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La manifestazione

A Milano c’è Olio Officina Festival, Caricato: “La rinascita dell’olivo… e un po’ nostra”

03 Febbraio 2021
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di Michele Pizzillo

“Quando avevamo pensato, nel 2019, a “L’Olivo rinasce” come tema della decima edizione – esordisce Luigi Caricato, ideatore e direttore di Olio Officina Festival che si svolge nel centro di Milano nell’elegante chiostro dello storico Palazzo delle Stelline, a ridosso della vigna di Leonardo – non si poteva presagire la voglia collettiva di rinascita e di ripartenza che oggi sentiamo tutti di condividere.

Ed effettivamente oggi tutti abbiamo estremo bisogno di rinascere, sia dentro, sia fuori di noi, soprattutto ora, in questo periodo così complesso e arduo”. E, visto che l’emergenza sanitaria rende impossibile lo svolgimento del festival alla presenza del pubblico, dal 4 al 6 febbraio, sarà visibile sul portale www.olioofficina.it, dove sarà possibile volta per volta seguire tutti gli appunti di un programma così ricco che è un vero peccato non poterlo sviluppare in presenza del pubblico. Un programma che in questo articolo cerchiamo di sintetizzare al massimo – facendolo a puntate per spiegare meglio la complessità degli argomenti da approfondire su olio e olivo – cominciando dal primo appuntamento, alle ore 9 di giovedì 4 febbraio, con la presentazione di Luigi Caricato, affiancato da Simonetta Vercellotti e Annamaria Gallo di Poste Italiane che dedica un francobollo alla manifestazione (nel bozzetto realizzato da Giulia Serafin compare un apecar guidata da una donna con gli olivi nel cassone, dove si legge la scritta “Olive Reborn”) e da Antonio Mele dell’Accademia di Comunicazione. Per lasciare subito spazio all’economia e al mercato, con al centro dell’attenzione i nuovi paradigmi dell’e-commerce tra fisico e digitale. Ma, anche, come sarà il punto vendita del futuro. Il futuro, già. Sarà come lo si prevedeva prima dell’ingresso in scena di Covid-19? Chissà. Qualcosa, però, lo anticiperanno Mario Gasbarrino, ad di Decò Italia, e Giorgio Santambrogio, ad del Gruppo VéGé.

Interessante è l’incontro a cura di Assitol, sulla rinascita dei consumi di olio extra vergine di oliva. Da semplice condimento a prodotto dalle mille sfaccettature, gustative e nutrizionali, l’olio extra vergine di oliva ha vissuto un profondo cambiamento nella percezione del consumatore. Oggi, più che mai, l’olio è di moda. Le nuove tendenze di consumo ce lo confermano: la pandemia non ha scalfito la passione per questo tesoro alimentare, ma il modo di consumarlo è cambiato. Vedremo come, proprio a Olio Officina Festival. Dopo la consegna dei Premi Olio Officina – Cultura dell’Olio, a Giovanni Lercker, Matteo Frescobaldi, Omar Di Monopoli, Donato Boscia, Luciano Capone, Pierfederico La Notte, Giovanni Martelli (alla memoria), si parlerà della Xylella, il batterio che sta decimando gli olivi in Puglia. Ma, pure di salute, con un focus sul demone colesterolo. Chiosa Caricato “sembra essere giunto il momento di fare chiarezza sul colesterolo ed evidenziare alcuni nuovi aspetti del rischio “colesterolo” alla luce di alcune evidenze sperimentali, che sembrano ridurne l’importanza nelle malattie cardiovascolari. Il colesterolo e gli altri fattori di rischio di Framingham non sono fattori di rischio così clamorosi ma, al contrario, è anche pericoloso ridurre il colesterolo oltre certi limiti. Sarebbe opportuno e anche necessario rivalutare le linee guida dei fattori di rischio della cardiopatia ischemica e della terapia ipocolesterolemizzante”, con Massimo Cocchi, biochimico dell’Università di Bologna che approfondirà tutte queste complesse tematiche.
Con il monologo dello scrittore Antonio Pascale sulla storia della democrazia attraverso la storia dell’olivo – pianta simbolo della democrazia – si concluderà la prima giornata del decimo appuntamento di Olio Officina Festival che nessuno immaginava che si sarebbe svolto in modo virtuale. Dice Pascale “l’olivo è il simbolo della democrazia sia per ragioni storiche, perché fu adottato dagli antichi greci come simbolo nei primi esperimenti democratici; sia per ragioni legate alla morfologia: nella pianta, al movimento sotterraneo della radice, corrisponde un movimento sul tronco. Sotto e sopra dialogano, la democrazia è la storia di questo dialogo. Così, diventa interessante riassumere la storia della democrazia attraverso la storia dell’olivo, e cercare di capire come affrontare la sfida futura che ci vede davanti a un conflitto, forse non sanabile: la democrazia è un sistema di governo molto giovane e noi siamo troppo vecchi per la democrazia. L’olivo ci può aiutare, simbolicamente e praticamente, a dipanare la matassa”.