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La degustazione

Renato De Bartoli e il suo vino dell’Etna. Noi lo abbiamo assaggiato in anteprima

02 Aprile 2022

di Federico Latteri

Abbiamo assaggiato in anteprima assoluta il vino dell’Etna di Renato De Bartoli.

Renato, che con i fratelli Sebio e Gipi porta avanti con bravura l’azienda di famiglia creata dal papà Marco a Marsala (cantina icona dell’Italia del vino), si è avventurato sui sentieri vulcanici. E lo scorso anno ha comprato un’azienda agricola sull’Etna (qui> l’articolo), dopo essere rimasto come tanti altri folgorato dal Vulcano. Il vino sarà il Doc Etna Rosso Supra 2021. Tutti i vini si chiameranno “Supra” perché è il nome che nasce da una conversazione tra Renato e i suoi collaboratori marsalesi. Uno di loro un giorno gli ha chiesto in dialetto: “Dumani torni dassupra?”, intendendo l’Etna. Da lì l’idea di chiamare così i vini dell’azienda De Bartoli Etna. Questo rosso uscirà a fine anno. Sta maturando in botti da dieci ettolitri di castagno etneo. È probabile che in futuro avrà anche il nome della contrada che potrebbe essere Rampante o Marchesa in attesa che si definisca una questione geografica sul territorio. Siamo comunque a Castiglione di Sicilia. In tutto parliamo di soli 1,1 ettari vitati, ma è un buon modo per cominciare. Renato De Bartoli sarà a Contrade dell’Etnada domenica 3 e lunedì 4 aprile. Qui sarà possibile assaggiare il vino che noi vi raccontiamo tra poche righe. Ma sarà un assaggio in quantità limitate. Il prezzo e le modalità commerciali sono ancora da decidere.

Intanto Renato De Bartoli è molto contento: “Per me un grande stimolo, sto scoprendo un’area davvero vocata, un ecosistema che abbraccia anche la gastronomia. Il territorio è curato, da Linguaglossa fino a Randazzo la statale 120 è una delle strade del vino più belle al mondo. C’è una socialità che ruota attorno all’agricoltura. C’è una società contadina ancora viva e dinamica. L’Etna è forse l’unico posto al mondo dove la manodopera è ancora locale. La mia azienda è un microcosmo completo di Etna: ci sono i piccoli terrazzamenti, che qui chiamano rasule, le torrette con le pietre di risulta, il palmento, la vecchia cantina, l’uliveto da cui farò l’olio extravergine e poi il vigneto censito nel 1940. L’unica mia forza è il passato”. Il nostro assaggio in anteprima dell’Etna Rosso (ancora atto a divenire) Supra 2021 ci ha fornito impressioni decisamente positive. Si tratta di un campione di botte che deve ancora compiere il suo intero percorso di maturazione in legno e che probabilmente verrà messo in commercio in autunno. All’olfatto colpisce sia per l’intensità del frutto che per la sua perfetta integrità. I profumi di ciliegia, fragoline e ribes ci appaiono maturi al punto giusto, mostrandoci un’integrità perfetta. E’ tutto in divenire, si apprezzano più le potenzialità, ma si percepiscono già chiaramente l’armonia e la godibilità di questo vino. Al palato è fresco e presenta un ottimo equilibrio che ne favorisce piacevolezza e bevibilità. Tannini giovani, come ci saremmo aspettati, che però risultano molto ben estratti e mai invadenti o eccessivamente astringenti. In definitiva un rosso che lascia intravedere sin da ora una riuscita quadratura, mostrando sia stile e territorio.