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La novità

Se il sommelier diventa un’App: un dispositivo rivelerà tutti i segreti del vino

05 Ottobre 2016
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Un piccolo sommelier digitale, “'aggrappato” al collo della bottiglia di vino, è pronto a raccontare l'intera storia del prodotto, dalla vigna alla tavola, dialogando con il consumatore attraverso un'app.

Il dispositivo si chiama Wenda e promette di innovare la filiera vitivinicola attraverso l'Internet delle cose. Sviluppato da una start-up italiana di Castel Maggiore (Bologna), sarà tra i protagonisti di Maker Faire, la grande fiera dedicata all'innovazione e alla creatività in programma dal 14 al 16 ottobre a Roma.
“Wenda vuole tutelare la qualità e l'autenticità del vino – spiega Mattia Nanetti, della start-up Wenda Srl – Il dispositivo, applicato sul collo della bottiglia, permette di monitorare i parametri che ne influenzano lo stato di conservazione, come la temperatura, la luce e l'inclinazione. Se invece viene furtivamente staccato dalla bottiglia, entra in azione un sensore anticontraffazione che interrompe la registrazione dei parametri riportando l'evento”.

Wenda può sorvegliare la bottiglia per anni, dato che la batteria dura per un lustro. “Quando il consumatore vuole conoscere la storia del vino che sta per acquistare – sottolinea Nanetti – non deve far altro che scaricare un'applicazione sullo smartphone e poi avvicinarlo al collo della bottiglia: Wenda trasmetterà tutti i dati wireless grazie alla tecnologia Nfc”.Il dispositivo Wenda “ha un costo base di cinque euro – aggiunge lo startupper – e farà da apripista ad una serie di nuovi sensori di rilevamento ambientale che in futuro permetteranno di seguire il vino a partire fin dal campo in cui è coltivata la vigna”.
C.d.G.