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La ricerca

All’Università della Calabria messo a punto la risonanza magnetica per tracciare la qualità dell’olio d’oliva italiano

07 Febbraio 2014
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Una nuova tecnica per stabilire la freschezza e l'origine dell'olio d'oliva con la massima precisione.

Nuova in questo campo. Perché la risonanza magnetica fatta all'olio potrà certificare l'identità, tracciare l'origine e anzi ricondurre proprio alla terra dove è stato prodotto. Il brevetto di questa analisi è stato messo a punto nei laboratori di Chimica dell'Università della Calabria a Cosenza nel dipartimento di Chimica, dalle ricercatrici Giuseppina De Luca, Loredana Maiuolo, dal drettore  Giovanni Sindona. E' la prima volta in assoluto che si sperimenta questa metodologia  nel campo alimentare per assicurare la qualità di un prodotto. 

“Non poteva esserci migliore risposta – scrive in una nota l'Unical – alle vignette pubblicate il 25 gennaio scorso da Nicholas Blechman sul New York Times, a corredo dell'articolo intitolato 'Extra virgin suicide', cioè l'adulterazione dell'olio extravergine italiano, che hanno fortemente danneggiato l'immagine dell'olio d'oliva italiano a livello mondiale. Ma un significativo segnale è auspicabile venga dato anche alla realtà italiana, che vede nei supermercati la vendita di oli extravergini, inseriti nelle catene di distribuzione da grandi aziende, a meno di 3 euro al chilo”.