Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 6 del 26/04/2007

IL PRODOTTO: L’Igp per il “Femminello”

26 Aprile 2007
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    IL PRODOTTO
limoneh.jpgRiconoscimento del marchio per il limone di Siracusa. Il presidente del Consorzio: “Strumento di tutela ma soprattutto sarà una leva per il marketing”

Igp per il “Femminello”

Il limone di Siracusa, a partire dalla prossima campagna 2007/2008, potrà fregiarsi del marchio Igp. Dopo un iter durato sette anni, il ministero delle Politiche agricole ha approvato il piano dei controlli predisposto dall’organismo di certificazione prescelto dal Consorzio del limone.


foto_moschella.jpgAi più recenti riconoscimenti, l’Unesco da un lato e le due Igp per il pomodoro e il melone di Pachino, Siracusa aggiunge dunque una nuova “perla”. Al centro di questo riconoscimento il “Femminello siracusano”. Il limone di Siracusa può contare infatti su un patrimonio varietale autoctono costituito prevalentemente da una popolazione di cloni del gruppo “Femminello”. Le piante presentano un eccezionale vigore, una produttività e una qualità dei frutti straordinarie, oltre al succo e agli oli essenziali dati dal frutto.
Le epoche di produzione sono quattro. Si inizia con il “primofiore”“ che va da ottobre a dicembre, da gennaio a marzo si raccoglie il limone “invernale”, da aprile a maggio il “bianchetto” e da agosto e settembre il “verdello”. La pianta del limone ha bisogno di sentire il mare: è per questo che i limoneti, nel disegnare la loro geografia, abbracciano le città di mare. In modo particolare la coltura del limone si estende lungo la fascia costiera dei comuni di Augusta, Melilli, Priolo, Siracusa, Avola, Noto e Rosolini. La produzione e la trasformazione possono avvenire solo nella zona geografica delimitata.
Il piano dei controlli stabilirà la cadenza delle visite ispettive, la creazione degli elenchi dei produttori, le operazioni di etichettatura, le eventuali esclusioni dal ciclo produttivo, le procedure di campionamento e le tariffe richieste ai produttori che usufruiscono della denominazione. In pratica si tratta del passaggio del procedimento che dà il via libera all’uso del marchio. “L’Igp – spiega Fabio Moschella, presidente del Consorzio – non dovrà essere visto solo come uno strumento di tutela ma soprattutto come una leva di marketing, motore per l’export e valore aggiunto per l’accrescimento del reddito degli agricoltori. L’Igp – continua – permetterà una identificazione più facile del limone di Siracusa sul mercato e ne migliorerà la credibilità agli occhi del consumatore”.

Gianna Bozzali