Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 179 del 19/08/2010

RICETTE FAI-DA-TE Un apicoltore tra i fornelli

19 Agosto 2010
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RICETTE FAI-DA-TE

Carlo Amodeo, re delle arnie a Termini Imerese, è anche un valido chef. Ecco il suo “Polpo alla barilotta”, segreto della sua famiglia

Un apicoltore
tra i fornelli

Assorto tra le arnie, a dialogare con la sua ape nera sicula, così possiamo immaginarci Carlo Amodeo, l’esperto apicoltore di Termini Imerese, certo non tra i fornelli. Invece oltre ad essere punto di riferimento del comparto nazionale, è anche un cuoco provetto e abile pescatore. Questa volta ha deciso di prenderci per la gola non con i suoi mieli ma con con il “Polpo alla barilotta”. Squisitissimo stufato di polpo, esclusiva ricetta, anzi segreto di famiglia, di cui ci offre un piccolo assaggio raccontandocelo, con annessa ricetta.


“Ricordo di avere sempre mangiato il polpo alla barilotta, e non so nemmeno perché si chiami così. In casa mia è un piatto che si è sempre fatto. Non è mai mancato sulla nostra tavola. Mia madre lo cucinava. Ma non saprei dire se fosse una sua ricetta o se lo cucinassero al suo paese, a Ribera. Certo è un sapore che ricorda la mia infanzia. E mi piace cucinarlo ogni tanto per me e anche  per proporlo ai miei ospiti. È una variante che ha sempre avuto successo. Oltretutto è anche facile da preparare.
Il polpo deve essere intanto il nostro Maiolino, pescato il giorno stesso in cui lo si deve cucinare, perché questa ricetta prevede l’utilizzo dell’emato pancreas, la sostanza marrone contenuta in una sacchetta all’interno della testa. Va infatti pulito a parte per estrarre questo sacchetto. Se non è fresco, questa sostanza può dare un cattivo sapore. Della testa quindi si terrà solo questo perché le interiora non vanno cucinate.
Per procedere alla preparazione basta fare un soffritto di cipolla con aglio tagliato sottile. Appena si rosola il tutto, mettere il polpo tagliato a pezzetti e insaporirlo con sale e pepe, quindi chiudere col coperchio il tegame. Il polpo cuocerà nella stessa acqua che butterà. Quando si giunge a metà cottura sfumare il polpo con un bicchiere di vino bianco, possibilmente secco. Poi aggiungere la sostanza che è nel sacchetto e amalgamare. Si procede poi con l’aggiungere delle patate tagliate a pezzetti della stessa quantità del polpo. E si continua a farlo cuocere a fuoco lento. A fine cottura aggiungere basilico e prezzemolo, a piacimento. Servire e gustarselo.

Testo raccolto da Manuela Laiacona