Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 180 del 26/08/2010

A TAVOLA Il pesce a metro

22 Agosto 2010
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A TAVOLA

Nuove norme per l’acquisto e il consumo di prodotti ittici. Al di sotto di certe misure vietato vendere orate e co. 

Il pesce a metro

Mangiare una frittura di pesce o un sautè di vongole si può, ma con un metro in mano, perchè per salvaguardare le specie marine l’Unione europea e l’Italia impongono un limite minimo di taglia, al di sotto del quale il prodotto ittico, molluschi compresi, non può essere commercializzato.

Disco verde quindi per orate lunghe almeno 20 centimetri, che diventano 11 per triglie e sardine, 18 per sgombri e tornano a 20 per le sogliole.
È la Federcoopesca-Confcooperative a tracciare la mappa dettagliata delle oltre trenta specie ittiche che assicurano una dieta “eco-compatibile” e ricca di omega 3, per aiutare i consumatori a districarsi tra taglie e lunghezze; i metodi di calcolo, infatti, variano se si ha a che fare con pesci, piuttosto che molluschi o crostacei. Ma non è solo una questione di taglia, perchè ci sono alcuni prodotti ittici, ricorda Federcoopesca, che non possono essere commercializzati in Italia per la salvaguardia della specie o perchè sono nocivi per l’uomo. È il caso, per esempio, dei datteri di mare, dello squalo bianco, di quello elefante o del pesce palla e istrice.
L’associazione degli operatori della pesca mette in guardia anche su specie di minor valore commerciale fatte passare per pregiate. Il riferimento è per la platessa spacciata per sogliola, del persico africano per “pesce persico” del novellame di sardine (bianchetto) per pesce ghiaccio Neosalanx tangkahkeii, del pesce topo per merluzzo e della vongola comune per vongola verace. Il consiglio dei pescatori è dunque quello di fare acquisti in negozi di fiducia o mangiare in ristoranti che puntino sulla qualità della materia prima.
Da ricordare, infine, che già dall’inizio dell’estate i menù a base di pesce dovrebbero essere cambiati a seguito dell’entrata in vigore, dal primo giungo di quest’anno, del regolamento del Mediterraneo. Niente più seppie, calamaretti e telline sulle tavole degli italiani, come anche addio a rossetti, bianchetti e latterini, frittura di paranza. La Commissione europea ha infatti deciso nuov regole per la pesca del Mediterraneo: reti a maglie più larghe e nuove, più lunghe, distanze dalla costa. Vincoli che già a partire da questi mesi porteranno alla scomparsa dalle nostre tavole di specie ittiche che avevano una solida tradizione gastronomica ma che erano ormai da tempo conto l’obiettivo della Ue di salvaguardare le specie a rischio di estinzione.