Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 55 del 03/04/2008

IL DIBATTITO “Assovini, il nome giusto è Diego Planeta”

02 Aprile 2008
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    IL DIBATTITO

Alessio Planeta non è disponibile a proseguire l’opera all’interno dell’associazione. Per la successione di Lucio Tasca d’Almerita propone il patron di Settesoli. “È l’uomo adatto per creare sinergie con l’Istituto vite e vino e alessio_planeta_intervista.jpgl’assessorato regionale all’Agricoltura”

“Assovini,
il nome giusto è
Diego Planeta”

Lo abbiamo tirato in ballo lo scorso numero di cronachedigusto.it assieme ad altri due importanti nomi di imprenditori vitivincoli, possibili successori di Lucio Tasca d’Almerita alla guida dell’Assovini Sicilia.

Ci ha chiamato, vuole dire la sua, manifestare la sua indisponibilità e lanciare un altro nome perché continui il lavoro fatto in questi sei anni dal patron di Regaleali.

Allora Alessio Planeta, chi dovrebbe guidare l’Assovini?
«Intanto ho appreso che Lucio Tasca vuole lasciare e vorrei dirgli grazie per quello che ha fatto. Tenere insieme tante aziende non è cosa facile dalle nostre parti. Poi vorrei dire che mi piacerebbe che fosse Diego Planeta a prendere il suo posto. Non so cosa ne pensa l’interessato ma ci troviamo davanti a due sfide importanti».

planeta_2_diego.jpgQuali?
«Da un lato la necessità di continuare l’attività di comunicazione sul vino attraverso soprattutto Sicilia en primeur, oggi itinerante e direi una manifestazione ormai molto bella e importante per tutti noi. Dall’altro la necessità, ancora più stringente, di creare sinergia tra la stessa Assovini, l’Istituto vite e vino e l’assessorato regionale all’Agricoltura. Sono tutti pezzi importanti ma per dare il meglio devono sentirsi come parti di un’orchestra».

E quindi?
«Credo che Diego Planeta possa dare una mano concreta per tenere tutto insieme. Tra l’altro gli enti pubblici oggi possono essere fondamentali in un aspetto, quello della ricerca. Abbiamo bisogno di sapere ancora parecchie cose sui vitigni, sui territori, sui vini che si possono produrre e la ricerca assume un ruolo fondamentale. Ci vuole un coordinamento tra le varie attività. E soprattutto bisogna evitare di duplicare le iniziative, altrimenti si perdono soldi e tempo».

Le piccole aziende di Assovini intanto chiedono più spazio…
«E lo strameritano. Ma nell’associazionismo lo spazio spesso si conquista partecipando alla vita associativa e manifestando le proprie esigenze. Non c’è modo migliore».

Sicilia en primeur continuerà a «viaggiare»?
«Credo proprio di sì, almeno lo spero. Dopo Palermo, Taormina, Trapani e Marsala, toccherebbe a Siracusa, Ragusa e Agrigento. E magari per il decennale si torna a Palermo. È solo un’idea. Però…».


F. C.