia che gli conferisce una  importante spalla acida e la sapidità. Frutto di tre vendemmie (manuali), di vinificazioni separate, di un rigoroso regime di coltivazione e produzione sostenibili, cruccio questo di tutto il team BDP.  Fa affinamento solo in acciaio e per cinque mesi. Ne abbiamo appurato la tempra assaggiando otto annate, in occasione della verticale organizzata e condotta dal delegato di Ais Palermo Luigi Salvo, al Grand Hotel delle Palme a Palermo, alla quale hanno preso parte  anche l’Amministratore Delegato Alberto Buratto, l’enologo Marco Bernabei e Ginevra Notarbartolo, che segue il resort dell’azienda. Durante questo piccolo viaggio, che va dal 2011 al 2013, abbiamo scoperto un vino versatile e godibile in tutte le sue fasi di vita. Ficiligno è quella classica bottiglia che si mostra sempre pronta e perfetta in qualsiasi momento uno decida di stapparla. Una garanzia che allo scaffale arriva a costare intorno a 10 euro.

 

Ficiligno 2001 Igt Sicilia: Sorprendente. Brillante alla vista, di un bel giallo limone. Ha un naso importante che lascia presagire un grande assaggio. Spicca ancora la componente fruttata: frutta a polpa gialla, nespola, pompelmo e sfumature di frutti tropicali. Note di burro e di zucchero a velo. Leggero fumé. Ricco e complesso in bocca. Buona spina acida. Aromaticità intensa. Sensazione di freschezza, di lime.
 
Ficiligno 2003 Igt Sicilia: Dorato. Ananas, mela rossa, banana e vaniglia. Sensazione calorica importante ma controbilanciata da una buona acidità. Sapido. Chiude con note di spezie dolci.
 
Ficiligno 2005 Igt Sicilia: Potente e profumato. Ha un bel bouquet fruttato tropicale e floreale, spiccano i fiori bianchi. E poi ancora nuance di rosa, di agrumi e di miele.
 
Ficiligno 2007 Igt Sicilia: Nasce da un’annata problematica che ha visto anche lo scoppio di incendi attorno alla tenuta che hanno bloccato l’escursione termica. Al naso regala sensazioni di pera, di pane e lievi note fumé. Pieno e minerale. 
 
Ficiligno 2010 Igt Sicilia:  Melone bianco, mela e succo di pera al naso. Vivace. Bella sapidità e forte rispondenza naso-bocca. 
 
Ficiligno 2011 Igt Sicilia: Accattivante. Il range aromatico che va dalla frutta tropicale e a polpa bianca alla ginesta, al pepe bianco, alle margherite. Grande energia. Armonico. Fresco e intenso.
 
Ficiligno 2012 Igt Sicilia: Fine ed elegante. Note marine, di erbe aromatiche, sfumature tropicali, mela, floreale. Ampio e verticale. Anche questo un vino che ha grinta. Lascia nette sensazioni di frutta a polpa bianca.
 
Ficiligno 2013 Igt Sicilia: L’impronta del Viogner è più profonda. Papaja, banana, zenzero, mela, vaniglia. Più agrumato in bocca, con gradevoli sferzate di lime e pompelmo.

Manuela Laiacona