Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 143 del 10/12/2009

L’INIZIATIVA Un Bonsignore in cucina

10 Dicembre 2009
chef chef

L’INIZIATIVA

Dopo Giuseppe Costa del Bavaglino, sarà lo chef del ristorante l’Oste e il Sacrestano di Licata, in provincia di Agrigento, il protagonista delle prossime ricette di Cronache di Gusto

Un Bonsignore
in cucina

Dal nord al sud della Sicilia. Dal Bavaglino di Terrasini all’Oste e il Sacrestano di Licata, in provincia di Agrigento. Dopo Giuseppe Costa, è Giuseppe Bonsignore, chef e proprietario (con Chiara Sabella) del noto ristorante, il protagonista delle ricette di questo mese.


Il trentunenne chef licatese racconta come è nata la passione della cucina e della nascita del suo locale: “L’Oste e il Sacrestano nasce dalla passione di fare qualcosa di diverso e al tempo stesso speciale a Licata, ma anche dalla voglia di legare il vino al cibo. Sono un autodidatta – tiene a precisare -. Quando avevo undici anni mi è scattata la passione per la cucina, quella voglia già irrefrenabile di stare tra i fornelli. E infatti ho sempre cucinato – racconta – e grazie a mia nonna sono riuscito ad apprendere le basi della cucina siciliana di una volta che è quella che proponiamo oggi all’interno dell’ osteria pero in chiave moderna. Gli ingredienti che preferisco? Non devono mai mancare gli aromi, come origano, rosmarino, menta ed altri”.
Carne o pesce? “Entrambi, anche se il pesce, vista la zona in cui è posto il mio ristorante, non può certo mancare. I piatti che escono dalla mia cucina, infatti, sono soprattutto a base di pesce proprio come richiede la mia clientela. Le specialità?  Quando riesco a trovarlo il gamberone rosso di Licata, ma anche il tortino di melenzane grigliate intervallate da ricotta al basilico adagiato su una crema di piccadilly e il filetto di spigola di mare scottata con rami di rosmarino (che coltiva lui stesso, ndr) e aglio, lo spiedino di patate e il cannolo fatto a modo nostro, il tutto accompagnato da più di duecento etichette di vini siciliani”.

Giovanni Gaziano