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Prosecco Doc, rinnovato il consiglio di amministrazione. “Saltano” solo due consiglieri

27 Maggio 2015
Stefano Zanette Stefano Zanette


(Stefano Zanette, presidente del consorzio Prosecco Doc)

Nel cuore della città, ospitata nella cornice del Salone del Palazzo dei Trecento del Comune di Treviso, si è svolta ieri sera l’Assemblea dei Soci del Consorzio di tutela del Prosecco Doc che ha rinnovato il proprio Consiglio di Amministrazione e approvato il bilancio consuntivo 2014 e previsionale 2015.

Il Consiglio di amministrazione rimane pressoché invariato: lasciano Pierluigi Bolla e Danilo Bronca. Entro 30 giorni, però, le votazioni più attese: quelle per il rinnovo delle cariche di Presidente, Vice Presidenti e Comitato.

“Ringrazio i Soci presenti che con il voto sostanzialmente unanime sanciscono il riconoscimento del lavoro svolto da questo Consiglio di Amministrazione che oggi conclude un triennio di intensa attività – dice l’attuale presidente Stefano Zanette -. Un triennio ricco di grandi soddisfazioni che negli ultimi mesi ha tuttavia evidenziato alcune criticità che abbiamo prontamente affrontato e ora stiamo portando a soluzione”.

Zanette ha poi analizzato il momento: “Se sono stati fatti degli errori sono pronto ad assumermene le responsabilità ma assicuro di aver operato con tutte le migliori intenzioni per favorire l’intera filiera in un processo di crescita ampio, dinamico, complesso e delicato come quello che sta vivendo in questa fase il Prosecco Doc”.

Il riferimento del presidente è al calo di produzione scontato, vista una delle peggiori vendemmie mai registrare da 50 anni a questa parte.

“Gli scenari a livello internazionale cambiano rapidamente e il nostro prodotto si trova continuamente ad affrontare dinamiche globali complesse – dice il presidente – e c’è bisogno della massima coesione di tutti gli attori della filiera, dal Cda ai singoli operatori appartenenti alle varie categorie: produttori, vinificatori, imbottigliatori. Dobbiamo essere uniti e  superare i limiti della visione aziendale per il bene superiore di tutta la filiera e dell’intero territorio nel quale il Prosecco è diventato una risorsa importantissima per migliaia di famiglie e di attività economiche collegate direttamente, o in termini di indotto, alla produzione che oggi si stima generi un controvalore  oltre 1 miliardo e mezzo di euro”.

C.d.G.