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VinNatur ha il suo disciplinare, Maule: “Ecco come dovranno essere prodotti i nostri vini”

18 Luglio 2016
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(Angiolino Maule)

E’ stato firmato stamattina il primo disciplinare di produzione dell’associazione VinNatur. Angiolino Maule lo aveva annunciato all’inizioo di quest’anno, ora la svolta con il nuovo regolamento che garantirà che i vini prodotti dai soci siano esenti da ogni tipo di pesticida, secondo i risultati delle analisi che ogni anno l’associazione svolge, e secondo un piano di controlli che sarà applicato da uno degli enti riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole. 

“L’obiettivo principale di questo disciplinare di produzione – spiega Maule – è quello di comunicare, con chiarezza e trasparenza, il nostro operato in vigna e in cantina a chiunque acquisteràuna bottiglia di vino naturale VinNatur. Per raggiungere questo scopo è necessario rappresentare con un simbolo semplice e riconoscibile le norme produttive che tutti i soci VinNatur si impegnano a rispettare. Per questa ragione riteniamo molto utile che ogni socio produttore abbia la possibilità, in modo facoltativo, dopo la sottoscrizione, di apporre su tutte le etichette dei vini indicazioni come il quantitativo di anidride solforosa totale al momento dell’imbottigliamento espressa in milligrammi per litro, determinato dall’analisi ufficiale per l’esportazione o dall’analisi ufficiale per l’approvazione del vino a Doc o Docg, e il simbolo dell’Associazione”.

Tra i divieti assoluti perché un vino sia “certificato” Vinnatur, in vigna niente concimazioni minerali e di sintesi, niente uso di diserbanti e disseccanti chimici, antiparassitari sintetici, fosfiti, insetticidi chimici, vendemmia meccanica e viti “cisgeniche”, mentre in cantina vietate le chiarifiche con albumina, caseina, carbone vegetale e così via, l’utilizzo di lieviti commerciali, enzimi e batteri lattici, così come di qualsiasiadditivo estraneo ad eccezione della solforosa, e in generale tutte le “pratiche invasive atte ad alterare le caratteristiche intrinseche del vino e a modificarne i processi di vinificazione”.

“Questo disciplinare di produzione e il piano di controlli che lo completa, sono il nostro ulteriore passo nella direzione della chiarezza e trasparenza – ha detto Maule – verso chi sceglie di bere i nostri vini. Dal 2008 analizziamo a nostre spese i vini di tutti i soci, ogni anno, per verificare che siano liberi da residui di principi attivi di pesticidi (ne ricerchiamo 200) e se qualcuno per tre anni viene trovato positivo deve lasciare l’associazione. Monitoriamo anche la presenza di anidride solforosa per comprendere meglio il lavoro del vignaiolo in cantina. Questo documento, sul quale siamo concentrati da oltre un anno, mette nero su bianco le pratiche di vigna e cantina ammesse e non ammesse, secondo la nostra visione della viticoltura. Ora che abbiamo avuto l’approvazione dei nostri soci possiamo procedere con il successivo step, ossia la versione definitiva del Piano che stiamo elaborando in collaborazione con alcuni enti certificatori riconosciuti dal Ministero. Ad esso è affidato il compito di far rispettare ciò che è consentito dal disciplinare, che sarà in vigore dall’annata 2017. Ogni azienda associata, almeno una volta l’anno, riceverà la visita dell’organo di controllo che verificherà l’operato del vignaiolo sia in vigna che in cantina. I controlli sono un punto fondamentale perché, secondo noi, alle parole vanno preferiti i fatti: chi sceglie di bere vini naturali ha il diritto di avere garanzie tangibili su ciò che troverà dentro la bottiglia. Non basta dichiararsi “vignaioli naturali”, è necessario essere realmente consapevoli della grande responsabilità che si ha nei confronti della salute di appassionati e clienti, e agire con trasparenza. Questo disciplinare è uno strumento dinamico, che sarà verificato e aggiornato in futuro sulla base della collaborazione con gli enti di controllo e del procedere dell’esperienza negli accertamenti presso la varie aziende, perché l’obiettivo non è punire a tutti i costi ma far crescere le conoscenze e la cultura dei nostri produttori in modo che siano in grado di gestire in maniera consapevole difficoltà e/o problemi che si possono presentare durante il loro lavoro. Vi è un impegno costante dell’associazione nel fornire agli associati un supporto tecnico-scientifico per aiutarli a rispettare le norme che abbiamo insieme definito, sia consentendo loro l'accesso ai risultati e alle esperienze dei vari progetti di ricerca e delle prove sperimentali che da anni svolgiamo in collaborazione con ricercatori universitari e professionisti, sia attraverso convegni di approfondimento tecnico. Produrre vino naturale VinNatur – conclude Angiolino Maule – significa avere il coraggio di affrontare molti rischi senza il conforto di soluzioni pronte e facili, significa accettare impegni e obblighi, anche morali; per questo essere soci VinNatur è una scelta, non un obbligo. Questo disciplinare non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza. Il nostro obiettivo è dare vita ad un percorso di crescita, dinamico e vivace, aperto ai contributi del mondo scientifico, che consenta a tutti noi di praticare con consapevolezza una viticoltura sana e sostenibile per l’ambiente e per l’uomo”.

C.d.G.