Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 107 del 02/04/2009

VIVERE DI VINO Alessio Planeta: “Il mio Etna”

02 Aprile 2009
planeta planeta

VIVERE DI VINO

In via di definizione il primo vino proveniente dal vulcano. “Siamo attratti dalle sperimentazioni. Il Vinitaly? La crisi arriverà anche a Verona”

Alessio Planeta:
“Il mio Etna”

Un vino sull’Etna targato Planeta. La prima sperimentazione sarà un bianco, Carricante con una piccola aggiunta di Riesling, che sarà presentato al Vinitaly del 2010 a quattro anni dall’acquisto della prima azienda di Planeta sul vulcano.

In un primo momento sono stati acquistati dieci ettari (di cui sette già vitati) a Passopisciaro, in contrada Sciara Nuova a 850 metri, la vigna da cui arriva questo bianco. L’altro appezzamento sempre dieci ettari soltanto sei dei quali già messi a coltura, si trova su Monte La Guiardia, tra Castiglione e Randazzo, a 750 metri di quota. “Quando nel 2006 abbiamo deciso di investire sull’Etna – spiega Alessio Planeta – l’obiettivo era proprio quello di lavorare sui bianchi. Mi erano sempre piaciuti i vini di questo genere, del genere Pietramarina, l’idea era quella di fare bianchi da lungo invecchiamento”.

Poi, però, strada facendo c’è stato qualche cambiamento.
“Il nostro Dna ci porta alla sperimentazione, e così abbiamo inserito una piccola percentuale di Riesling, circa un decimo. Ne viene fuori un bianco elegante e minerale che rappresenta bene il territorio in cui  nasce”.

Cosa risponde a chi dice che l’Etna non deve diventare terra di conquista dal punto di vista enologico?
“Risponderemo con i fatti. Noi faremo vini dell’Etna ma non credo a un mondo che sta fermo e non si guarda attorno. Credo nelle sperimentazioni, nel vino non ci sono ricette preconfezionate, ci sono grandi spazi di evoluzione e apprendimento”.

Come sarà questo Vinitaly?
“Un Vinitaly in difesa, non ci posiamo aspettare grandi cose. La crisi ha investito di petto il mondo del vino. È molto preoccupante”

Le imprese devono continuare a investire o fermarsi e guardare cosa accade?
“Le aziende devono guardarsi profondamente dentro. Noi non ci fermiamo. A giugno apriamo il resort a Menfi, e poi c’è altro nel mondo del turismo. Continuiamo a investire anche sui vigneti, si deve fare”.

Il turismo è la nuova frontiera?
“Credo nella diversificazione del business. Riceviamo migliaia di persone l’anno poterle ospitare può essere una carta in più. È un’evoluzione naturale del nostro lavoro”.

Altro in cantiere?
“Non dico di più ma ci sono altre zone da esplorare, anche l’Etna è un grande investimento e l’anno prossimo avvieremo anche la costruzione della cantina”.
 

Marco Volpe