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La degustazione

Robert Princic e Grandis’ciutta: “Ecco cosa siamo riusciti a fare nel Collio in questi anni”

03 Marzo 2021
Pinot_grigio Pinot_grigio

di Michele Pizzillo

Prendi qualche vitigno internazionale, in questo caso con il frutto a bacca bianca, 

piantalo su un terreno come la ponca (dalle grandi capacità di drenaggio), in una delle aree più piovose d’Italia, il Collio (che poi è il vero segreto dei vini di questo territorio) e se hai la possibilità – o la voglia – di degustare i vini che ne derivano, possibilmente insieme a quelli a base di Malvasia istriana e di Friulano (Tocai sino al 2007), resterai così stupito da poter dire che terreno e microclima, con la capacità di lavorare bene in vigna e in cantina, fanno dimenticare il vitigno, perché prevalgono le peculiarità del terroir. Questa bella esperienza l’abbiamo fatta con Robert Princic, vignaiuolo di San Floriano del Collio, che si è affidato a due abili comunicatrici (Anna Barbon ed Elena Gottardo) per organizzare un digital tasting di sei bianchi del Collio che hanno confermato le potenzialità di questa terra per le uve a bacca bianca – di qualsiasi provenienza – perché si impregnano subito di quella friulianità espressa da complessità, ricchezza, eleganza, freschezza, struttura, aromaticità e grande beva. Tant’è che Robert Princic ha presentato il suo Collio bianco riserva della vendemmia 2016, con la denominazione Collio ben marcata sull’etichetta per catalizzare l’attenzione del consumatore sull’area di produzione più che sul produttore.

“L’idea, però, non è mia, ma di un mito di questa terra, il conte Douglas Attems, per 35 anni presidente del Consorzio di tutela dei vini del Collio”, ha precisato il vignaiolo di San Floriano del Collio che, fra l’altro, alla sua azienda ha dato il nome di un borgo vicino alla cantina e ai vigneti storici della famiglia, Gradis’ciutta, perché in questo territorio il cognome Princic è molto presente, anche fra i produttori di vino. E’ stato appropriato, a questo punto, il riferimento alla Borgogna dove sulle etichette campeggia in grande il nome della regione, rispetto a quello delle cantine, spesso scritto in piccolo. Pure la scelta di un gruppo di viticoltori della zona di utilizzare una bottiglia dalla forma particolare, per distinguersi sul mercato, va in questa direzione e, oltretutto, la “bottiglia Collio”, rispetto ad altre, ha un impatto ambientale minore, è più leggera ed è adatta solo con tappi di sughero di alta qualità.

Il digital tasting dei vini Gradis’ciutta ha offerto una visione completa di una denominazione d’origine a suo tempo impostata con grande lungimiranza perché furono delimitati bene i confini dall’area vitata, tutta in collina, in modo che fosse la terra a fare la differenza sulla qualità del vino, a prescindere dal vitigno. E, così, la degustazione, sia pure a distanza – in attesa di renderla reale – secondo Princic è servita per dare un’idea di quello che si è fatto nel Collio per la campagna, per i vini, per l’ospitalità. Tant’è che insieme a Federico Leva, che poi è il suo principale collaboratore, Princic ha sintetizzato il percorso della sua azienda, partendo dalla presentazione della prima bottiglia, nel 1997, per poi passare alla costruzione della nuova cantina e, nel 2008, l’avvio della conversione in biologico, ottenendo la certificazione dieci anni dopo. Nel frattempo la vigna è arrivata a 40 ettari, distribuiti tra 25 vigneti e 90 particelle che rendono complicata la gestione e la vendemmia ma che assicurano vini di una unicità ed eleganza incredibili, come abbiamo potuto verificare nel corso della degustazione dei 5 vini della vendemmia 2019 – una grande annata nel Collio Goriziano – e della riserva del 2016 di Collio bianco. “Adesso posso dire di essere presente con i miei vini in molte parti del mondo e, ne sono davvero orgoglioso”, ha sottolineato soddisfatto Princic. Che produce anche vino da Ribolla gialla, Moscato, Picolit e Verduzzo nonché Cabernet franc, Cabernet sauvignon e Merlot per il tipico uvaggio bordolese. Questi i vini degustati.

Collio Doc Pinot grigio 2019

Un vino che esprime le caratteristiche del Collio in modo straordinario, grazie al lavoro fatto in vigna con la riduzione delle rese, scelta che ha permesso di avere un prodotto davvero imponente. Ed è, anche, la conferma di come il vitigno più famoso del mondo, può essere messaggero di un terroir che non è quello dove la sua presenza è usuale.

Collio Doc Chardonnay 2019

E’ un altro vino che dimostra come terra e microclima possono avere un ruolo altrettanto importante come quello del vitigno, tanto da offrire una unicità differente da un posto all’altro. A Princic le uve Chardonnay gli permettono di podurre un vino elegante, fresco, con un bouquet ricco di sentori di frutta esotica su una base agrumata. In bocca è deciso e avvolgente e con un bel supporto morbido.

Collio Doc Sauvignon 2019

Che straordinario Sauvignon friuliano. Un vino difficile da trovare in altre zone, pur essendo prodotto da uve presente ovunque c’è la vite. Su questo vino Princic si sofferma con un commento importante: il profumo va bene (tra erbe e frutta), ma voglio anche la struttura. E, così, produce un bianco complesso, di ottima struttura, con una bella aromaticità, una energica frescezza e un appagante finale morbido.

Collio Doc Friulano 2019

Com’era simpatico chiamare con il suo vero nome, Tocai, il Friulano odierno utilizzato per la produzione di questo bianco che all’olfatto offre intensi sentori floreali, di erbe aromatiche e un complesso di note fruttate. Tutti sentori che, poi, avvolgono il palato, insieme ad un sorso fresco, vellutato, di buona struttura.

Collio Doc Malvasia 2019

Veramente un vino unico, di carattere, importante e addirittura unico. Di colore paglierino luminoso è un vino dal bouquet complesso per la quantità di sentori che esprime tra fiori, erbe aromatiche e una bella nuance agrumata. In bocca è avvolgente, fresco, morbido insomma, una delizia anche grazie all’ottima struttura e la sapidità finale. Senza trascurrare l’elegenza che lo caratterizza già quando viene versato nel calice.

Collio bianco riserva Doc 2016

Friulano in prevalenza, Malvasia istriana e Ribolla gialla l’uvaggio di questo bel vino di colore giallo paglierino e sfavillante per complessità ed eleganza grazie ai profumi di erbe officinali, di note agrumate e di nocciole tostate. Di grande personalità, al gusto emergono spessore, avvolgenza, mineralità, note agrumate oltre a freschezza e sapidità che ne seguono sino al percorso finale. Affina due anni in acciaio e poi 12 mesi in tonneau di rovere francese.

Gradis’ciutta di Robert Princic
Località Giasbana 32/A
San Floriano del Collio (Gorizia)
T. 0481 390237