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La degustazione

Una verticale con Le Braci: degustate sei annate e l’anteprima 2015

23 Dicembre 2015
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(Giuseppe Cupertino, Massimo Billetto, Stefano Garofano e Renata Garofano)

di Annalucia Galeone

Il nome di Severino Garofano è legato a doppio filo alla rinascita del Sud vitivinicolo. Ha contribuito a segnare la strada del rinnovamento culturale e produttivo del vino di qualità nel Salento. L'azienda con sede in Masseria Li Monaci a Copertino oggi è guidata dai figli Stefano e Renata. 

In occasione dell'inaugurazione della sede salentina della Fondazione italiana sommelier Puglia quaranta ospiti hanno avuto il privilegio di poter degustare la verticale storica di Le Braci. E' prodotto solo nelle annate migliori da grappoli di negroamaro selezionati, lasciati sulla pianta per proseguire il loro destino di surmaturazione e avvizzimento. Mancano all'appello le annate 2002 e 2005. La degustazione è stata condotta da Massimo Billetto, relatore della Fis, che ha sottolineato: “Fare una verticale vuol dire leggere un racconto. La storia del vino francese ci permette di apprezzare l'impegno delle famiglie del vino italiano. In trent'anni abbiamo ottenuto circa il 70% dei risultati conseguiti dai francesi in tre secoli. Non siamo pronti a scalfire il loro monopolio, ma abbiamo imparato come fare”.

 

Note di degustazione

Le Braci 2007
Colore granato. Al naso colpiscono il frutto molto maturo e il richiamo alla terra con sentori di muschio e di roccia. Scavando nel bicchiere emerge la parte eterea, balsamica che si sprigiona sempre di più. Dopo averlo assaggiato, sul fondo della lingua si avverte la spalla acida e amarognola per nulla fastidiosa con finale fresco e sapido. Vino austero ma equilibrato. Voto 4/5

Le Braci 2006
Ad un anno di distanza è diverso l'impatto olfattivo, il bagaglio speziato si fa più aromatico ci sono accenni di china, di rabarbaro e noce moscata. La speziatura attribuisce eleganza, diventa dominante prendendo il posto del frutto. È un grandissimo vino, molto complesso, tannino levigato, più elegante ed equilibrato del 2007. Voto 4/5

Le Braci 2004
L'impatto olfattivo è la naturale evoluzione del 2006. La nota speziata ed eterea si fa più profonda. Nel finale emergono la carruba e il tamarindo. Le note quasi ferrose del 2007 si trasformano in tracce ematiche, donando vigore e forza. In bocca si avverte la struttura. È un vino evoluto, fresco e sapido. Il 2006 è più elegante, il 2004 è più vigoroso. Voto 4/5

Le Braci 2003
Annata molto calda. Al naso il vino è più chiuso in confronto ai precedenti più giovani. C'è una sorta di ingessatura dei precursori aromatici. E' un vino compatto che ha bisogno di tempo per potersi ampliare. In bocca è strutturato, corpulento, viene fuori l'alcool. L'acidità è meno marcata, la sapidità la stessa. Frutta matura e accenni di frutta secca. È indietro nella sua naturale evoluzione. Voto 4/5

Le Braci 2001
Stupisce l'impatto olfattivo. Il vino è evoluto ma perfettamente integro, dotato di una elegante balsamicità. Sentori di sottobosco. Sulla punta della lingua si ha una sferzata tartarica che invade la bocca. Vivace e molto fresco, sembra quasi il più giovane di tutti. La chiusura è sapida. Sono tutti longevi, il 2001 più degli altri sorprenderà con i suoi risultati. In una degustazione alla ceca nessuno penserebbe ad un vino di quattordici anni. Voto 5/5

Le Braci 2000
Occorre scavare nel bicchiere, è il riassunto dei vini precedenti. Si trovano le note di tamarindo, l'accenno di china, la terra umida del primo, accenni di frutta secca. E' un percorso completo, con un tocco di evoluzione estremamente elegante che si può riconoscere in alcuni distillati. E' un vino vigoroso ma equilibrato. Voto 4/5

Anteprima Le Braci 2015
È il punto di origine. Frutto croccante, tannino morbido, una buona spalla acida. Sarà un vino tutto da raccontare. Voto 4/5