Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 23 del 23/08/2007

L’AZIENDA Il re delle bollicine

22 Agosto 2007
milazzoh.jpg milazzoh.jpg

    L’AZIENDA

milazzoh.jpgL’azienda di Giuseppe Milazzo a Campobello di Licata, nell’Agrigentino, si contraddistingue per gli spumanti di qualità. Ne produce 5 etichette. “Il nostro Federico II rimane sui lieviti oltre sei anni come i migliori champagne”

Il re delle bollicine

La patria delle bollicine siciliane è a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento. Aria accarezzata dalla brezza marina, colline dolci, buone escursioni termiche. Insomma le condizioni climatiche e il territorio ideali per produrre spumanti.

Se n’è convinto Giuseppe Milazzo, produttore di vini e titolare di una delle cantine più interessanti di tutta la Sicilia. Milazzo è un po’ il re delle bollicine siciliane, non foss’altro perché produce ben cinque varietà diverse di spumanti con prezzi per tutte le tasche, un primato che nel Sud Italia pochi riescono ad eguagliare. I quantitativi magari non saranno altissimi, circa 25 mila bottiglie all’anno, ma, come dice lo stesso Milazzo, “tutto a vantaggio della qualità”. milazzo3659.jpgInsomma gli amanti delle bollicine sanno che anche in Sicilia esiste qualche etichetta di riferimento. Per restare tra le botti della cantina di Giuseppe Milazzo, come non citare il Federico II, l’ammiraglia tra le bollicine di cui è in vendita il millesimo ‘99. “Lo produciamo – aggiunge – come se fosse uno champagne. Almeno a giudicare dai tempi di permanenza sui lieviti che durano alcuni anni, oltre sei anni. Il Federico II è un blend di Inzolia e Chardonnay. Ma anche il Milazzo Riserva, altro spumante a cui teniamo molto segue metodi di produzione simili alle bollicine d’Oltralpe”.
Perché questa passione? “Intanto un amore sbocciato tanti anni fa, quando vivevo a Brescia, provincia nella quale ricade la famosa Franciacorta, terroir ideale per le bollicine. E così ho voluto sperimentare se anche in Sicilia fosse possibile fare qualcosa del genere. Il terroir mi ha dato ragione. Abbiamo tre tipi di terreni, dove l’uva che viene prodotta si presta per vini con le bollicine: alluvionale, collinare calcareo e calcareo-argilloso. E oggi ci fa piacere notare lo stupore positivo di alcuni ospiti quando bevono i nostri spumanti”.
Le altre etichette sono il Milazzo Classico e il Terre della Baronia Gran Cuveè, prodotti col metodo classico. E infine un Milazzo Rosè, l’Excellent, blend di Chardonnay e Inzolia Rosa (dal colore della buccia), dove il residuo zuccherino colloca questo spumante tra gli extra dry, ottimo quindi per essere abbinato a dolci di mandorla e pasticceria secca. “Mentre gli altri, ovviamente sono brut e sono vini da tutto pasto o ottimi per un aperitivo”, spiega ancora Milazzo. Al quale non difetta la cultura dell’attesa. Chi lo conosce sa che alcuni suoi vini sono venduti senza fretta e che possono durare nel tempo, senza problemi. E’ anche per questo che alcuni spumanti sono ancora in cantina ad affinarsi. “Abbiamo circa 18 mila bottiglie di uno spumante del ’94 che si sta evolvendo con tranquillità. L’idea è quello di tirarlo fuori tra qualche anno. Sarà una vera chicca per appassionati. E per noi la conferma che la Sicilia è anche terra di spumanti”.

F. C.