Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 92 del 18/12/2008

L’INAUGURAZIONE/2 Quelli che… il vino

17 Dicembre 2008
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L’INAUGURAZIONE/2

Apre a Palermo “Kiddikà”, punto vendita di prodotti dell’enogastronomia d’eccellenza. Da un’idea dei proprietari dell’azienda Fatascià

Quelli che… il vino

Inaugurato appena una settimana fa, in pieno centro a Palermo (via Simone Corleo) un piccolo negozio che si chiama “Kiddikà” versione dialettale di “quelli che”. L’idea è nata dai coniugi Giuseppe Natoli e Stefania Lena (nella foto). Dal 2002 producono vino con l’azienda agricola Fatascià, che ha sede a Balestrate, ma Stefania è cresciuta tra i vigneti, la sua famiglia è proprietaria dell’azienda “Abbazia Sant’Anastasia”.

La bottega intende proporre un ventaglio di prodotti esclusivi, per lo più regionali, che rappresentino una immaginaria “tavolozza cromatica del gusto”.
Troviamo così il bianco del sale di Mozia, il rosso del pomodoro Pachino, il verde del pistacchio di Bronte. I vini sono esclusivamente Fatascià, tra i prodotti si distinguono: la bottarga di tonno rosso di Marzamemi, il panettone al pistacchio dell’azienda “Le Cuspidi” di Raffadali, il liquore al cacao di Modica, l’Ambrosia di Pantelleria, il salame di Sant’Angelo di Brolo e la salsiccia al pistacchio. Una chicca non commestibile è il sapone al Nero d’Avola. Oltre alla peculiarità dei prodotti offerti, Giuseppe e Stefania hanno in mente di creare una sorta di promozione itinerante. Mettere a disposizione i prodotti anche in altri luoghi in giro per Palermo, con la partecipazione degli stessi imprenditori, che possono così far conoscere i processi produttivi, l’impiego di materie prime di qualità.
Il progetto prevede anche la nascita di uno spazio per l’happy hour, dando così la possibilità ai clienti di sorseggiare un Fatascià accompagnato dalla varietà dei prodotti presenti in negozio. Comunque sia, è sempre possibile assaggiare i prodotti prima di sceglierne l’acquisto. “In un periodo così negativo dal punto di vista economico, non si può certo avere la puzza sotto il naso, ma essere attenti a una clientela selezionata – dice Stefania – è pur sempre un obiettivo da perseguire anche in relazione alla qualità dei prodotti offerti. Molti di essi fanno parte del circuito Slow Food e garantiscono pertanto, la certezza della propria genuinità e autenticità. Prima con il vino oggi anche con il cibo, Fatascià propone una cultura dei prodotti gastronomici e quindi dell’alimentazione. Oltre al Fatascià Almanera, Insolente, si può trovare, in numero limitato, qualche bottiglia di vendemmia tardiva di grillo, traminer e sauvignon”.

Aurora Rainieri