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La manifestazione

Roma, la “carica” delle 30 mila aziende di enogastronomia: “Troppe, serve cambiamento”

19 Novembre 2018
Claudio_Pica Claudio_Pica

Dalle Officine del Sapore di Roma il messaggio della Fiepet Confesercenti: “C’è l’esigenza di formare il pubblico esercizio, c’è la necessità, in un nuovo mercato globalizzato, di impostare la propria azienda al cambiamento, così come avviene nelle principali capitali mondiali”


(Claudio Pica)

di Marco Sciarrini, Roma

Valorizzare le eccelleze del territorio e promuovere la crescita qualitativa dei pubblici esercizi coinvolgendo e sensibilizzando le amministrazioni locali.

Ecco gli obiettivo di Officine del Sapore che quest'anno ha festeggiato la seconda edizione a Roma al Palazzo dei Congressi. Si tratta di un festival dedicato all’enogastronomia Made in Italy. Hanno partecipato alla manifestazione produttori di eccellenze agroalimentari, tecnologia, istituzioni e pubblici esercizi con lo scopo di promuovere il sistema dell’accoglienza, con un occhio particolare all’estero ed all’internazionalizzazione delle imprese. Nel corso dell'evento, si sono tenuti workshop e seminari tecnici per sostenere nuove sfide ed individuare nuovi canali commerciali per un viaggio nel mondo della eccellenza gastronomica, capace di coniugare tradizione e innovazione per gli amanti del buon cibo e della qualità con oltre 100 espositori tra piccole aziende e grandi brand. Tra le manifestazioni all’interno dell’evento il “gelato world heritage”, con 9 ambasciatori con il compito di portare l'eccellenza italiana nel mondo, il gelato appunto, patrimonio internazionale come veicolo di comunicazione sociale. Si tratta di un Concorso promosso da Funvic Europa (Club Unesco Brasile – Club Unesco Wfuca) e l’Associazione Italiana Gelatieri (Siga).

Gli Ambasciatori del Gelato nel Mondo hanno ricevuto una nazione da rappresentare e con i rispettivi rappresentanti istituzionali hanno concordato la scelta delle materie prime e dei prodotti tipici di quel determinato Paese. Uzbekistan, Stati Uniti, Israele, Giappone, Egitto, Ecuador, Colombia, Cile e Albania, i paesi rappresentati. Il concorso è stato introdotto da Matteo Fortunati coordinatore Gelato World Heritage, Piergiorgio Tupini, presidente Officine del Sapore, Francesco Tagliente, prefetto delegato ai rapporti istituzionali dell'Associazione Nazionale Insigniti al merito della Repubblica, Antonio Imeneo, presidente Funvic Foundation Europa, Giacomo Glaviano, presidente Fijet Italia, Claudio Pica, presidente Fiepet Roma Aeper. Tutti hanno sottolineato come il gelato possa diventare un vero e proprio patrimonio culturale e il simbolo per la pace. Gli Ambasciatori presenti hanno confermato l'importanza di portare l'eccellenza del gelato artigianale italiano nel mondo, affinchè non solo i nostri maestri gelatieri (cavalieri e ambasciatori) possano fare un esperienza formativa viaggiando nelle diverse nazioni del mondo, ma soprattutto possano creare sinergie interculturali per diffondere la cultura del nostro territorio, confermando quella innovazione nella tradizione, caratteristica anche del gelato. E molti di loro hanno già anticipato iniziative che coinvolgeranno i gelatieri italiani già nei primi mesi del nuovo anno.

I primi tre gusti vincitori di questa prima edizione:

  • Primo classificato, gli Stati Uniti con il gelato a base di burro d’arachidi (Squadra capitanata da Vincenzo Pennestrì)
  • Secondo classificato, l’Uzbekistan con il gelato al gusto di melone (squadra capitanata da Eugenio Morrone)
  • Terzo classificato, l’Egitto con il gelato al gusto mango (squadra capitanata da Mario Serani)

Abbiamo incontrato Claudio Pica, Presidente Fiepet Confesercenti Roma tra gli organizzatori dell'evento: “C’è l’esigenza di formare il pubblico esercizio, c’è la necessità, in un nuovo mercato globalizzato, di impostare la propria azienda al cambiamento, così come avviene nelle principali capitali mondiali. In Italia forse Milano è quella più vicina a questa impostazione, ma Roma è ancora molto indietro. Le aziende non superano il cambio di turn over di cinque anni. Trentamila aziende legate all’enogastronomia nella provincia romana sono troppe rispetto alla richiesta, ed il livello dell’offerta non è all’altezza. La formazione con fondi interprofessionali e finanziamenti gratuiti, magari con l’intervento delle imprese con una piccola percentuale, potrebbe aiutare molto il settore, ma la maggior parte delle aziende non ha ancor preso coscienza che la formazione non è un costo ma una ricchezza. La nostra manifestazione è la prima dove tutta la filiera viene rappresentata, dai servizi ai produttori, dall’industria alle associazioni. Aderisce anche la Coldiretti, anche con un protocollo d’intesa gelatieri per un riconoscimento del gelato come prodotto di eccellenza da inserire tra i prodotti italiani come pizza e pasta. Le prospettive future sono quelle di aumentare gli spazi ed avere più partecipazione da parte della filiera, e per il prossimo anno pensiamo di proporre un circuito internazionale di Sapori di Roma nel Piatto ed anche in altre città italiane”.