Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 40 del 20/12/2007

VIVERE DIVINO Il Viognier del dentista

20 Dicembre 2007
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    VIVERE DIVINO

foto_viognier.jpgDall’uva al vino, l'azienda Romano punta su piccoli numeri ma grandi potenzialità. Indicato in abbinamento a sushi e sashimi, oltre che a piatti speziati, a base di pesce e carni bianche

Il Viognier del dentista

A Monreale (Palermo), tra ciliegi e ulivi, cresce una pianta che in molti considerano in via d’estinzione. È il Viognier, un vitigno di origine francese a cui l’azienda agricola Romano ha deciso di destinare cinque ettari dei 29 vitati, per dar vita ad un vino bianco in purezza.

etichetta_viognier.jpgUn percorso lungo un secolo quello che dai primi del ‘900 ha portato una famiglia di produttori di uve a orientarsi verso l’imbottigliamento di vino di qualità, più per passione che per convenienza economica. Tutti in famiglia hanno, infatti, seguito strade professionali non legate al mondo del vino.
In controtendenza rispetto alle altre maison siciliane, proiettate verso la valorizzazione dei vitigni autoctoni, i Romano hanno ritenuto opportuno investire sulle potenzialità di un vitigno che, coltivato nel terroir dell’Isola a 500 metri sul livello del mare, riesce ad esprimere il meglio dell’aromaticità. «Quello che ci ha guidato – spiega Roberto Romano, odontoiatra e responsabile di produzione dell’azienda di famiglia – è stato un impegno condiviso da uno staff affiatato di agronomi, enologi ed esperti di marketing che hanno creduto e credono nel proprio lavoro, e una grande passione per un gioiello dell’enologia quale è il Viognier». Basta un sorso, infatti, per sentire note fresche e fruttate con grandi equilibri che si sposano con un’espressione aromatica importante, con note vellutate persistenti e prolungate, supportate da un’ottima armonia. Un vino bianco che non dovrebbe mancare nelle cantine degli amanti della cucina giapponese. È infatti particolarmente indicato in abbinamento al sushi e al sashimi, oltre che a piatti speziati, a base di pesce e carni bianche.
Disponibile in enoteca da gennaio, il Viognier 2007 completa la gamma di vini della cantina di Monreale. «In realtà abbiamo puntato su vitigni poco rappresentativi su base produttiva regionale – spiega Romano – ma con grandi potenzialità in termini di successo enologico». Il primo prodotto che l’azienda ha messo in commercio nel 2005 è stato, infatti, il Perricone poco diffuso nell’Isola ma noto per le sue particolari proprietà salutistiche legate alla presenza di stilbeni. Per preservare il patrimonio varietale siciliano l’azienda si è dedicata anche alla produzione di Nero d’Avola e, per valorizzare le potenzialità del terroir, a varietà internazionali come il Sauvignon blanc e lo Chardonnay, le cui uve quest’anno sono state conferite a una cantina vicina ma che prossimamente saranno utilizzate per ottenere dei blend aziendali. «Tutte le varietà – precisa l’imprenditore – sono state selezionate dopo attente analisi dei suoli». Ma un accurato controllo viene fatto successivamente anche in tutte le fasi produttive. Dalle cure al vigneto che prevedono un inerbimento temporaneo con sovescio primaverile di grano duro e veccia, per apportare sostanze organiche ed azoto. Alla raccolta, che avviene manualmente in cassette forate da 15 chili e la cui epoca viene individuata mediante l’assaggio delle uve in campo, all’imbottigliamento. «Per il Viognier la vendemmia è una fase molto delicata – conclude Romano – in cui è indispensabile valutare attentamente l’acidità nelle curve di maturazione per non compromettere la qualità del vino».

Annalisa Ricciardi