Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 55 del 03/04/2008

LABORATORIO Buono e sano

02 Aprile 2008
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    LABORATORIO

feotto_todaro.jpgSecondo una ricerca del Coribia il vino siciliano può rallentare lo sviluppo dei tumori. Primeggia il Perricone di Feotto dello Jato

Buono e sano

Che un po' di vino faccia bene all'organismo si sa. Ma c'è di più. Secondo un'indagine condotta dal Coribia (Consorzio di ricerca sul rischio biologico in agricoltura) alcuni rossi, in particolare quelli siciliani, riescono a rallentare lo sviluppo dei tumori. Il merito sarebbe di alcune sostanze contenute nel vino: fra tutte, resveratrolo e piceatannolo.

La ricerca in questione è stata realizzata dal Coribia, ovvero un ente di ricerca che dipende dall’assessorato regionale all’Agricoltura, su alcuni vini rossi siciliani, soprattutto sul Perricone “Vigna Curria” della casa vitivinicola Feotto dello Jato di San Giuseppe Jato. “Lo studio del Coribia, diretto dal professore Nicola Gebbia – spiega Calogero Todaro, che dell'azienda è agronomo, direttore tecnico, responsabile della produzione, direttore marketing e commerciale – è stato rivolto in particolare a sostanze come resveratrolo e piceatannolo, diffuse nel bacino del Mediterraneo. Si è visto che il piceatannolo soprattutto, è molto diffuso nei vini rossi siciliani. Questa è una sostanza di difesa delle piante che ha però anche effetti benefici nel corpo umano”.
Di che si tratta? “Dall'indagine del Coribia – aggiunge Todaro – si è visto che il piceatannolo ha un effetto di controllo delle cellule tumorali. Ed è già stato testato nei ratti. Lo studio, inoltre, ha messo in luce che il nostro Perricone è un vitigno che possiede una concentrazione di resveratrolo e di piceatannolo molto superiore rispetto agli altri rossi siciliani, dieci volte superiore anche al Nero d'Avola”. Ma se è vero che il vino siciliano ha simili proprietà benefiche, quanto bisogna berne? “Il dibattito è aperto – continua Todaro -. Ritengo che c'è ancora molto da studiare e la questione va senz'altro approfondita. Al momento è comunque un fatto sensazionale che sostanze di difesa della pianta possano dare benefici all'organismo umano. Penso che l'importante sia evitare gli eccessi, cioè evitare di bere troppo, cosa che annullerebbe gli effetti benefici. Se c'è moderazione il buon bicchiere di vino fa sempre bere”.

G.L.M.