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La degustazione

Trento Doc, visita al Muse e degustazione “privata” delle migliori bollicine

01 Dicembre 2015
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(Alessandra Stelzer e Roberta Giuriali)

di Michele Pizzillo

Uno dei vantaggi di essere ospiti degli organizzatori di un evento enologico è, forse, quello di poter essere coinvolto in qualche degustazione guidata. E, in questo, gli organizzatori di “Trentodoc. Bollicine sulla città”, in particolare il management dell’Istituto Trento Doc, oltre a riservare una visita praticamente a “porte chiuse” al Muse, il museo della scienza realizzato da Renzo Piano, che per due giorni ha ospitato i banchi di degustazione riservati alle 37 cantine che hanno partecipato all’evento, ha pure permesso un salto da un banco all’altro senza essere “disturbati” dalla presenza di altri appassionati di bollicine di montagna.

Per completare l’opera, l’Istituto Trento Doc ha ritenuto opportuno, e per nostra fortuna, di riservare una degustazione di sette etichette di spumante metodo classico condotta da Rosaria Bemedetti, vice presidente della delegazione di Trento dell’Associazione italiana sommelier.
Con competenza e completa conoscenza del territorio e delle produzioni enologiche trentine, la signora Rosaria è stata molto brava nel scegliere le etichette che possono dare un’idea precisa della qualità delle bollicine di montagna.
 
Ecco gli spumanti degustati.
 
Roverè della Luna Vervè rosè 2012 – 30 mesi di permanenza sui lieviti – 100% pinot nero.
E’ caratterizzato da un packagin che la signora Benedetti ha definito molto femminile e comunque accattivante come d’altronde è lo spumante che presenta tutte le caratteristiche tipiche del vino, con un bel perlage sottile e un finale nocciolato con punte di cioccolato amaro di lunga persistenza in bocca

 
(Clementina Balter)

Opera Brut  2010 – 48 mesi di permanenza  sui lieviti – 100% chardonnay
È uno spumante figlio di terreno porfico e oltretutto fatto maturare in grotta. Al naso le note floreali sono molto spiccate e gradevoli; in bocca si avvertono subito le briciole e la crosta di pane insieme a note vegetali e minerali tipiche dei vini di montagna.
 
Zeni Giorgio brut 2009 – 60 mesi di permanenza sui lieviti  – 100% chardonnay
Potrebbe essere una riserva, ma Giorgio Zeni ha preferito un profilo basso per un ottimo spumante che ha una componente, probabilmente attorno al 20%, che ha subito un passaggio in legno. Frutta esotica e macedonia sono predominanti in questo bel prodotto ottenuto da uve allevate con il metodo della pergola trentina.
 
Revì Paladino extra brut 2010 – 50 mesi di permanenza sui lieviti –  100% chardonnay brio
E qui la pratica bio è severissima. Per non “disturbare” il vino, infatti, non si utilizzano le etichette perché hanno bisogno di colla per essere attaccate alle bottiglie. Così il Paladino è senza etichetta e, quindi, proposto in un sacchetto con impresse tutte le caratteristiche per riconoscere il prodotto. Che è caratterizzato da un complesso di componenti fruttate con sentori accentuati di frutta secca e tostate.

 
(Lucia Letrari)

Maso Poli Riserva 2010 – 50 mesi di permanenza sui lieviti  – 80% chardonnay, 20% pinot nero
Una riserva che offre ancora sensazioni fresche, appena avvicini il bicchiere al naso e ne sorseggi il contenuto. Tutto questo è avvenuto con il ricambio generazionale perché oggi l’azienda è gestita dalle tre figlie di Luigi Togn, proprietario anche di Gaierhof; una ha sposato l’enologo.
 
San Michael Riserva brut 2010 – 60 mesi di permanenza sui lieviti – 55% chardonnay – 45% pinot nero
Questa è l’unica azienda che produce uno spumante metodo classico senza far fare la mala lattica. Un prodotto che sembra un concentrato di frutta esotica, con un perlage fine e persistente e una incredibile freschezza finale.
 
Giulio Ferrari Riserva del Fondatore extra brut riserva 2004 – 120 mesi di permanenza sui lieviti  – 100% chardonnay
Potrebbe essere anche superfluo recensire questo vino, in giro non se ne trova più. E’ finito. Però resta un monumento della spumantistica trentina e, quindi, il fondatore dell’azienda e dello spumante metodo classico, sarà senz’altro fiero di chi utilizza il suo nome. Un prodotto veramente straordinario. Gli aggettivi presenti nel vocabolario della lingua italiana non bastano per elogiare la riserva del fondatore.

 
(Riserva Giulio Ferrari)

Le altre degustazioni
 
Balter brut rosè – 24 mesi di permanenza sui lieviti – 80% pinot nero, 20% di chardonnay
La ventata di energia portata dai figli di Nicola Balter, Giacomo e Clementina, hanno completamente stravolto i canoni consolidati da decenni nelle cantine trentine. Insomma una ventata di freschezza che ha permesso di produrre questo spumante che sprigiona profumi di frutta rossa oltre ad essere fresco e deciso con un ritorno di fruttato.
 
Monfort brut riserva 2009 – 54 mesi di permanenza sui lieviti – 80% chardonnay, 20% pinot nero
Anche in questa cantina la presenza delle nuove generazioni ha dato un ulteriore impulso alle proposte di bollicine. Come questa riserva che si presenta con note di zenzero su un fragrante fondale di crosta di pane. In bocca è raffinato con un finale veramente appagante.
 
Maso Martis Madame Martis brut riserva 2005 – 108 mesi di permanenza sui lieviti – 75% pinot nero, 25% chardonnay, 5% pinot meunier
A Bollicine sulla città a rappresentare questa bellissima realtà di Martignano che pratica l’agricoltura biologica Antonio Stelzer ha mandato la moglie Roberta Giuriali e la figlia Alessandra che hanno fatto scoprire le delizie di una riserva racchiusa in una intrigante veste dorata. Uno spumante di straordinaria ricchezza olfattiva che si conclude con note balsamiche che ne fanno una delle eccellenze del territorio.
 
Letrari Brut – 36 mesi di permanenza sui lieviti – 85% chardonnay, 15% pinot nero
Lucia Letrari è una instancabile testimonial del Trento doc ed anche una rigorosa produttrice del metodo classico trentino, offrendo anche una bella gamma di proposte. Abbiamo scelto il brut per i suoi bei profumi nocciolati misti a sentori di crema pasticcera ma anche per il perlage persistente e l’eleganza complessiva dello spumante.