Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 145 del 24/12/2009

IL PRODOTTO Mandorla di Avola, sogno Igp

24 Dicembre 2009
mandorla mandorla

IL PRODOTTO

Il Consorzio ha richiesto il marchio di indicazione geografica protetta. Il marchio comprenderebbe le tipologie pizzuta, romana e fascionello

Mandorla di Avola,
sogno Igp

Il “Consorzio Mandorla Avola” confida sul marchio di Indicazione geografica protetta, per l’ottenimento del quale ha presentato la documentazione necessaria al ministero delle Politiche agricole.


Nelle intenzioni del consorzio, l’Igp oltre a valorizzare ulteriormente un prodotto tipico potrebbe costituire un deterrente nei confronti della concorrenza sleale e dei sempre più ricorrenti casi di contraffazione.
Di sicuro il mercato italiano da anni è invaso in particolare dalle mandorle californiane, spesso di qualità scadente ma commercializzate a prezzi molto concorrenziali grazie ai bassi costi di produzione. La pasta reale, la frutta martorana, i torroni, i mustazzoli e tante altre specialità della pasticceria siciliana sono a base di mandorla. Si tratta quindi di tutelare in modo più efficace varietà autoctone tradizionali che offrono frutti profumati, dolci, aromatici che nulla hanno a che spartire con le mandorle d’importazione.La richiesta per l’Igp “Mandorla Avola” comprende le tipologie pizzuta, romana e fascionello storicamente coltivate nella zona sud orientale della Sicilia, innanzitutto nei comuni di Avola, Noto, Rosolini e Canicattini Bagni.
E se la varietà pizzuta è famosa per i confetti, la romana per le sue caratteristiche organolettiche meglio ancora si presta ad essere utilizzata in pasticceria per impasti e trasformati. A sostenerlo è anche il presidio della “Mandorla romana del Val di Noto” promosso da Slow Food, che al momento coinvolge con buoni risultati alcuni piccoli coltivatori del territorio di Noto.
Come per tutti i presidi Slow Food e la rete delle “Comunità del cibo di Terra Madre”, l’obiettivo è quello di garantire la giusta redditività ai contadini promuovendo produzioni ecosostenibili di buona qualità, la cui sopravvivenza non di rado è messa in pericolo da una globalizzazione indiscriminata.

Carmelo Maiorca