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Lutto

Il mondo del vino a lutto: addio al grande barolista Luciano Sandrone

05 Gennaio 2023
Luciano Sandrone Luciano Sandrone

Una morte improvvisa scuote il mondo delle Langhe e dell’intero territorio nazionale: si è spento a 76 anni, per l’aggravarsi di una grave malattia, il grande barolista Luciano Sandrone.

“Se ne va un altro grande produttore, un’altra figura capace di rappresentare Barolo e la nostra enologia di eccellenza in giro per il mondo – scrive in un post su Facebook il sindaco di Barolo Renata Bianco – Anche lui ancora troppo giovane, anche lui troppo velocemente, come era stato pochi anni fa per Beppe Rinaldi. Una perdita che lascia senza parole e che riporta col pensiero a quanto Luciano ha saputo fare per i successi internazionali di questo territorio”. Luciano è morto nella serenità di casa sua, che si trova a poca distanza da quella cantina vinicola che lui stesso aveva fondato dopo aver iniziato a lavorare come semplice cantiniere per un’altra realtà del territorio, dando vita in pochi anni all’affermata azienda nella quale continuava a lavorare con l’aiuto della moglie Mariuccia, del fratello Luca, della figlia Barbara e da qualche tempo anche dei nipoti Alessia e Stefano. Sandrone, nel tempo, era diventata una vera icona del Barolo. Luciano fondò l’omonima azienda nel 1978, appena un anno dopo aver acquistato una prima parte di Cannubi Boschis, dorsale che è omonima di qualità assoluta nel contesto del Barolo. La sua celebre etichetta in lettere dorate su campo cobalto sarebbe arrivata appena una manciata di anni più tardi, nel 1985 – una trovata che, come già accennato, avrebbe accompagnato l’azienda ancora oggi. In quegli anni arrivano anche le attenzioni dei giornalisti e dei premi internazionali: Robert Parker premia il Barolo Cannubi Boschis 1989 con ben 97 punti e l’annata successiva, la 1990, con 100. L’attuale collezione, composta da cinque etichette in tutto, venne invece finalizzata nel 1994, anno della prima vendemmia del Valmaggiore.

C.d.G.