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La novità

Rossopomodoro ora è “2.0”: restyling dei locali e 25 nuove aperture entro giugno

02 Gennaio 2019
Roberto_Colombo_e_Franco_Manna Roberto_Colombo_e_Franco_Manna


(Roberto Colombo e Franco Manna)

di Michele Pizzillo

Inizio di 2019 con il turbo per Rossopomodoro, concept ormai indiscusso ambasciatore della cultura gastronomica e della pizza napoletana in Italia e nel mondo. 

Nei primi mesi dell’anno, Sebeto (società fondata da Franco Manna e a cui fanno capo oltre a Rossopomodoro anche le insegne Rossosapore, La Pizzeria Nazionale, Ham Holy Burger e La Puteca che è la versione al banco del brand), solo con l’insegna storica, appunto Rossopomodoro, aprirà tre nuovi locali in Lombardia (Monza, Carugate e Assago) dopo che prima di Natale è stato inaugurato quello allestito nel Centro commerciale Bicocca Village. Mentre altre due aperture avverranno con l’insegna Rossosapore a Palermo e in Puglia a Molfetta. Ma il calendario delle aperture è molto fitto – si parla addirittura di 20-25 aperture entro il mese di giugno -, tanto che Roberto Colombo, nominato amministratore delegato di Sebeto sei mesi fa, dopo l’acquisizione della maggioranza del capitale della società da parte del fondo inglese OpCapita (in pratica, un cambio di fondo, perché subentra al fondo Change Capital), nell’annunciare le prime 5 aperture, ha detto di essere “soddisfatto del lavoro svolto e ringrazio il mio team di lavoro perché insieme siamo riusciti a dare vita ad una storia entusiasmante sia per noi che per i nostri clienti. Ora ci prepariamo al 2019 che sarà ricco di altrettante novità. Insomma, siamo davvero ottimisti perché anche nel futuro non mancherà mai l'impegno, la passione e, anche, per dirla alla napoletana, “nu poco 'e sciorta”, cioè, un po' di fortuna!”. 

Con l’innesto di questa sorta di turbo, Sebeto potrebbe superare abbastanza velocemente il traguardo dei 200 locali presenti anche all’estero, autonomamente – di cui 10 a Londra, ma anche a New York e recentemente pure a Las Vegas – o all’interno di Eataly. Traguardo che Colombo vede facile da raggiungere, anche perché Rossopomodoro è un brand che cresce, con percentuale superiore alla media del settore e, perciò, il fatturato è soddisfacente per tutti locali, sia in Italia che all’estero. E, quindi, il vento in poppa va sfruttato subito, confida il neo amministratore delegato che quando ha anticipato le mosse che farà Sebeto nei prossimi mesi, era affiancato dallo storico fondatore di Rossopomodoro, Franco Manna, che è rimasto nella compagine azionaria come socio di minoranza e con l’incarico di presidente. Ed è proprio Manna che racconta un po’ la storia del concept: “Dopo le aperture a Napoli, nel 1998, aprimmo il primo locale – possiamo dire all’estero -, a Parma, dove era approdato il calciatore Fabio Cannavaro. Lo aprimmo in società proprio con Cannavaro questo locale, fra le perplessità un po' di tutti perché sicuri che fuori della Campania difficilmente avrebbe avuto successo la pizza napoletana, sottile e con il bordo alto. Invece le cose andarono come pensavamo noi, tanto che puntammo subito su Milano, contestati dai tifosi interisti probabilmente arrabbiati per il non passaggio dell’atleta napoletano alla loro squadra. Cannavaro, però, non era più interessato a Rossopomodoro di Milano. Le contestazioni, però, ci fecero bene, perché tutti i giorni tv e giornali parlavano di noi e, così, in poco tempo possiamo dire che eravamo sulla bocca di tutti e l’affluenza fu subito elevata”.

Tant’è che in poco tempo a Milano furono due i locali con l’insegna Rossopomodoro. Questo in zona Brera, dove abbiamo incontrato il vertice di Sebeto per parlare del nuovo concept “come un giorno a Napoli” che introdotto qualche mese nello storico Rossopomodoro di viale Sabotino, sempre a Milano, seguito da quello di Torre Argentina a Roma, Colombo e Manna hanno voluto ulteriormente evidenziare che il nuovo claim ha comportato l’introduzione di un nuovo menù, nuovo stile e immagine di Rossopomodoro, così come anche nuove divise e finanche la musica di sottofondo in sala è completamente diversa. Insomma, un concentrato di storia, arte e allegria napoletana che si può già assaporare in tutti i nuovi Rossopomodoro, assicurando un’esperienza ancora più autentica ed emozionante della tradizione e dell’allegria partenopea che ha “travolto” lo stesso Colombo, originario di Busto Arsizio, appena nominato amministratore delegato di Sebeto, ha subito preso casa a Napoli. Gli straordinari restyling dei due storici Rossopomodoro milanesi, rappresentano quasi una sorta di nuove riaperture, portando a 7 i locali allineati alla versione “2.0” ispirata alla nuova filosofia del brand “Come un giorno a Napoli”. A Milano, poi, nella Stazione Centrale – che insieme ai centri commerciali e agli aeroporti sono le location preferiti da Sebeto per collocare le proprie insegne – c’è la novità della “Puteca” di Rossopomodoro, la versione “al banco” del brand.