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La fiera

Al via Cibus Tec Food Pack, nuove confezioni in vista di Expo per la tutela del Made in Italy

29 Ottobre 2014
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Ha preso il via a Fiere di Parma la 50°edizione di Cibus Tec Food Pack, tra le più importanti manifestazioni del panorama internazionale dedicate alle tecnologie per il confezionamento ed il packaging del cibo.

Mille espositori provenienti da 30 paesi, 500 Chief Tecnology Officer provenienti dai mercati esteri e 30 mila visitatori attesi, questi i numeri della fiera.

Ad inaugurare il Salone il Vice Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Andrea Olivero che ha puntato i riflettori sulla sicurezza e la tracciabilità dei prodotti per assicurare qualità al settore dell’agroalimentare italiano.

“Il tema proposto da Cibus Tec pone la grande sfida per il futuro dell'agroalimentare: garantire cibo in quantità sufficiente, di qualità e salubre – afferma l’esponente del governo Renzi  – in questo scenario, la via italiana deve avere la capacità di creare e mantenere un sistema che integra in modo intelligente le risorse disponibili, l'innovazione, le differenze territoriali e la competitività delle imprese. Serve dunque investire di più nella ricerca e nella tecnologia”.

In tal direzione si muoveranno anche i nuovi Psr, prosegue il Vice Ministro, che rappresenteranno un’opportunità per sostenere gli investimenti dedicati all’innovazione e all’introduzione di nuove tecnologie, capaci di garantire una corretta informazione al consumatore, attraverso l’etichettatura e quindi la tracciabilità della produzione.

Cibus Tec è stata anche la prima delle 7 tappe di avvicinamento ad Expo 2015 dedicata ai nuovi materiali per il packaging agroalimentare.

“A testimonianza di come la Fiera di Parma sia capace di rinnovarsi nel tempo, ha affermato il Presidente di Fiere di Parma – c’è il tema fondamentale della sicurezza alimentare che significa maggiori controlli nella distribuzione, ma soprattutto sviluppo delle tecnologie che lavorano il cibo. Oggi in Italia spendiamo 3 miliardi di euro per la sicurezza dei nostri prodotti, ma si deve fare di più”.

Alessia Davì