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La novità

Ecco Otto, il primo Ottavianello in purezza, Cotarella: “Vitigno ingiustamente accantonato”

25 Gennaio 2016
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Presentata l'iniziativa dell'imprenditore Beppe Di Maria


(Beppe Di Maria, Attilio Scienza, Bruno Vespa, Riccardo Cotarella e Leonardo Di Gioia)

di Annalucia Galeone

Alcuni incontri possono essere il preludio di un nuovo cammino lavorativo. Così è stato per Beppe di Maria imprenditore pugliese delle auto di lusso e l'enologo di fama Riccardo Cotarella.

Dopo anni trascorsi in giro, il richiamo delle radici diventa sempre più forte, matura così in Beppe di Maria la decisione di investire nella viticoltura e riportare al suo antico splendore dopo un attento restauro Masseria Pezza d'Arena in agro di Carovigno, in provincia di Brindisi, sede della cantina Carvinea.
Anziché puntare sui principi di Puglia come il Negroamaro, il Primitivo e il Nero di Troia decide non senza ostacoli e resistenze di dare lustro all'Ottavianello, un vitigno autoctono a bacca nera in via di estinzione parente non lontano del Syrah, dell'Aglianico, del Dureza, del Frappato e Gaglioppo.
L'Ottavianello è tipico della zona di Ostuni ed è alla base dell'omonima Doc. È sopravvissuto anche in Sicilia dove è conosciuto come Grecu, in Grecia chiamato Stephadampelos e si coltiva anche in Francia con il nome di Cinsault.

Dopo un lungo e attento lavoro di ricerca e selezione dalla campagna alla cantina è arrivato Otto, prodotto da uve Ottavianello in purezza. 
La nuova etichetta è stata presentata in una insolita sede, il centro Porsche Bari di Modugno. Moderatore d'eccezione Bruno Vespa, che ha coordinato gli interventi degli illustri ospiti: Riccardo Cotarella, enologo Carvinea; Nino D’Antonio, scrittore e giornalista; Leonardo Di Gioia, assessore all'Agricoltura e alle Risorse Agroalimentari Regione Puglia; Paolo Lauciani, docente Fondazione Italiana Sommelier; Giorgio Mercuri, presidente Fedagri Confcooperative; Attilio Scienza, docente universitario; Dario Stefàno, Senatore della Repubblica.

“Da quando la Puglia ha preso coscienza delle proprie capacità ha iniziato un nuovo percorso interno ed internazionale mettendosi alle spalle l'immagine della regione produttrice di vino da taglio”, ha esordito Bruno Vespa. “Puntare sulle autoctonie è stata una sfida vinta con i produttori”, ha ribadito il senatore Stefàno”.
“Raccontare una storia è il modo più efficace per far conoscere un vitigno poco noto”, ha sottolineato Attilio Scienza. I riferimenti ci sono tutti: il vino, la storia, i luoghi, le tecniche di vinificazione, come e quando berlo, gli abbinamenti. Negli Stati Uniti la storytelling è alla base della comunicazione del vino. Occorre raccontare non solo quello che c'è dentro il bicchiere ma anche attorno. La difficoltà non sta nel credere alle nuove idee ma nel fuggire dalle vecchie. Bisogna associare l'innovazione alla tradizione avendo radici salde”.

“L'Ottavianello è stato ingiustamente accantonato per lungo periodo, per le sue caratteristiche che lo allontanano dal prodotto “classico” pugliese. Ci voleva l'iniziativa forte, visionaria e libera da condizionamenti di un imprenditore come Beppe di Maria per riscoprirlo e valorizzarlo, riportandone alla luce tutta l'eleganza e il potenziale di vino di altissimo livello – ha dichiarato Cotarella -. Solo un'accurata ricerca e una seria sperimentazione in vigna e in cantina potranno dire se questa varietà potrà affiancarsi, per diffusione, alle più note pugliesi”.
 
Note di Degustazione
Al naso soffuso, elegante, floreale, rosa canina, note vegetali e balsamiche. È nitido ed estroverso, non ci sono le ingerenze del legno. All'assaggio è precoce, generoso nel darsi, con una straordinaria salivazione. Il tannino è impercettibile, quasi di seta. Equilibrato. È un vino eclettico, ben si abbina con zuppa di pesce, primi piatti con funghi e sughi leggeri.