Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 127 del 20/08/2009

L’EDITORIALE L’Economist elogia il vino siciliano

20 Agosto 2009
economist economist

L’EDITORIALE

L’autorevole giornale inglese cita la produzione dell’Isola come eccellenza in un contesto molto negativo. Nemo profeta in patria…

L’Economist
elogia
il vino siciliano

di Fabrizio Carrera


È inutile nasconderlo. Quando qualcuno, meglio se straniero, si accorge quanto siamo bravi la cosa ci fa piacere. Ultimi in ordine di tempo sono quelli dell’Economist, autorevole rivista inglese che spazia nel mondo, ospita acute analisi, talvolta bacchetta Berlusconi (ma questa è un’altra storia) e spesso anticipa con i suoi articoli tendenze e mode. Nel numero in edicola l’Economist dedica un ampio articolo al Sud Italia. Il titolo è di quelli duri la cui traduzione suona più o meno così: «Mezzogiorno senza speranze». L’analisi è spietata e in effetti non lascia spazio all’ottimismo. Tuttavia ad un certo punto si sottolineano quelle che sono le eccellenze del Sud Italia, quelle per cui vale ancora (forse) spendere qualcosa, sbracciarsi, e credere nel futuro. Tra queste, udite udite, c’è il vino siciliano, perché è definito dal giornale inglese tra i migliori d’Italia. Anzi la frase, («Some of Italy’s best wine now comes from Sicily») dice che alcuni dei vini migliori d’Italia ora vengono dalla Sicilia. Non è una novità che si elogi il vino siciliano. Pur tuttavia ci piace segnalare che lo faccia l’Economist che è pur sempre un giornale molto letto in tutto il mondo. E soprattutto che lo si faccia in un contesto non certo positivo. Dove il Sud del nostro Paese è descritto come una zona senza speranze con tanto di cifre e dati. Le altre eccellenze del Sud Italia citate nell’articolo tra l’altro non riguardano altri esempi del sistema agroalimentare. Viene da chiedersi se alla fine il vino salverà la Sicilia. Chissà. Certo è che forse a molti produttori farebbe piacere che quest’alta considerazione ce l’avessero anche politici e amministratori in terra di Trinacria. Loro, i produttori, ne sanno qualcosa tra carte e documenti, talvolta strozzati dalla lentezza della burocrazia, da finanziamenti negati e altro ancora. Non ultimo l’argomento Doc Sicilia, il tema più attuale, su cui proprio la politica che deve decidere si è presa una pausa di riflessione, colpa anche del mese di agosto. Speriamo che si decida in fretta. Favorevoli o contrari, poca importa purché si sappia cosa ne pensa l’assessore all’Agricoltura Michele Cimino di questa tanto attesa e contestata Doc Sicilia. All’Economist un grazie per l’attenzione sperando che chi ha scritto l’articolo non beva certi vini siciliani che comunque non ci fanno onore. La qualità non conosce scorciatoie. Ma tutti i produttori lo sanno?