Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 195 del 09/12/2010

IL PROGETTO L’innovazione nel vino siciliano

09 Dicembre 2010
Agueci-Leonardo Agueci-Leonardo

IL PROGETTO

Un piano per incrementare il livello tecnologico del settore enologico nellìIsola. Più spazio alla ricerca: studi per ritardare l’invecchiamento dei rossi e ridurre il grado alcolico

L’innovazione
nel vino siciliano

Ritardare l’invecchiamento dei vini rossi, ridurre la presenza di anidride solforosa, dar vita a nuovi lieviti per un’identificazione maggiore dei vini siciliani.

Sono queste le tre linee guida contenute nel bando approvato dall’assessorato regionale alle Attività produttive. ‘Innovazione di processo e di prodotto nella filiera vitivinicola siciliana’ è infatti il titolo del progetto che coinvolgerà aziende vitivinicole del territorio, l’Università e l’Istituto regionale Vite e vino. “Un bando assolutamente innovativo – commenta il presidente dell’Irvv, Leonardo Agueci – che ci coinvolge in prima linea con l’obiettivo di migliorare il prodotto vitivinicolo siciliano in modo da renderlo più competitivo sul piano del mercato”.
Ricerca, sviluppo ed innovazione. Questi dunque gli ambiti interessati. “L’idea progettuale – prosegue Agueci – mira proprio all’incremento del livello tecnologico del settore enologico siciliano attraverso il trasferimento dei risultati di questa ricerca con la possibilità, inoltre, di introdurre all’interno della filiera importanti innovazioni di prodotto e di processo appunto”. Entrando nello specifico, gli studi saranno innanzitutto puntati alla riduzione del grado alcolico dei vini, “così come prevede l’Unione Europea”, spiega il presidente dell’Irvv. Si tratta di una nuova procedura di fermentazione mista messa a punto dall’Unità operativa di Biotecnologie applicate alla Viticoltura e l’Enologia. Il lievito comunemente utilizzato nelle produzioni vinicole, scientificamente il Saccharomyces cerevisiae, verrà preceduto dall’inserimento di un lievito selezionato e isolato in Sicilia, il Candida stellata. Una fermentazione naturale che ridurrà il grado alcolico dei vini ma non solo. Si otterranno vini con maggiore rotondità e morbidezza dati dalla più alta concentrazione di glicerolo. “Una ricerca questa – afferma Agueci – che consentirà una maggiore identificazione dei nostri vini”. Il progetto prevede poi studi mirati alla riduzione del contenuto di anidride solforosa nei vini puntando soprattutto alla ricerca di prodotti alternativi o di tecnologie in grado di far ottenere gli stessi risultati senza l’utilizzo dell’anidride. Mentre il raggiungimento di vini rossi più longevi è il terzo, ma non meno importante, obiettivo del progetto.

Sandra Pizzurro