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Nomine

Un presidente in rosa per la Fivi Italia

29 Maggio 2013
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A luglio le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo, la Federazione recluta i giovani vigneron sui social network


Matilde Poggi, Costantino Charrère

Cambio al vertice della Fivi Italia.

In cabina di regia, molto probabilmente, potrebbe entrare Matilde Poggi, che conduce la sua azienda vinicola Le Fraghe nel cuore della zona del Bardolino. Dal 2008, anno di fondazione, la Federazione è condotta da Costantino Charrère, adesso è in scadenza di mandato e designata a suo successore sarebbe proprio il suo braccio destro. In questi anni la Poggi lo ha affiancato come vicepresidente. Nella  rosa dei papabili è la più quotata. Ancora la data di elezione si deve stabilire, la Federazione deciderà la prossima settimana, il 5 giugno. La nomina avverrà comunque solo dopo la formazione del nuovo Consiglio Direttivo, prevista per il 10 di luglio, giorno in cui si riunirà l'assemblea dei soci. 

Entusiasta del lavoro svolto fino ad ora dalla Poggi è proprio Charrère. “E' arrivato il momento di passare il testimone – dichiara -. In questo momento di grande fermento ed espansione, questo ruolo deve essere affidato ad una persona solida che sia determinata e che abbia le competenze. Matilde Poggi ha questa caratteristiche. E' una donna capace, ha maturato una buona esperienza, lo posso dire perché ha lavorato a stretto contatto con me. E poi la sua nomina sarebbe un bel segnale di attenzione verso un mondo imprenditoriale che vede sempre più protagoniste vignaiole donne”. E dopo l'annuncio di un vertice “in rosa” dalla Fivi giunge un'altra novità, arrivata tra l'altro con un twitt.

La Federazione ha deciso di reclutare i candidati per il Consiglio Direttivo via social network. Chiama all'appello tutti i vignaioli d'Italia, soprattuto quei ragazzi che hanno scelto di intraprendere questa strada, attraverso il profilo ufficiale attivo su Twitter e Facebook, invitandoli a candidarsi per il Consiglio. Il rinnovo del Cosniglio è previsto ogni tre anni. A pochi giorni dalla riunione dell'assemblea Charrère ci motiva la scelta di comunicare in questo modo. “Abbiamo deciso – dice – di agire usando i social network in ragione del nostro totale, cronico e culturale disinteresse ad ogni forma di consociativismo. Sono finiti i tempi in cui si pagava una tessera sindacale (attualmente la quota partecipativa è di 50 euro più un addizionale per ogni ettaro sopra i 5). La vecchia associazione di categoria non ha più ragione di esistere. Pensiamo che chi è consociato debba dare un contributo partecipativo alla causa. Sappiamo che i vignaioli sono impegnati gran parte dell'anno in lavori manuali nelle vigne e hanno poco tempo da dedicare alla Federazione, ma sappiamo anche che bisogna mettersi in rete altrimenti si rischia di vanificare tutto quello che si sta facendo per la cultura e il territorio d'Italia”. Ed ecco che i sociali network diventano il canale più proficuo. “Il fatto di esserci inoltrati su Facebook e Twitter – continua Charrere – ha per noi un grande significato proprio per la prospettiva di una reale partecipazione. Ci consente di comunicare velocemente e più facilmente, non solo, possiamo ottenere risposte immediate”. Appare chiara l'intenzione della Federazione: una trasformazione che faccia leva su nuove energie. “Adesso in questo settore stanno emergendo tanti ragazzi motivati, bravi, dotati di grandi capacità e che hanno tanta voglia di fare, loro sì che possono prendere parte attiva e accompagnare il percorso avviato”.  Il Consiglio Direttivo si compone di 15 membri e, come ci assicura lo stesso presidente,  è rappresentativo della realtà produttiva nazionale. “Ci sono consiglieri del Nord, del Centro Sud e delle Isole, quello che adesso vogliamo è che proprio i giovani assumano un ruolo piu dinamico e partecipativo nei confronti di quello che fa per loro l'associazione, è questo il nostro appello”. 

Ricordiamo che la Fivi è inserita nell'elenco delle organizzazioni che hanno personalità giuridica. Unico gruppo di fliera italiano che presenta direttamente al legislatore le istanze, le necessità di chi lavora la terra. E' accreditato presso il Mipaaf al tavolo di concertazione più importante il PIUE VIII. “Siamo dentro il sistema – dice Charrere – e lì portiamo la nostra voce”.

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Manuela Laiacona