Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

Riesling sotto il vulcano. Racconto di una degustazione

12 Luglio 2012
serata serata

Il pennacchio che si erge dal cratere di fronte l’orizzonte segnato dal mare.

L’immagine ci rimanda il paesaggio mozzafiato che si vede dalla fascia costiera di Riposto, a pochi chilometri dal capoluogo etneo. Ma per un giorno questa cartolina ha assunto tinte insolite. Incastonate tra queste due scenografie diversissime tra loro dieci etichette di Riesling. Dieci interpretazioni del bianco proveniente dal cuore continentale dell’Europa sotto un cielo stellato al centro del Mediterraneo. Germania, Alsazia, Slovenia e Italia sono stati i Paesi protagonisti della degustazione organizzata dal gruppo di distribuzione Cuzziol al resort Donna Carmela, nella frazione Carruba. E’ stata l’occasione per potere scoprire al calice le molteplici vesti che il Riesling può assumere. Personalità così tanto variegate che ci mostrano come la tipica freschezza, la sapidità e l’aromaticità che lo decretano tra i migliori bianchi al mondo può assumere talvolta sfumature fortemente iodate o di erbe aromatiche, persistenze che si evolvono da note citriche a quelle fortemente minerali. Con l’acidità, sempre colonna portante di questa tipologia, a far da via maestra verso la quale confluiscono le impronte dei diversi mondi raccontati durante la serata.


Salvatore Geraci e Michele Faro


I pani di Sicilia


Momento della degustazione

I banchi d’assaggio hanno innanzitutto consentito di mettere a confronto tre fotografie dei terroir patria del Riesling: Reno, Nahe e Mosella. Come testimonial: Schloss Reinhartshausen, Weingut Emrich-Schonleber e Heyman Lowenstein.

Della prima cantina, la più grande del distretto del Rheingau con 80 ettari, si è potuto apprezzare un’espressione canonica del Riesling con il Trocken Classic 2010. Aromatico e freschissimo l’Erbacher Alte Reben 2011. Il più sorprendente il 2006 Hattenheimer Trocken. Vino molto vivace, complesso al naso con leggere note dolci tropicali e di mandorla non matura, in bocca persistente con un netto aroma di limone che rimane per molto tempo. Si è anche degustata la versione in bollicine con il Sekt Brut metodo Charmat. Buon perlage, discreto tentativo, e non comune, di proporlo in questa versione .


Andrea Besslich – export manager di Shloss Reinhartshausen


Rheingau Riesling 2010

Dal Nahe, il Lenz 2010 è un ritratto cristallino del vitigno. Con un’acidità spinta ma gradevolissima. Forse l’espressione più schietta dell'essenza del Riesling, o almeno quanto di più vicino a quello che si faceva un tempo. Una natura verace preservata dall’habitat dove ancora si mantiene il clima rigido, che invece nel Reno e nella Mosella, in questi ultimi anni a causa del cambiamento climatico, è diventando più mite. Compromettendo in parte la lunga maturazione. 

Una cartolina emozionante della Mosella c'è l'ha immortalata Heyman Lowenstein, viticoltore estremo e controcorrente, accompagnato all'evento dalla sua compagna di vita Cornelia. I vigneti di cui si prende cura sono abbarbicati su terrazze che scendono vertiginosamente sul fiume, suddivisi in un mosaico di suoli diversissimi di ardesia. Etichetta di punta il Riesling che presenta come grand cru, il Von Blauem Schefer annata 2009. Equilibrato. Sofisticato. Interessante per la mineralità che lo caratterizza, molto marcata. Estivo e sicuramente giovane il 2011, con un’impronta acida che deve ancora essere domata dal tempo.


Reinhard Lowenstein e la moglie Cornelia


Von Blauem Schefer 2009

Caldo e fruttato il Riesling sloveno, lo Stajerska 2010 di Verus Vinogradi. Nettamente più mediterraneo dei tedeschi e più alcolico. Vino floreale invece l’annata 2010 del Riesling alsaziano di Domaine Marcel Deiss. Fruttato al palato e sapido al finale. Pulito ma con una personalità poco esuberante il 2011 di Strasserhof.


Stajerska 2010


Marcel Deiss – Riesling 2010

Insieme al principe del Nord nel suggestivo giardino del Resort ha brillato anche una perla della Sicilia dall’anima ambivalente, nordica e mediterranea al tempo stesso: il Carricante. In degustazione un esemplare figlio del tempo, frutto di vigne di 100 anni a piede franco custodite, in un ettaro e mezzo, a quota 800 sul versante Nord dell’Etna. Ultimo nato Etna Bianco Doc Archineri della cantina Pietradolce, curata da Michele e Mario Faro. Tempra elegante. Strutturato, con evidenti note sapide e minerali e dal nerbo acido che lo rende esuberante. 

Non solo Sicilia, altra ambasciatrice mediterranea della serata è stata la Campania con il Fiano di Avellino 2010 di Guido Marsella. Riflettori anche su due esemplari di sparkling wine: il Bruno Paillard Brut Premiere Cuvée e i Franciacorta di Derbusco Cives, ultima maison nata nel distretto vinicolo d’eccellenza Made in Italy. Quattro le etichette degustate, tra cui l'Extra Brut del 2006. Chardonnay che ha fatto 44 mesi sui lieviti. Di alta bevibilità. Setoso con un perlage estremamente fine. Piacevole per i sentori di frutta e fiori, lievemente sapido. 

C.d.G.