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La degustazione

Roma scopre i vini siciliani: un grande banco d’assaggi con le migliori produzioni dell’Isola

14 Febbraio 2019
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di Marco Sciarrini, Roma

Go Wine inaugura a Roma l’attività 2019, con un appuntamento dedicato alla Sicilia ed alla sua variegata produzione di vini. 

Una serata di approfondimento dal taglio monografico, con l’intento di presentare in sala espressioni di diverse aree della regione, valorizzando tanti vitigni, autoctoni e internazionali, e dando voce ai molti protagonisti che hanno contribuito in questi anni all’affermazione della viticoltura siciliana. Nell’ambito della manifestazione gli organizzatori hanno diffuso alcuni dati, elaborati dall’Assessorato all’Agricoltura, illustrando agli appassionati presenti una radiografia relativa alla produzione vitivinicola. Il vino siciliano rappresenta una voce rilevante dell’agricoltura siciliana e, più in generale del sistema vitivinicolo italiano. L’isola produce oltre il 10 % del vino nazionale ed è la quarta regione, dopo Veneto, Puglia ed Emilia Romagna. In particolare la Sicilia è la prima regione italiana per superficie a vite biologica con 39.935 ettari pari al 37,6% della superficie nazionale, seguita da Puglia e Toscana, con una crescita del 21% su base annua. I terreni coltivati a vigneto si concentrano per il 65% in collina, per il 30% in pianura e per il restante 5% in montagna. Tra le provincie più vitate c'è Trapani, seguita da Agrigento e Palermo, queste tre provincie coprono da sole l’80% della superficie vitata regionale.

La Sicilia può contare per la produzione dei suoi vini, su un patrimonio di quasi 150 mila ettari di vigneti, con una produzione di vini rossi e rosati pari a 47% e di vini bianchi pari a 53%. E’ caratterizzata da un territorio prevalentemente collinare. I rilievi dell’isola sono composti dall’appennino siculo e dal vulcano Etna. Il terreno, considerato la vastità del territorio è argilloso arenario e tufo calcareo nelle zone formatesi per effetto dei vulcani. Nel corso degli ultimi venti anni, vi è stata una variazione della piattaforma ampelografica. Fra le varietà a bacca bianca il Catarratto bianco comune copre una superficie pari a 16.659 metri quadrati ed è quello più vitato. Per le varietà a bacca rossa un’analoga situazione con un’incidenza, rispetto alla superficie destinata a questa varietà, del Nero d’Avola che è la varietà in assoluto più coltivata con un totale di 14.650 metri quadrati.

Le cantine protagoniste della serata sono state:

  • Alessandro di Camporeale – Camporeale (Pa); 
  • Baglio di Pianetto – San Cristina Gela (Pa); 
  • Blundo – Siracusa; 
  • Colosi – Salina (ME); 
  • Cva Canicattì – Canicattì (Ag); 
  • Donnafugata – Marsala (Tp); 
  • Fausta Mansio – Siracusa; 
  • Fina – Marsala (Tp); 
  • Giasira – Rosolini (Sr); 
  • Gulfi – Chiaramonte Gulfi (Rg); 
  • Leonarda Tardi – Salaparuta (Tp);
  • Mortilla – Chiaramonte Gulfi (Rg); 
  • Planeta – Menfi (Ag); 
  • Poggio di Bortolone – Chiaramonte Gulfi (Rg);
  • Tenuta Benedetta – Castiglione di Sicilia (Ct); 
  • Tenuta San Giaime – Gangi (Pa); 
  • Valle dell’Acate – Acate (Rg); 
  • Vino Nibali – Passopisciaro (Ct)

Tra gli assaggi ci hanno colpito in particolare:

Cantina Colosi – Isola di Salina (ME) con i suoi vini: Salina Bianco, Bianco Igp Terre Siciliane uvaggio Insolia 50% e Catarratto al 50%, sistema di allevamento controspalliera. L’affinamento inizia in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, continua per 3 mesi in bottiglia. Vino che grazie all’apporto dei suoli vulcanici ricchi in magnesio e potassio, e alla scarsità d’acqua durante il ciclo vegetativo della pianta e all’intensa irradiazione solare del periodo estivo, rendono riconoscibile come un marchio di fabbrica l’identità territoriale. Dominanti le note di frutta matura, pesca bianca, frutta esotica insieme alle sensazione floreali tipiche della macchia mediterranea eoliana. Fresco e con buona sapidità; Secca del Capo Igp Salina, Malvasia in purezza, un bianco fresco prodotto dalla selezione dei migliori vigneti dell’Azienda in località di Capo Faro e Porri. Sistema di allevamento alberello, controspalliera. Le uve  vengono sottoposte a pigiatura soffice ed a crio-macerazione, il mosto ottenuto viene sottoposto ad illimpidimento statico a freddo ed infine lasciato a fermentare a 14/16° C sino alla trasformazione di quasi tutti gli zuccheri residui. L’affinamento avviene in vasche di acciaio inox a temperatura controllata. Le brezze notturne riescono a creare preziose escursioni termiche che arricchiscono in maniera unica il profilo organolettico delle uve. Il risultato è un’intensità aromatica fuori dal comune: frutta esotica, fico d’india, agrumi, rosmarino, corbezzolo, e allo stesso tempo eleganza e morbidezza al palato; Salina Rosso Igp, uve Nerello Cappuccio 50% e Nerello Mascalese 50% in località Malfa e Porri, rosso rubino intenso, affinamento inizia in botte grande per 6 mesi, per poi continuare per altri 6 mesi vasche di acciaio inox a temperatura controllata. Note persistenti di erba di campo tipiche della macchia mediterranea, in bocca  marasca e mora selvatica,  ciliegia matura e spezie, leggermente salato grazie alla mineralità dei terreni, intenso ed  equilibrato 

Azienda Agricola Poggio di Bortolone – Chiaramonte Gulfi (Rg), con i vini: Frappato Vittoria Doc da uve Frappato 100% colore rosso rubino chiaro, al naso intensissimi sentori di piccoli frutti rossi, ciliegie, mirtilli, lamponi e more. In bocca si rivela vivace e fresco, e si ritrovano i piccoli frutti rossi; Cerasuolo di Vittoria Classico Docg Nero d’Avola 60% Frappato 40%, alla vista si presenta di un rosso carico ed intenso, al naso predominano sentori di ciliegia accompagnati da note di prugna e mora, equilibrato con tannini avvolgenti ma decisi. 

Tenuta Benedetta – Castiglione di Sicilia (Ct), con i vini: Bianco di Maria Grazia  Etna bianco Doc, i vigneti sono allevati ad alberello etneo con una densità di 10.000 ceppi per ettaro su terreno vulcanico a 900 metri sul livello del mare da uve 80% Carricante, 20% Catarratto, vinificazione in acciaio, passaggio di 6 mesi per il 50% in acciaio e l'altro 50% in tonneaux di rovere francese da 500 litri. Nel bicchiere brilla di tonalità oro-verde, profumi con molte sfumature, che vanno dalla macchia mediterranea, lentisco, alloro e mirto, alla menta e ai fiori bianchi come il mughetto, per approdare infine a note iodate. Al gusto sintonia tra salinità e spalla acida, si percepiscono sensazioni salmastre e leggermente vegetali molto persistenti; Vigna Laura Igp Terre siciliane, assemblaggio di Nerello Mascalese all’80% e Nerello Cappuccio al 20%, terreno vulcanico 650 metri sul livello del mare, i vigneti sono allevati ad alberello etneo piantate nel 1910, con una densità di 9.000 ceppi per ettaro, 12 mesi in tonneaux di rovere francese da 500 litri, affinamento in bottiglia per 6 mesi, colore rosso rubino luminoso con bordo trasparente, al palato avvolge totalmente, formando una lunga progressione gustativa che si avvale di tannini esemplari e ritorni salmastri. equilibrato ed elegante e di beva immediata, finale lungo.

Vino Nibali – Passopisciaro (Ct), con i vini: Butterfly, bianco Igp ottenuto da uve di Minnella, Carricante, Insolia e Cataratto, vigneti ad alberello e spalliera 60-100 anni a 600 metri sul livello del mare terreno vulcanico, affinamento in acciaio, dal gusto secco e fresco con profumo di gelsomino e rosa selvatica; Kirnào Etna rosso Doc 2014, prodotto da uve di Nerello Mascalese 85% e Nerello Cappuccio 15%, contrada Feudo di Mezzo. Terreno vulcanico, vigneti ad alberello e spalliera di 60-100 anni a 600 metri sul livello del mare, lunga fermentazione con lieviti autoctoni, colore rosso dal buon contenuto tannico, ben impostato e stabile che conserva la fragranza e i sapori della terra etnea. Vigneti ad alberello e spalliera condotta ad alberello 60-100 anni.

Tenuta San Giaime – Gangi (Pa) con i vini: Igp Terre Siciliane G17 Grillo, da uve biologiche 100% Grillo, terreno medio impasto con tessiutura media tendente all’argilloso di colore giallo paglierino con leggere sfumature verdognole con sistema d’allevamento controspalliera, a 750 metri sul livello del mare, al naso è floreale e fruttato, l’aroma che ricorda l’ortica, il pepe verde e il gelsomino, al palato è fresco, sapido con una buona acidità ed equilibrata morbidezza; Igp Terre Siciliane Syrah S16, da uve biologiche  Syrah 100% terreno di medio impasto tendente all’argilloso, a 900 metri sul livello del mare, con  sistema d’allevamento controspalliera, vinificazione  in cemento, affinamento in barrique in rovere di secondo passaggio per 9 mesi, vino complesso ed elegante, di colore rosso rubino dalle sfumature violacee,  profumo intenso e fruttato con sentori di piccoli frutti neri e spezie, al gusto pieno, caldo, rotondo e molto piacevole con una buona struttura e persistenza, e con una media tannicità.

Cantina Fina – Marsala (Tp) con i vini: Kebrilla Terre Siciliane Igt da uve Grillo 100%, allevamento controspalliera, con potatura a guyot. Fermentazione 20% in barrique, 80% in acciaio, con affinamento 20% in barrique e 80% in acciaio, successivamente tre mesi in bottiglia. Vino abbastanza sapido, in quanto parte delle uve provengono da vigneti adiacenti la costa di mare d’avanti l’isola di Mozia, che gli conferiscono caratteristiche tipiche del territorio, mare con le brezze estive e degli agrumi di Sicilia; Taif Terre Siciliane Igp, da uve Zibibbo 100%, allevamento Controspalliera, con potatura a guyot. Fermentazione in acciaio, ed affinamento in acciaio, e sei mesi in bottiglia. Giallo paglierino con leggere sfumature verdi, rotondo, minerale, fresco, con ampio bouquet aromatico con profumi fruttati di pesca e mandarino a sentori erbacei di salvia, con note floreali di rosa e glicine, in bocca una nota iniziale calda bilanciata però dalla fresca e piacevole acidità. Persistente finale floreale.