Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 76 del 28/08/2008

L’APPELLO Cinque idee per rilanciare il Marsala

27 Agosto 2008
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    L'APPELLO

“Tutti devono fare la propria parte dai produttori alle pubbliche amministrazioni”
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Cinque idee
per rilanciare
il Marsala
di Leonardo Nicotra*

Un appello per rilanciare il vino Marsala attraverso cinque punti arriva da Leonardo Nicotra, responsabile commerciale dell'azienda Caruso&Minini di Marsala. Un intervento diretto che affronta i diversi problemi cui un vino storico come il Marsala può andare incontro.


1) Il Marsala è un prodotto ormai troppo esposto? Falso. Il Marsala è un prodotto che ha avuto una stagione durata 20 anni (meno del 10% della sua centenaria storia) in cui è stato in mano ad operatori senza scrupoli. La gente – mi risulta – è perfettamente consapevole che, se da un lato il Marsala è ancora un componete della carne Symmenthal (come fedelmente riportato sulla lattina di carne prodotta in Italia), in qualche angolo della città di Marsala ci sarà quel nettare che varrà la pena comprare, di conservare e di bere nelle migliori occasioni. I consumatori sono certi che c'è ancora un Marsala da scoprire.

2) Qual è il peggior nemico del Marsala? I marsalesi. È il paradosso tipico dei siciliani, in particolare di quelli dell'ovest, quello di non avere la minima reale fiducia sulla propria fortuna, su ciò che la natura o il caso hanno loro regalato. Questo paradosso, applicato al Marsala, si traduce nella circostanza che nessuno a Marsala parla di Marsala. La città, le autorità, gli imprenditori stessi del Marsala è come se avessero deciso che qualsiasi azione sul Marsala corrisponde ad una forma di accanimento terapeutico su di un malato terminale senza speranza. Tutto questo è incredibile.

3) Il Marsala è un malato terminale senza speranza? No. Ha soltanto bisogno di qualcuno che con sincera passione ed evidente orgoglio lo riporti nell'unico posto che gli spetta: tra le eccellenze enologiche italiane ed europee.

4) Perché è conveniente investire sul Marsala? Perché se andando in giro per il mondo dici di essere siciliano, la prima risposta che ottieni contiene la parola mafia. Ma se invece dici che vieni da Marsala la prima risposta che ottieni contiene la parola vino. A quel punto devi essere bravo tu a non fargli dire uovo.

5) Il Marsala è un prodotto di nicchia. Provate a dire che il Porto è un prodotto di nicchia. Che significa prodotto di nicchia? Che al massimo si potrà vendere una bottiglia per ristorante o per enoteca? L'attuale produzione di Marsala Superiore, Vergine o comunque diverso dal Marsala fine per uso industriale è stimabile in circa 300 mila bottiglie. Il mercato del vino è troppo grande per il prodotto Marsala. Questo è certo.

Cosa posso fare io come produttore? Cosa dovrebbero fare la città e le amministrazioni? Come produttore devo pensare al Marsala per quello che è senza farmi impressionare dai fantasmi del Marsala nelle scaloppine, nella Symmenthal e nella pasticceria. Il pensiero deve essere: se il Barolo non è buono soltanto per fare il brasato, il Marsala non serve solo per fare le scaloppine. Come produttore devo avere il coraggio di issare nel punto più alto della mia offerta una bottiglia di Marsala. Nel gran Pavese dei vini siciliani manca la bandiera del Marsala. Il mio impegno è quella di aggiungerla nel punto più visibile.
Come commerciale e uomo di mercato, userò il Marsala come il vero emblema del mio modo di fare vino in questa città e comunicherò l'orgoglio di vivere e lavorare qui. Basta vendere un vino rosso che porta il nome di una città (Avola) che è circondata da pomodori. Il mio è un'altra cosa, è la prima Doc italiana.
Come operatore, mi aspetto che la città adotti di nuovo il suo vino e che l'amministrazione locale faccia di tutto per avviare un movimento di opinione positivo sul Marsala. Qualche esempio: la città di Marsala è sede di una delle più antiche scuole enologiche d'Italia, la cui decadenza ha seguito in parallelo quella del vino Marsala. La città deve adottare questa scuola ed investire perché torni ad essere una sede d'eccellenza.
Mi aspetto, anzi auspico fortemente, che si imponga una revisione del disciplinare della Doc Marsala che ne riduca le tipologie (massimo 5) e che attribuisca ai Marsala più pregiati la qualifica di Docg, che imponga l'indicazione della data di vendemmia o della miscelazione
.


* responsabile commerciale di Caruso&Minini