Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 128 del 27/08/2009

LA SICILIA CHE SFIDA LA CRISI Un albergo che lascia il Signum

27 Agosto 2009
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LA SICILIA CHE SFIDA LA CRISI

Solo un lieve calo di presenze in bassa stagione per l’hotel di Salina che ha ottenuto il premio Best in Sicily 2009. Luca Caruso, gestore con la sorella e i genitori: “Qui il turista cerca sapori e benessere”

Un albergo
che lascia
il Signum

Era un piccolo borgo fatto di case patronali e magazzini agricoli, adagiato tra la campagna tipicamente mediterranea di Salina ed il mare spalancato sulla bellezza selvaggia di Panarea e di Stromboli. Dal 1990 è il “Signum” della famiglia Caruso, ovvero un hotel con trenta stanze, circa quaranta dipendenti, terrazze, giardini, piscina e centro benessere a cui Cronache di Gusto ha conferito il premio Best in Sicily 2009 come miglior albergo siciliano.

Un luogo in cui Malvasia e capperi, prodotti tipici dell’isola eoliana, sono diventati addirittura la base per una linea di cosmetici. E che proprio per i suoi servizi e la sua accoglienza familiare non sembra subire gli scossoni della crisi, come spiega Luca Caruso che, insieme alla madre, Clara Rametta, al padre Michele e alla sorella Martina, gestisce la struttura.

Come è andata la stagione?
“Un lieve calo delle presenze, soprattutto nella bassa stagione, statisticamente c’è stato. In questo momento, però, siamo al completo e nonostante le incertezze per il mese di settembre, credo che l’isola abbia reagito bene. La crisi, ed è un aspetto positivo, ha permesso di avvicinare maggiormente i siciliani alla nostra realtà. Ci sono meno inglesi, da sempre turisti privilegiati nella nostra zona, ma più francesi ed italiani”.

Come stanno cambiando le esigenze dei turisti?
“Beh, sono sempre più esigenti, ma soprattutto nelle cose semplici, elementari. Sono molti attenti ad essere serviti bene, mangiando cibo genuino ed in un ambiente pulito e confortevole. Molti dei nostri clienti sono degli habitués, che vengono qui in cerca di tranquillità, per prendersi cura di loro stessi. Ecco perché abbiamo voluto puntare sul centro benessere, che ha appena aperto i battenti. Poi qui il contesto naturale aiuta molto e basta rispettarlo per offrire uno spettacolo unico”.

Quanto conta l’enogastronomia per un territorio dal punto di vista turistico che, nel caso di Salina, vuol dire essenzialmente capperi e Malvasia?
“Moltissimo. Se Salina è oggi una delle più ricercate tra le isole Eolie è anche grazie alla sua agricoltura ed ai suoi prodotti tipici. Un turista cerca anche questi sapori e nel nostro ristorante, dove il primo chef è mio padre, cerchiamo di rispondere a questa esigenza. Ci sforziamo di presentare, attraverso il cibo, la Sicilia nel suo complesso e proponiamo, grazie anche alla collaborazione di Vincenzo Minieri, che si occupa della nostra cantina, dei veri e propri percorsi del gusto. Non solo, abbiamo deciso di utilizzare per le loro proprietà salutari capperi, Malvasia, ma anche limoni, arance e fichidindia come base per una linea di cosmetici che viene utilizzata nel nostro centro benessere”.

Su cosa deve puntare Salina nei prossimi anni?
“Valorizzare ulteriormente l’enogastronomia, ma anche offrire degli eventi culturali che permettano di destagionalizzare il turismo. Fondamentale, poi, è preservare il nostro patrimonio naturalistico, con un’attenzione alla pulizia dell’isola, alla cura del suo verde, dei suoi paesaggi. Sono queste le vere risorse”.

Quali sono i progetti futuri per il “Signum”?
“Cercheremo intanto di consolidare la nostra esperienza e di mantenere gli standard raggiunti finora e sarà già un gran lavoro! Sicuramente punteremo ulteriormente sul centro benessere, in modo da renderlo accessibile a tutti e non solo ai clienti dell’hotel”.

Sandra Figliuolo