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La ricerca

Le api, operaie da 3.000 dollari l’ettaro: lo studio dell’università del Vermont

19 Giugno 2015
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Una 'task force' responsabile dell'impollinazione per l'80% delle piante nel mondo composta dal 2% delle specie di api esistenti in natura con un valore economico stimato di 3 mila dollari per ettaro coltivato: offre una motivazione economica per aumentare l'attenzione sul ruolo degli insetti impollinatori nel sistema agricolo mondiale lo studio dell'Università del Vermont pubblicato su Nature.

Svolta da 58 ricercatori in tutto il mondo, dalla ricerca, durata tre anni e basata su 90 studi individuali su circa 1.400 campi di grano di cinque continenti e un monitoraggio regolare su 74.000 singole api provenienti da 785 specie selvatiche, emerge che delle 20 mila specie di api conosciute, circa il due per cento impollinano l'80% delle coltivazioni.

“'Questo studio dimostra che le api selvatiche forniscono enormi benefici economici – spiega Taylor Ricketts dell'Università del Vermont, co-autore dello studio – il valore dell'impollinazione delle api per il sistema alimentare globale è pari a 3.000 dollari per ettaro”'.
Il documento delinea, inoltre, pratiche 'ape-friendly' per gli agricoltori, tra cui il mantenimento di fiori selvatici e fasce erbose, tecniche di agricoltura biologica, e limitare l'uso di pesticidi e altre sostanze chimiche.

“'Lo studio avanza la nostra comprensione sul ruolo cruciale delle api selvatiche nel sistema alimentare globale – prosegue Ricketts -. Circa due terzi delle colture più importanti del mondo, tra cui caffè, cacao e molti frutti e verdure beneficiano del lavoro delle api”.

“I benefici economici che offre la natura, come l'impollinazione delle colture, la depurazione delle acque o lo stoccaggio del carbonio, noti come 'servizi ecosistemici', sono una ragione per proteggere l'ambiente e la sua biodiversità”.

C.d.G.