Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 111 del 30/04/2009

L’AZIENDA Dall’Etna nuovi vini all’altezza

30 Aprile 2009
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L’AZIENDA

Graci guarda al futuro, sfruttando i terreni alle pendici del vulcano. Alberto Aiello: pronti a produrre un rosso e un bianco da due vigne a mille metri e a 650 metri

Dall’Etna nuovi vini
all’altezza

Poche centinaia di metri d’altezza per fare la differenza fra una vite e l’altra, fra un vino ed un altro. “Ecco la bellezza ed il mistero che avvolge le bottiglie dell’Etna, ognuna delle quali è pregna delle particolarità dell’angolo di terra di provenienza”. Parola di Alberto Graci Aiello (nella foto), proprietario della cantina.

Ed è proprio sulle differenze, quelle che creano il particolare, che punta l’azienda Graci, che, nata nel 2004, si trova a nord dell’Etna nella località chiamata Passopisciaro, nel territorio di Castiglione di Sicilia. 
Quattro le varietà autoctone prodotte: i nerelli mascalese e cappuccio e poi carricante e catarratto.
Varietà che non sono apprezzate solo in Italia ma anche e soprattutto all’estero come conferma Alberto Graci Aiello: “Siamo orgogliosi del buon numero di esportazioni estere che, raggiungono Paesi come gli Stati Uniti, la Germania ed il Giappone”. La produzione annua è di poco inferiore alle quindicimila bottiglie, mentre la cantina si avvale della consulenza di un noto enologo come Donato Lanati. 
I progetti per il futuro non mancano e guardano a due nuovi vini. “Aggiungeremo un altro vino rosso alle nostre specialità grazie alla coltivazione di una vecchia vigna situata a mille metri d’altezza – racconta Graci Aiello -. Presto, però, ci sarà anche un nuovo bianco, grazie ad un vigneto collocato a 650 metri di altitudine”. Caratteristica di questo nuovo bianco sarà la prevalenza della mineralità e della  sapidità.
“Il nostro obiettivo – conclude Graci Aiello – è quello di esaltare la diversità. Spesso è sufficiente una distanza di pochi metri fra un vigneo ed un altro per trovare enormi differenze dentro una bottiglia di vino. Il fascino del nostro mestiere sta anche nelle tante possibilità che può offrire un territorio”.
 

Pi. Zag.