Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 110 del 23/04/2009

IL CASO Le dimissioni di Casavecchia

23 Aprile 2009
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IL CASO

Il direttore generale e direttore tecnico di Duca di Salaparuta e Florio lascia gli incarichi dopo quasi otto anni. L’Illva di Saronno, proprietaria delle due storiche aziende siciliane, pronta a nominare i successori. Ecco i retroscena di un commiato che farà rumore nel mondo del vino

Le dimissioni
di Casavecchia

di Fabrizio Carrera

La notizia ha cominciato a circolare un po’ di giorni prima del Vinitaly. Un’indiscrezione che ormai è quasi di dominio pubblico. Carlo Casavecchia (nella foto), direttore generale della Duca di Salaparuta e della Florio ha presentato le dimissioni.

Ufficialmente non si conoscono le motivazioni ma secondo i più informati la decisione è legata ad una contrapposizione ormai quasi insanabile tra lo stesso Casavecchia e la proprietà delle due storiche aziende siciliane, la Illva di Saronno: contrasti legati ad aspetti produttivi e soprattutto commerciali. Punti di vista diversi che nel corso degli anni si sono fatti sempre più incompatibili. D’altra parte Casavecchia è uomo del vino, i Reina, invece nascono come produttori di liquori (é loro il Di Saronno, etichetta molto nota in tutto il mondo) e probabilmente questa appartenenza diversa ha finito col pesare in modo determinante.
Casavecchia ha così presentato la lettera di dimissioni durante un consiglio di amministrazione della Duca di Salaparuta di cui è componente, una lettera indirizzata al presidente della società, Augusto Reina, che è anche amministratore delegato della Illva, la holding che controlla le cantine siciliane.
Cosa accadrà adesso? Da un lato la proprietà vuole rendere ufficiale la notizia delle dimissioni di Casavecchia non appena avrà definito il successore o, per meglio dire, i successori perché è probabile che il posto sarà rimpiazzato da un direttore generale e da un responsabile tecnico.
Casavecchia d’altra parte fin dal suo primo giorno del suo arrivo a Casteldaccia ha assunto entrambi i compiti. In ogni caso si tratterà di uno scossone non indifferente per la Duca di Salaparuta e la Florio. Non è difficile pensare a stravolgimenti di persone e ruoli. Un enologo che attualmente lavora presso una cantina marchigiana potrebbe essere il successore chiamato a dirigere le aziende dal punto di vista tecnico.
Vedremo. Intanto Casavecchia, 47 anni, origini piemontesi, (è di Diano D’Alba, paese langarolo dove possiede una piccola cantina di famiglia e dove produce 50 mila bottiglie tra Dolcetto e Barolo), infaticabile lavoratore, ha confidato a qualche amico che il suo desiderio sarebbe quello di continuare a lavorare in Sicilia, una terra che ama molto, che professionalmente gli ha dato molto e che non ha ancora smesso di sorprenderlo, enologicamente parlando. In questi giorni tuttavia sta valutando qualche offerta che gli è arrivata dal Nord Italia.
La sua carriera è comunque cominciata in Sicilia, nel 1984, quando, fresco di titoli di studio, ha cominciato a lavorare a Marsala proprio per la Florio, quando era ancora anche di proprietà della Cinzano. In Sicilia c’è rimasto fino al ’96. Vi è tornato nel 2001 all’indomani dell’acquisizione della Duca di Salaparuta di proprietà della Regione Siciliana da parte della Illva di Saronno per 141 miliardi di lire.
Casavecchia in questi anni è stato l’artefice dell’acquisizione di vigneti in provincia di Caltanissetta e in quella di Catania, sull’Etna. Ha cambiato filosofie produttive e ha contribuito a una nuova immagine dell’azienda che continua ad essere un marchio siciliano noto in tutto il mondo. Attualmente tra Casteldaccia e Marsala si producono circa 10 milioni di bottiglie.
Al suo fianco per qualche anno anche Giacomo Tachis, il principe degli enologi italiani che è stato consulente tecnico e componente del cda della Duca di Salaparuta.

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