Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 111 del 30/04/2009

>> Gambacorta: “Una novità che convince”

30 Aprile 2009
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Gambacorta: “Una novità che convince”

Un sì convinto al vino dealcolizzato arriva da Bruno Gambacorta, giornalista enogastronomico e curatore della rubrica del Tg2 “Eat parade”. “Se i consumatori hanno accettato la birra analcolica che occupa il dieci per cento del mercato di birra in Italia – dice -, perché dovremmo snobbare il vino senza alcol?”.

Un prodotto senza alcol non rischia di snaturare il vino?
“Gli spagnoli i francesi, i tedeschi lo hanno già fatto. Con le limitazioni e i problemi di salute che possono essere legati al consumo di alcol, a meno che non si decida di imparare a bere la Coca cola sulla carne, dovremo farne un’abitudine. Dovremo buttarci su questo mercato prima di essere colonizzati da altri”.

Si possono dealcolizzare anche vini d’annata?
“Certo. Quello che viene imbottigliato è un vino vero e proprio, non è un succo d’uva. D’altra parte, a conti fatti, l’alcol è l’unica cosa del vino che può fare veramente male”.

E il gusto?
“Ho provato un Montepulciano d’Abruzzo di dieci anni, giuro che il sapore era molto simile a quello tradizionale”.

Ci sono vitigni più o meno indicati?
“No, la privazione dell’alcol si può fare su qualsiasi vino”.

Parlare di un vino del genere è particolarmente attuale con riferimento alla discussione sui nuovi limiti per il consumo di alcol. Cosa ne pensa di eventuali restrizioni?
“Dobbiamo valutare il risultati. Non possiamo continuare a fare differenziazioni fra vino e superalcolici. Deve diventare un’abitudine: chi guida non beve”.
 

M.V.