Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 22 del 16/08/2007

GLI INGREDIENTI: LA PASTA Spaghetti, of course

16 Agosto 2007
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    GLI INGREDIENTI: LA PASTA

pasta_hp.jpgSpaghetti, of course


Pasta lunga o pasta corta? L’eterno dilemma lo scioglie Margherita Tomasello, consigliere d’amministrazione del Pastificio Tomasello di Casteldaccia (sulla costa palermitana). “La pasta lunga, gli spaghetti – dice Tomasello – li preferiscono in molti, per tradizione ma anche per piacere. Danno indubbiamente maggiore soddisfazione ma, attenzione, non vanno mai spezzati. pasta_3.jpgE non bisogna dimenticare che gli spaghetti vanno assolutamente arrotolati con la forchetta. Questa è una regola che va rispettata in ogni caso”. D’altra parte anche storicamente la pasta al pomodoro è con formati lunghi. Uno dei piatti base della cucina italiana, è nato agli inizi dell'Ottocento. Prima di allora la pasta si mangiava con un po’ di formaggio grattugiato. Nel 1778 nel “Cuoco galante”, un libro di Vincenzo Corrado, si trova per la prima volta descritta la salsa di pomodoro, ma senza che si pensi di usarla per condire la pasta. margherita_tomasello.jpgIl sugo con pomodoro, basilico e un pizzico di sale sarà inventato a Napoli, dai venditori ambulanti, agli inizi del diciannovesimo secolo.
Altrimenti c’è la pasta corta. “In questo caso – aggiunge l’imprenditrice, che è anche al vertice dei giovani di Confindustria di Palermo – va scelta sicuramente la penna rigata, perché il sugo si insinua nel rigato o all’interno della pasta”. Oppure sempre gli spaghetti ma magari trafilati al bronzo? “È una scelta, questa è una moda, la differenza è minima perché la pasta è sempre la stessa. Anche se a dire il vero quella trafilata al bronzo resta più porosa. Ma, ripeto, si tratta di una moda che nel nostro settore, come in tanti altri, spesso si fa avanti”.
Intanto come va il mercato della pasta? “Ormai si vende sempre, tutto l’anno – continua Margherita Tomasello -. In passato, fino a cinque o sei anni fa si registrava una diminuzione nel periodo delle fave e dei piselli, ovvero fra marzo e aprile. Adesso, invece, il mercato è cambiato. Purtroppo la diminuzione nei consumi va registrato negli ultimi anni a livello nazionale e dalle nostre parti è particolarmente sentito, visto che la Sicilia è la regione dove si consuma la maggior quantità di pasta. Questa decrescita – analizza ancora – va a favore dei fast food. Al piatto di pasta, troppo spesso, qualcuno preferisce il panino, soprattutto, purtroppo, i giovani consumatori. E questo non fa bene alla nostra dieta e neppure alla nostra cultura alimentare”.


M.V.