Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 179 del 19/08/2010

LA CURIOSITA’ La cambusa fa rifornimento

19 Agosto 2010
cambusa cambusa

LA CURIOSITA’

Due enotecai siciliani che vendono vino alle imbarcazioni pronte a salpare: “Spumanti e champagne sono i più gettonati”

La cambusa
fa rifornimento

Gli amanti delle barche lo sapranno, non c’è niente di meglio di un aperitivo a bordo in attesa di consumare la cena, cullati dal mare dopo una giornata di sole. Ma quanto e cosa scelgono di bere gli armatori e gli appassionati di gite in barca per allietare le serate a bordo?

Lo abbiamo chiesto a due enotecai che si occupano di rifornire le cambuse di imbarcazioni pronte a salpare per le vacanze estive, Franco Giglio della storica enoteca Cibus a due passi dalla banchina del porto di Palermo, e Danilo Conti, enotecaio nel bel mezzo delle Eolie a Lipari. 
“Prima di tutto bisogna dire che c’è stato un abbattimento delle richieste di rifornimento di cambuse di circa il 30%”, racconta Danilo Conti, sembra così che la crisi non sia rimasta sulla terra ferma, ma sia salpata insieme all’equipaggio. Bisogna dire però che l’appassionato italiano non rinuncia all’acquisto delle eccellenze, ecco perché il prodotto più richiesto è lo champagne. “In generale le richieste seguono tutte più o meno lo stesso teorema, il cliente straniero acquista prodotti del territorio, mentre quello siciliano compra il classico champagne – racconta Franco Giglio di Cibus, enoteca che rifornisce agenzie di charter nautici a Palermo ed in giro per l’isola –. Se parliamo di clienti locali, privilegiano sempre gli champagne delle più grandi maison francesi, come Pommery o Laurent-Perrier, tralasciando anche le bollicine italiane, anche se devo ammettere che ultimamente si sta assistendo ad un’inversione di marcia dovuta anche al prezzo che spinge a bere spumanti, ben meno cari degli champagne, ma spesso anche superiori in qualità. I clienti stranieri sono invece incuriositi dalle etichette siciliane di fascia medio alta, tra i prodotti più apprezzati ci sono gli spumanti metodo classico di Milazzo, Tasca d’Almerita e Murgo, tre eccellenti esempi di come si possono fare ottime bollicine in Sicilia”.
Spumanti e Champagne sembrano avere la precedenza su qualsiasi altro prodotto, inoltre quast’anno il pubblico ne ha richiesto molto le versioni rosè, come racconta Danilo Conti  “Ho notato una crescente richiesta di champagne e spumanti rosè, ho infatti venduto parecchi Dom-Pérignon, Cristal e Ruinart rosè”.
Hanno sempre un discreto successo poi, gli aromatici, soprattutto in versione siciliana, come il Coste all’ombra di Maurigi, il Mozia  di Tasca d’Almerita da uve Grillo, il Pietra Nera di De Batoli, come Zibibbo secco, ma anche i prodotti di aziende come Cottanera e Baglio del Cristo di Campobello.
Ad incuriosirsi al fenomeno Etna sono più gli stranieri che gli italiani, che ricercano soprattutto le etichette della Passopisciaro e di Tenuta delle terre nere. “Mi rammarico un po’ quando ascolto queste richieste da parte di clienti di fuori e non italiani – spiega Conti -. Chi acquista Etna così come altri prodotti siciliani spesso ritorna per anni di fila per provare altro perché è rimasto soddisfatto”. 
Altro importante fenomeno è quello dei vini rossi poco strutturati da bere freddi. Sono sempre di più i clienti che entrando in enoteca e sanno già cosa scegliere per accompagnare un buon pesce arrosto o una zuppa, tra i più richiesti il Fiammato di Miceli, il Bacca Rossa di Maurigi, il Frappato o il Cerasuolo di Vittoria di Avide e Valle dell’Acate.
Infine, tra i clienti c’è anche qualche collezionista, che d’estate non smette di andare alla ricerca di  prodotti particolari come il Sassicaia o qualche chicca francese.

Laura Di Trapani