Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 109 del 16/04/2009

VIVERE DI VINO “Così comunico il vino”

16 Aprile 2009
mori mori

VIVERE DI VINO

Tiziana Mori, responsabile delle relazioni esterne di GIV, il Gruppo Italiano Vini, dice la sua su marketing ed enologia. “Conta soprattutto ciò che i consumatori trovano nel bicchiere”

“Così comunico
il vino”

Quel che conta è ciò che sta nel bicchiere, molto più del marketing. Se a dirlo è la responsabile delle relazioni esterne della prima azienda vinicola in Italia, ci si può fidare.

Tiziana Mori (nella foto), dal 2002 numero uno dei rapporti esterni del Gruppo italiano vini, friulana di nascita, di Monfalcone, e trasferita in Veneto parla delle sue esperienze prima nel campo della moda e poi nel mondo del vino, passando per una passione che è andata crescendo.

Com’è cominciata quest’avventura?
“Negli anni Ottanta, al ritorno dall’Inghilterra dove avevo vissuto per tre anni e mezzo, ebbi la fortuna di entrare in Benetton dove avevo mandato un curriculum. Grazie al mio inglese cominciai a lavorare nel primo magazzino automatizzato italiano. Venivano in tanti per visitarlo e io mi occupavo degli ospiti e delle visite a queste nuove strutture, venivano anche tantissimi giornalisti”.

E poi?
“Da Benetton ho conosciuto mio marito e quando lui ha cambiato lavoro e città l’ho seguito e così ci trasferimmo a Vicenza dove iniziai a lavorare da Zonin occupandomi primo dell’ufficio export e poi delle pubbliche relazioni. Di vino non sapevo nulla: ho fatto corsi sommelier, ho imparato tanto dagli enologi con cui lavoravo. Mi innamorai del vino, un prodotto che ha a che fare con la natura, un prodotto di moda, le donne che parlano di vino sono guardate con ammirazione”.

Cosa la colpisce di un vino.
“Non seguo i canoni tradizionali della degustazione, è come andare a una mostra: è l’opera che dà emozione, esattamente come avviene per un bicchiere di vino. Il territorio è importante, come fai ad assaggiare un Grillo senza immaginare la Sicilia, lo stesso vale per i rossi della Valtellina”.

Il vino fa tendenza. Ma la sua diffusione è più legata alla moda o al gusto?
“Bere vino è di moda, questo è certo. Il mio assicuratore non conosce il vino ma beve l’Aglianico per far figura con gli amici, perché ne sa la storia. E come non notare che anche i ragazzi ormai lo bevono chiedono Franciacorta, Nero d’Avola, Morellino. Questo fa capire che al di là della moda anche il gusto fa la differenza”

Qual è il segreto per comunicare bene un vino?
“È un prodotto così particolare che non è difficile da comunicare. Basta raccontare le storie dei produttori, delle vigne. È sufficiente dire la verità, non serve aggiungere altro. E poi io sono una scorpione metto passione in tutto quello che faccio e non ho mai avuto difficoltà”.

I territori più facili da comunicare?
“Quelli che mi piacciono di più, che conosco meglio. Per ora molta curiosità si sta concentrando sull’Amarone”.

Vino preferito?
“Tanto per restare in tema in questo periodo apro spesso un Ripasso della Valpolicella ma non è il mio preferito”.

Il mondo del vino è in continua evoluzione. Chi sta facendo i lavori migliori in questo periodo?
“La Sicilia e la Puglia. Riescono a produrre, grazie ai loro terroir, vini molto affascinanti. Si trova il territorio nel bicchiere. Se penso alle grandi cantine siciliane dicono che hanno lavorato molto bene, anche a livello di comunicazione”.

Conta di più il marketing o il vino?
“Di certo conta più quello che c’è nel bicchiere. Col marketing si attrae il pubblico ma se poi il prodotto non corrisponde… Diciamo che dev’esserci un buon equilibrio”.

Si fa abbastanza in campo di comunicazione?
“Soprattutto in periodo di crisi come questo, anche se nel nostro settore non è tutto così negativo, penso che le aziende dovrebbero investire di più. Ma la viticoltura viene dall’agricoltura ed è quasi naturale che un agricoltore preferisca investire meno in pubblicità che sul territorio”.

Un pensierino sull’Etna GIV lo sta facendo?
“Per il momento no. Ma personalmente amo quel territorio e sono un’estimatrice di Salvo Foti e dei suoi vini”.

Marco Volpe