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La ricerca

Ultima scoperta dal Brasile, i pomodori bio sono più ricchi di vitamina C e di polifenoli

31 Maggio 2013
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Si sa che fanno bene e adesso è scientificamente provato che quelli biologici sono ancora più salutari.

Franco Giacosa (nella goto), nel suo blog www.nutrizionenaturale.org dove scrive di alimentazione promuovendo i principi del naturale e del sostenibile, ci illustra i benefici del tanto amato pomodoro e i risultati dell'ultima ricerca condotta oltreoceano e pubblicata sulla rivista scientifica PLOS One con il titolo “The Impact of Organic Farming on Quality of Tomatoes Is Associated to Increased Oxidative Stress during Fruit Development”. I ricercatori hanno provato che i pomodori coltivati in biologico sono più ricchi di vitamina C e di polifenoli. Ma se da un lato fanno bene, Giacosa spiega anche come invece un eccessivo consumo, un abuso nella dieta quotidiana di pomodoro, possa essere dannoso. Infine dà anche i consigli per la spesa, su come, quando e quale tipologia acquistare. 

Con la primavera e l'estate cominciano a maturare i pomodori locali, uno degli alimenti fondamentali della nostra alimentazione, ingrediente principe della dieta mediterranea. Crudo o cotto, intero o frullato, in salsa o concentrato, il re delle tavole dell’estate si sa che porta con sé notevoli benefici. Il colore rosso intenso dei pomodori viene conferito da un composto chiamatolicopene, un antiossidante vitale che ha dimostrato di avere una potente azione antitumorale.
 
Il licopene> non viene prodotto nel nostro organismo e deve quindi essere assorbito dagli alimenti presenti nella nostra dieta. Il potente antiossidante è riscontrabile anche in altri cibi ma nessun altro prodotto ne contiene una quantità paragonabile a quella del pomodoro. E’ interessante come la biodisponibilità del licopene, diversamente dalle altre sostanze presenti nei cibi, aumenti con la cottura. Dunque una buona salsa di pomodoro, i piatti di pomodoro gratinati al forno, quelli cotti alla griglia e così via … sono alimenti molto salutari, ricchi dilicopene, anche se inevitabilmente, durante la cottura alcune vitamine termolabili in parte si perdono.
 
Vi sono dunque alti contenuti di licopene biodisponibile nei pomodori pelati e nelle salse o passate di pomodoro che acquistiamo. Dovremmo tuttavia evitare le confezioni in lattina che, dal rivestimento interno rilasciano il bisfenolo (BPA), una sostanza chimica simile ad un ormone (contenuto anche nelle bottiglie in PET) che ha effetti tossici sul nostro sistema endocrino.
 
L’ideale è scegliere prodotti biologici conservati in contenitori di vetro.
 
Le proprietà nutritive del pomodoro 
Il pomodoro contiene molta acqua (94%) per cui è un dissetante utile nei mesi caldi, l’1% di proteine, pochi grassi (0,2%), il 2,8% di carboidrati, benefici sali minerali (potassio, fosforo, calcio, ferro, zinco e selenio) e importanti acidi organici (ac. Malico, ac. Lattico, ac. Citrico). Nella buccia vi sono molte fibre che pur non avendo un’azione lassativa, certamente agevolano il transito intestinale. Il pomodoro contiene tutte le vitamine idrosolubili a partire dalla vitamina C (un pomodoro medio copre quasi la metà del nostro fabbisogno giornaliero), la vitamina A (15% del nostro fabbisogno giornaliero) e alcune preziose vitamine del gruppo B. Infine contiene oltre al licopene, i polifenoli e i flavonoidi che ne fanno un alimento unico per le sue proprietà nutrizionali.
 
Il maggior valore dei pomodori “Bio” 
Siamo tutti convinti che oggi i pomodori belli e grandi, oltre ad avere meno sapore, sono meno nutrienti di un tempo, quando la coltivazione era meno intensiva e non si faceva ricorso massiccio ai concimi chimici, agli antiparassitari e ai diserbanti. Sempre più persone iniziano a consumare i prodotti biologici, li trovano più saporiti e consistenti, confidano che non siano stati trattati con pesticidi ma, spesso si chiedono se effettivamente siano migliori anche sotto il profilo nutrizionale.
 
Secondo una recente ricerca, quando i pomodori vengono coltivati con metodi biologici, anche se sono più piccoli di quelli convenzionali, sono più nutrienti e contengono una maggiore quantità delle innumerevoli sostanze benefiche per la nostra salute. Uno studio, pubblicato nel “journal PLOS One” con il titolo “The Impact of Organic Farming on Quality of Tomatoes Is Associated to Increased Oxidative Stress during Fruit Development”, è stato condotto con l'obiettivo di verificare l'ipotesi del maggior accumulo nei pomodori da agricoltura biologica di composti nutrizionali come i polifenoli e la vitamina C, in conseguenza delle condizioni stressanti connesse con il metodo di coltivazione biologico.
 
Ebbene, nei pomodori bio, in comparazione con quelli coltivati convenzionalmente, sono stati trovati il 55% in più di vitamina C e il 139% in più di contenuto fenolico totale. Secondo gli autori della ricerca: “Nel loro insieme, le osservazioni confermano che in condizioni di stress ossidativo che il metodo biologico determina, i pomodori da agricoltura biologica hanno accumulato concentrazioni più elevate di solidi solubili come zuccheri e altri composti che contribuiscono alla qualità organolettica e nutrizionale della frutta come la vitamina C e i polifenoli “. Una conferma giunge anche da un’altra ricerca condotta negli USA, dove attualmente le produzioni di frutta e verdura normalmente non solo hanno un sapore meno buono di quelle coltivate in passato, ma contengono anche un minor numero e una minore quantità di sostanze nutritive vitali.
 
Le controindicazioni al consumo del pomodoro 
Come la patata, la melanzana e il peperone, il pomodoro fa parte della famiglia delle solanacee guardate con sospetto da molti naturopati perchè contengono (in concentrazioni estremamente variabili) un noto alcaloide tossico, la solanina, presente soprattutto nelle parti verdi. E’ sconsigliato il pomodoro a chi soffre di calcoli renali da ossalati e a chi soffre di acidità gastrica. Inoltre il pomodoro contiene l’istamina, una aminoacido che può dare reazioni allergiche nei soggetti sensibili.

In realtà, la verdura che si trova oggi nei supermercati contiene in media dal 5% al 40% per cento in meno di minerali come il magnesio, il ferro, il calcio e lo zinco rispetto a quella di solo 50 anni fa. Un ulteriore problema è ” l’effetto di diluizione genetica” in cui la coltivazione selettiva, per aumentare la resa delle colture, ha portato a cali di proteine, aminoacidi e minerali.
 
L’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria (CNR) in collaborazione con l’Università di Pisa ha pubblicato uno studio sul “British Journal of Nutrition” della Cambridge University Press dove la professoressa Manuela Giovannetti che ha coordinato i lavori afferma: “I frutti di pomodoro sono una riserva naturale di molecole come l’acido ascorbico, la vitamina E, i flavonoidi, i composti fenolici e i carotenoidi, tra cui il licopene che, oltre a esercitare una forte attività antiossidante, può modulare le vie metaboliche ormonali e del sistema immunitario”e continua:“Il valore nutrizionale e nutraceutico del pomodoro però è molto influenzato dalle condizioni di coltivazione in quanto, il contenuto di fitochimici può aumentare se la pianta cresce unitamente ai suoi simbionti naturali.
 
La simbiosi micorrizica influenza positivamente la crescita e il contenuto in sostanze minerali delle piante di pomodoro e ne aumenta il valore nutrizionale e nutraceutico”.
 
Ricercatori brasiliani hanno messo a confronto due colture sottoposte ad analoghe condizioni e climatiche, una biologica e una convenzionale. A maturazione, hanno confrontato i frutti sottoponendoli a una serie di analisi e test sui nutrienti. E’ così emerso che i pomodori biologici avevano una concentrazione di vitamina C del 55% superiore rispetto a quelli convenzionali, percentuale che sale addirittura al 139% nel caso dei fenoli totali. E’ stata riscontrata superiore anche l’acidità (+29%) e la massa della parte solida solubile (+57%), a fronte di un calo sensibile nella taglia dei frutti, più piccoli in media del 40% nel caso di quelli biologici.
 
La ricerca è stata condotta dagli agronomi della Federal University di Ceará, in Brasile, che hanno pubblicato i risultati della ricerca nello studio “The Impact of Organic Farming on Quality of Tomatoes Is Associated to Increased Oxidative Stress during Fruit Development”. Il motivo delle differenze riscontrate nella ricerca risiede nel maggiore stress ossidativo cui sono sottoposti i pomodori Bio, che obbliga la pianta a rispondere attivando i propri meccanismi immunitari per la mancanza della difesa dovuta ai pesticidi.
 
Si tratta di una ricerca dagli esiti molto importanti perché evidenzia non solo che l’agricoltura biologica è caratterizzata da un quantitativo minore di sostanze nocive, come ovvio, ma che al tempo stesso possiede molte sostanze benefiche in più.
 
Alcune buone regole da seguire:

  • Scegliere possibilmente pomodori biologici

  • Scegliere pomodori locali freschi

  • Evitare di acquistare pomodori fuori stagione (sono di serra , subiscono spesso lunghi viaggi, vengono raccolti verdi e fatti maturare artificialmente)

  • Consumare pomodori ben maturi (quelli verdi contengono la solanina)

  • Se si dispone di un pezzettino di terra i pomodori si possono facilmente coltivare, è un piacere gustarli sapendo quel che si mangia, deliziosi e pieni di sostanze nutritive vitali.

Molti nutrizionisti continuano ad affermare che vi è poca differenza tra prodotti biologici e quelli convenzionali, ma se si tengono presenti gli studi citati e altre ricerche che sono state effettuate in diversi paesi, probabilmente dovranno cambiare opinione.